Africa ExPress e Senza Bavaglio con i 175 firmatari dell’Appello contro la Congiura del Silenzio su Gaza

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Speciale per Africa ExPress e per Senza Bavaglio
Valerio Giacoia
Roma, 25 maggio 2025

Ci siamo anche noi di Africa ExPress e Senza Bavaglio tra i 175 giornalisti italiani che hanno sottoscritto un appello per dire basta a quella che il Movimento Giustizia e Pace in Medio Oriente, che lo ha promosso, ha definito la “Congiura del Silenzio” sul genocidio in atto a Gaza, e sul massacro di 230 giornalisti palestinesi.

Più che in tutte le altre guerre mondiali, come è scritto, e tutti palestinesi. Un dato impressionante, e soltanto provvisorio, perché i colleghi e le colleghe che nonostante l’inferno dei bombardamenti continuano a lavorare, sono a rischio minuto per minuto, anche adesso che scriviamo questa nota.

L’ultima vittima, infatti, proprio ieri. Si chiamava, e citiamo il suo nome e cognome per tutti gli altri colleghi assassinati, Hassan Majdi Abu Warda, era direttore dell’agenzia di stampa Barq Gaza. Un attacco aereo ha colpito la sua casa, nella zona di Jabalia al-Nazla, a di Gaza, causando la sua morte e quella di molti suoi familiari.

L’ennesimo collega palestinese trucidato, secondo un piano di sterminio e di chiusura della bocca a tutti coloro che dal teatro di guerra hanno lavorato e lavorano per dare notizie sul genocidio in atto per mano israeliana. “Una politica sistematica, volta a reprimere la libertà di espressione – scrive in un comunicato il Centro Palestinese per la Protezione dei Giornalisti –, cancellare la narrazione palestinese e impedire la documentazione dei crimini sul campo”.

Massacrati appunto, come si legge nell’appello, pubblicato dal quotidiano la Repubblica di oggi, domenica 25 maggio, mentre indossavano il giubbotto antiproiettile con la scritta PRESS, e spessissimo insieme alle loro famiglie.

Una strage sulla quale in Italia giornali e televisioni hanno “risposto” con un silenzio imbarazzante, indegno di una stampa libera e che lavori per scovare e far conoscere la verità. “Era lecito attendersi un coro unanime di sdegno, ma questa unanimità non c’è stata”, si legge tra l’altro nell’Appello, e col silenzio “ha prevalso la mistificazione della realtà”.

No, su quanto sta accadendo a Gaza, non è possibile più tacere. Starsene zitti è impossibile, impensabile, indecente, spaventoso. Di fronte a questa “congiura” è necessario ribellarsi. Centosettantacinque giornalisti forse sono pochi.

Tuttavia è un appello che sta facendo parlare di sé con grande velocità, grazie anche alla diffusione capillare di ciascun firmatario e con ogni mezzo. Ed è segnale. Dà il senso, di fronte a un abisso di indifferenza – anche (gravissimo questo, lo ripetiamo) da parte della stampa italiana, senza parlare delle istituzioni e del governo – dell’accensione di una piccola luce nel buio.

Valerio Giacoia
valeriogiacoia@yahoo.it

©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

Firma questa petizione promossa da Senza Bavaglio e da Africa ExPress

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