Qatar World Cup 2022: operai edili africani e asiatici senza stipendio da mesi

0
856
Modellino Al Bayt stadium, Qatar

Africa ExPress
17 giugno 2020

Provengono dall’Africa, dall’Asia e sgobbano da mattina a sera in uno dei cantieri piĆ¹ prestigiosi del Qatar, alla realizzazione dello stadio Al-Bayt, uno degli 8 impianti per i mondiali di calcio che si svolgeranno nell’Emirato nel 2022.

Da mesi un centinaio di operai non ricevono lo stipendio. Sono tutti dipendenti della Qatar Meta Coats (QMC), una delle tante ditte impegnate nella costruzione del Al-Bayt, che prende il nome dalla tradizionale tenda beduina qatarina, Bayt Al Sha’ar, situato nella cittadina di Al Khor, che dista una quarantina di chilometri dalla capitale Doha.

Secondo un rapporto di Amnesty international di pochi giorni fa, la maggior parte di questi operai non ha piĆ¹ ricevuto alcun compenso da oltre 7 mesi dalla QMC, societĆ  di progettazione e costruzione, subappaltatrice per i lavori di facciata dello stadio.

Solo dopo le proteste della ONG con sede a Londra, presso il ministero del Lavoro di Doha, gli organizzatori dell’evento (Supreme Committee for Delivery & Legacy) e altri organi, compresa la FIFA, alcuni lavoratori hanno ricevuto parte dei salari non corrisposti regolarmente dalla QMC. Gli organi interpellati hanno promesso di cercare di risolvere la vertenza in atto.

Operai migranti in Qatar

Nel suo rapporto Amnesty ha specificato che la societĆ  non avrebbe nemmeno rinnovato i permessi di soggiorno dei dipendenti, esponendoli a rischio arresto o espulsione immediata. La Kafala, una norma secondo cui unĀ migrante non puĆ² cambiare impiego senza l’autorizzazione di chi lo ha assunto, resta ancora in vigore, malgrado le promesse fatte dalle autoritĆ  di volerla Ā abolire.

Alcuni migranti hanno confidato ai rappresentanti di Amnesty che a fine febbraio la societĆ  li ha spostati dal cantiere alle proprie officine, dove vengono prodotti e rifiniti materiali come alluminio e acciaio, probabilmente destinati allo stadio. A fine marzo la fabbrica ĆØ stata costretta a interrompere la produzione a causa del lockdown.

Pare che la QMC abbia serie difficoltĆ  finanziarie e gli organizzatori dei mondiali qatarini avrebbero vietato alla ditta di proseguire i lavori allo stadio. Si vocifera poi che la societĆ , che aveva anche stretti rapporti di collaborazione con l’italiana Alu-K Engineering S.p.a. di Verona, sia stata venduta.

La popolazione dell’Emirato conta 2,6 milioni di abitanti. Solo 300 mila tra questi sono qatarini. Infatti la forza lavoro della nazione ĆØ costituita per il 90 per cento da stranieri.

Modellino Al Bayt stadium, Qatar

Molti operai provengono dal Ghana, Kenya, Bangladesh e altri Paesi dove le possibilitĆ  di trovare un impiegoĀ  sono scarse. E, in base a quanto hanno riferito i migranti ai ricercatori di Amnesty, la maggior parte ha pagato somme da 900 a 2.000 dollari agli intermediari dei propri Paesi di origine per ottenere un contratto di lavoro in Qatar. Spesso hanno dovuto contrarre un debito per affrontare tale spesa. Ora senza stipendio si trovano in grave difficoltĆ  e sono nell’impossibilitĆ  di sostenere le famiglie rimaste a casa.

Africa ExPress
@africexp

Nigeria, lā€™inferno da dove vengono gli schiavi venduti allā€™asta in Libia

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here