Burkina Faso, rapite e sparite nel nulla oltre 50 donne mentre cercavano cibo nella boscaglia

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
16 gennaio 2023

La città di Arbinda, provincia di Soum, nel nord del Burkina Faso è ancora sotto shock, dopo il rapimento di una cinquantina di donne, avvenuto tra giovedì e venerdì scorsi.

Dal 2015 la provincia di Soum è frequentemente presa di mira da gruppi jihadisti legati ad Al-Qaeda e all’organizzazione dello Stato Islamico.

Oltre 50 donne rapite in Burkina Faso

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che una quarantina di donne siano state rapite giovedì da un gruppo di uomini armati a una decina di chilometri a sud-est di Arbinda. Erano uscite per cercare acqua e raccogliere cibo per la famiglia.

La stessa cosa è capitata il giorno seguente, a un altro gruppo, si parla di una ventina di donne del luogo, a nord della città. In quattro sono riuscite a sottrarsi alla cattura e a lanciare l’allarme.

Ora tutti gli abitanti sono chiusi in casa, terrorizzati. Una cosa del genere non è mai accaduta nel circondario di Arbinda.

In un comunicato rilasciato questa mattina, il governatore della regione del Sahel ha affermato che sono in corso le ricerche. Gli abitanti stanno pensando di organizzare scorte di VDP (Volontari per la Difesa della Patria) per proteggere le donne quando escono fuori dalla città.

Poiché Arbinda è sotto blocco a causa dei terroristi, i rifornimenti arrivano con grande difficoltà. Per questo motivo le donne si sono unite per andare a raccogliere bacche e frutti selvatici nella boscaglia, perché non c’è più nulla da mangiare.

Ibrahim Traoré, presidente di transizione dopo il colpo di Stato del 30 settembre 2022 – il secondo in otto mesi – si è posto l’obiettivo di “recuperare i territori occupati dalle orde di terroristi”.

Intanto a dicembre il regime militare ha imposto nuove tasse, che serviranno a finanziare la lotta contro i terroristi.

Con il nuovo fondo di 152 milioni di euro, saranno reclutati  anche altri 50 mila VDP, corpo istituito nel 2019 accusato dalla società civile di essere responsabile del massacro che si è consumato gli ultimi giorni dello scorso anno a Nouna, città nella parte nord-occidentale. Allora furano brutalmente ammazzate 28 persone da uomini mascherati in volto.

Il premier, Apollinaire Kyelem de Tambela, ha chiesto alla Francia di finanziare l’equipaggiamento, compreso le armi, per il corpo VDP. Pochi giorni dopo Ouagadougou ha invitato Parigi di rimuovere dall’incarico il proprio ambasciatore, Luc Hallade. Sole due settimane prima il regime militare aveva dichiarato persona non grata l’italiana Barbara Manzi, coordinatrice dell’ONU nel Paese.

Luc Hallade, ambasciatore di Parigi in Burkina Faso
Luc Hallade, ambasciatore di Parigi in Burkina Faso

Settimana scorsa il nuovo ambasciatore russo, Alexey Saltykov, si è recato per la prima volta a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, dove ha incontrato il premier del Paese. Il diplomatico di Mosca ha presentato le credenziali a settembre 2022; la sede dell’ambasciata della Russia è a Abidjan, Costa d’Avorio, ma Saltykov ha anche l’incarico di rappresentare il suo Paese in Burkina Faso.

Il premier burkinabé e l’ambasciatore russo hanno discusso a lungo sul rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi in termini di cooperazione militare, commerciale e diplomatica.

Per quanto concerne un aiuto concreto da parte dei russi nella lotta contro il terrorismo, l’ambasciatore non ha voluto esporsi. “E’ troppo presto per dare risposte concrete. Dobbiamo attendere richieste precise da parte del governo di Ouagadougou”.

Prima di ritornare a Abidjan, il diplomatico ha precisato che la Russia avrebbe bisogno di un forte sostegno da parte dei suoi partner africani.

Aggiornamento 17 novembre 2023 ore 15.50

Secondo un testimone locale, le donne rapite dai terroristi dovrebbero essere un’ottantina. Poiché i gruppi attaccati sarebbero tre, non due come comunicato dalle autorità burkinabé ieri mattina.

L’aggressione avrebbe avuto luogo in tre località, ossia a Boukouma, Wourougoudou e Trignien, aree vivine alla città di Arbinda.

Le residenti prese in ostaggio nella boscaglia vicino a Boukouma sarebbero 43, altre 18 avrebbero subito la stessa sorte a Wourougoudou, a ovest di Arbinda. Infine, in un terzo villaggio, a Trignien, i terroristi hanno rapito un ultimo gruppo di 16 donne.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’austriaco Volker Türk, ha chiesto il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi. Türk è particolarmente allarmato perché, secondo lui, potrebbe trattarsi di un primo attacco che prende deliberatamente di mira le donne in Burkina Faso.

Un déjà vu anche in Nigeria nel lontano 2014, quando in una scuola di Chibok furono rapite oltre 200 studentesse dai terroristi Boko Haram. Molte delle giovani non hanno mai fatto ritorno a casa.

 

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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