Società civile per Olivier Dubois, giornalista da 10 mesi in mano ai jihadisti in Mali

La famiglia Dubois ha lanciato una petizione da firmare indirizzata al presidente francese Emmanuel Macron e al presidente della transizione in Mali Assimi Goïta

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Africa ExPress
Parigi, 18 febbraio 2022

“Chiediamo alle autorità maliane e francesi di fare tutto il possibile per ottenere al più presto la liberazione di Olivier Dubois”. È l’appello di Reporters Sans Frontieres (RSF) per la liberazione del giornalista francese rapito dieci mesi fa. “Chiediamo che venga fatto in uno spirito di cooperazione, indipendentemente dal contesto diplomatico. Per la sua famiglia e i suoi amici, l’attesa è insopportabile” – si legge nella nota -.

Olivier Dubois, sequestrato in Mali
Olivier Dubois, giornalista francese sequestrato in Mali

Olivier Dubois, 47 anni, due figli avuti con Deborah Al Hawi Al Marsi, sua compagna di vita, è in ostaggio in Mali dall’8 maggio 2021. Il giornalista, corrispondente in Mali per Libération, Le Point e Jeune Afrique, era partito per Gao, 1.200km a nordest della capitale Bamako. Prima di partire, il 4 aprile 2021, aveva lasciato a Deborah il solito appunto con i numeri di emergenza nel caso fosse successo qualcosa.

Il rapimento

Il giornalista, a Gao . voleva intervistare Abdallah Ag Albakaye, leader locale del gruppo jihadista Jamaa Nusrat al-Islam wal-Muslimin (JNIM), affiliato ad Al-Qaeda. Mancavano sue notizie dall’8 aprile e il 10 aprile non era sul volo di ritorno. La conferma del suo sequestro è arrivata con un video di 21 secondi postato su internet il 4 maggio scorso dal JNIM. Dubois, seduto in una tenda chiedeva alla famiglia e alle autorità maliane e francesi di fare tutto il possibile per la sua liberazione. In quel video confermava di essere “sotto custodia” del JNIM. Dopo quelle riprese di poche decine di secondi solo silenzio, non solo dai rapitori ma anche dalle autorità francesi e maliane.

Olivier Dubois, nato in Francia, sei anni fa si è trasferito nella capitale, Bamako e conosce bene il Mali. Rimane il sospetto che sia stato tradito da qualcuno che lo conosceva bene.

Le iniziative della società civile

Dopo dieci mesi che non si hanno sue notizie la società civile torna alla carica per portare il caso sotto i riflettori. RSF ha chiesto alle principali stazioni televisive e radiofoniche francesi e francofone di trasmettere un messaggio di sostegno al giornalista. Hanno risposto TF1, France Télévisions, Arte, M6, France 24, TV5 Monde, RFI e Radio France che hanno partecipato a questa operazione di solidarietà.

La petizione

Stanca di attendere la famiglia Dubois ha lanciato una petizione indirizzata al presidente francese Emmanuel Macron e al presidente della transizione in Mali Assimi Goïta. “La liberazione di Olivier Dubois deve essere la vostra priorità – si legge nella richiesta -. “La famiglia di Olivier non può essere lasciata senza informazioni dallo stato francese e maliano” – dice ricordando le piazze piene di francesi del 13 novembre. “Molti cittadini sono scesi in strada per dire NO a questi atti disumani. Ecco perché chiediamo ai francesi e agli africani di firmare questa petizione per liberare Olivier, che è un francese vittima del terrorismo all’estero”. Nel momento in cui scriviamo la petizione ha superato le 53.500 adesioni.

Video della petizione per la liberazione del giornalista Olivier Dubois sequestrato in Mali
l’8 maggio 2021

Africa ExPress
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