Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
29 aprile 2024
In Lesotho, piccolo reame africano, enclave nel territorio sudafricano, un giornalista è stato minacciato di morte e due giornali rischiano di chiudere. Il motivo? Ha svelato la corruzione e gli è partita anche una querela temeraria, attività ben conosciuta e odiata anche in Italia.
I giornali sono il Lesotho Times e il Lesotho Tribune e il giornalista si chiama Phafane Nkotsi, direttore e proprietario delle due testate.
Un’indagine esplosiva
Il Lesotho Tribune, tra gennaio e febbraio scorsi, ha pubblicato due delle otto puntate di un’indagine giornalistica esplosiva. Un dossier sulla corruzione al Fondo pensionistico dei dipendenti pubblici del Lesotho.
Secondo il giornale ne è responsabile il Mergence Investment Managers, con sedi in Sudafrica, Namibia e Lesotho, che dal 2011 ha acquisito il Fondo pensioni. Lesotho Tribune afferma che il regista è Semoli Mokhanoi, entrato in Mergence nel 2017 come stratega degli investimenti regionali.
Mergence Investment ha presentato un’istanza urgente all’Alta corte del Lesotho chiedendo di oscurare gli articoli e proibire al Lesotho Tribune la pubblicazione degli altri sei. L’istanza è stata respinta dal tribunale in difesa della libertà di espressione.
Querela temeraria e minacce di morte
Scoperchiato il pentolone della corruzione la Mergence Investment, tenta l’impossibile per fermare lo scandalo. L’arma è la querela temeraria. La Società di investimento, il 7 febbraio scorso, ha iniziato una causa per diffamazione in cui chiede 10 milioni di loti (497.000 euro).
Nel frattempo Phafane Nkotsi è stato vittima di molestie, intimidazioni e minacce. Il 17 aprile 2024, i giornalisti del Lesotho Tribune hanno trovato sulle scrivanie della redazione tre biglietti.
“Stai lontano dai problemi del Fondo pensioni se tieni ancora alla pace in casa tua NJ Phafane – c’era scritto -. La tua bella [con il nome della moglie] sta facendo un lavoro straordinario su di te”.
Secondo Reporters sans Frontieres (RSF), nel 2023, il Lesotho risulta al 67° posto su 180 Paesi nella classifica della libertà di stampa. Nel 2022 era all’88°. Nonostante il miglioramento, del “Regno del Cielo” – così viene chiamato il Paese dell’altopiano – “la libertà di stampa è fragile. Gli abusi contro i giornalisti non sono rari e i media mancano di indipendenza”, documenta RSF.
Amnesty: condannare pubblicamente le minacce
“Le autorità del Lesotho devono condannare pubblicamente le molestie, le intimidazioni, le minacce e gli attacchi contro Phafane Nkotsi, il Lesotho Tribune e altri giornalisti. Devono garantire che tutti i giornalisti possano lavorare senza timore di rappresaglie”, ha dichiarato Tigere Chagutah, direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
X (ex Twitter): @sand_pin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vuoi contattare Africa ExPress? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero +39 345 211 73 43 e ti richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp
le news del nostro quotidiano online.
Due piccoli Stati africani in vetta alla triste classifica mondiale dei suicidi
Due piccoli Stati africani in vetta alla triste classifica mondiale dei suicidi
Lesotho: vince di misura il partito d’opposizione che guadagna 48 seggi su 80
Lesotho: gli allevatori di capre rifiutano l’obbligo di vendere il mohair ai cinesi