Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 10 dicembre 2018
Terza e ultima parte dell’intervista ad Angelo Turco e Laye Camara, curatori del volume “Immaginari migratori” pubblicato da Franco Angeli editore.
Parlano di formazione e di competenze, di democrazia in Africa e di globalizzazione, di problemi etnici, di corruzione e di potere politico.
Come si fa ad essere sicuri che l’immenso flusso di denaro dell’EU non vada a finire nelle tasche dei governi corrotti africani?
Turco: È necessario creare delle partnership e bisogna avere dei partner formati. Ecco perché la formazione è strategica. In ogni Paese africano si possono formare cinquanta persone che possono diventare nostri partner nell’attivazione e gestione di questo meccanismo. Dobbiamo fare in modo che quelle risorse umane servono all’Africa. Oggi in in quel grande continente non ci sono le competenze.
![Emiciclo del Parlamento europeo (foto © Sandro Pintus)](https://www.africa-express.info/wp-content/uploads/2017/11/parlamentoUE-900x496.jpg)
La tentazione che un politico faccia gli interessi del suo gruppo etnico anziché dell’intera nazione è forte. Come si può cambiare questa forma di gestione del potere?
Turco: Si cambia con un accordo chiaro su un punto specifico: il criterio di misura rimane la competenza, non l’appartenenza etnica, religiosa o lo status di genere. Dobbiamo mettere gli africani in condizioni di competere sui mercati globali. Come fanno gli informatici e i matematici indiani che vanno sul mercato di Londra. Questo è il lato positivo delle globalizzazione.
È quindi necessario fare degli accordi, su una griglia, con persone competenti che hanno esperienza di Africa perché spesso vengono fatti programmi a tavolino, senza avere conoscenza del continente africano.
Dagli entusiasmi delle indipendenze dal colonialismo, in Africa la democrazia è andata via via sostituendosi con dittature o governi molto corrotti e poco democratici. L’intellettuale sudafricano Prince Mashele scrive che ai governi africani la democrazia non interessa e preferiscono un popolo ignorante perché è più governabile. Laye Camara, come africano che conosce anche l’Europa, come vede questa situazione africana?
Camara: In Africa il dibattito sulla democrazia è aperto. È un vero problema perché il mio continente ogni giorno sta facendo passi indietro. Anche nel mio Paese il presidente (Alpha Condé, ndr) ex docente di Scienze politiche all’Università della Sorbona a Parigi, sta cercando di modificare la costituzione eliminando il limite dei due mandati presidenziali.
Turco: Questo fatto è particolarmente rilevante perché questo presidente è di formazione europea. Sa bene ciò che dovrebbe fare e non fare riguardo ai diritti democratici in un Paese.
![Mappa della Guinea e il presidente guineano Alpha Condé](https://www.africa-express.info/wp-content/uploads/2018/11/mappaguinea-alphaconde.jpg)
Camara: È importante non dimenticare la realtà africana che è composta di varie etnie. Alpha Condé prima di arrivare al potere pensava di superare questi problemi ma si è trovato all’interno della realtà etnica della Guinea, più forte di ciò che aveva immaginato.
È possibile evitare che un capo di stato pensi solo agli interessi della sua etnia anziché agli interessi di tutto il Paese?
Turco: La Nazione mandinga con i suoi 11 milioni di abitanti è estesa tra vari Paesi dell’Africa occidentale. Se abbiamo bisogno di un contenitore, può essere utilizzato uno Stato pluri-nazionale e all’interno di questo è possibile mantenere accordi. Un esempio di successo è stato quello dell’impero di Sundjata formato da stati pluri-nazionali (Guinea settentrionale, Costa d’Avorio e Mali nel XIII sec., ndr).
Oltre al Diritto internazionale pubblico esiste anche un Diritto internazionale privatistico costituito dall’insieme delle norme che regolano i rapporti tra soggetti non-statuali, per esempio tra imprese.
Sottrarre il potere a una logica troppo localistica significa mantenere l’apertura internazionale e rafforzare le economie locali per fare in modo che questa apertura sia la seconda garante della tenuta delle istituzioni democratiche.
Stava accennando alla Nigeria…
![Mappa delle etnie della Nigeria](https://www.africa-express.info/wp-content/uploads/2018/11/nigeria-gruppi_etnici.jpg)
Turco: In Nigeria, da una ventina di anni esiste un accordo per avere una rappresentanza multietnica al potere. Se il presidente è un uomo del Nord, musulmano, il vice-presidente deve essere un uomo del Sud, cristiano, di etnia ibo o yoruba e viceversa. Ma la rivoluzione vera è che, non potendo fare una democrazia parlamentare, vanno riviste le istanze della rappresantività.
Si è parlato tanto dei vantaggi della globalizzazione. È andata solo a favore dei Paesi ricchi a discapito di quelli poveri e l’Africa ci ha rimesso…
La globalizzazione è un patto che deve essere trasformato da elemento di sfruttamento dei più deboli a elemento di forza. Dobbiamo fare in modo che quelle risorse umane africane rimangano in Africa e che servano gli interessi dell’Africa. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di africani competenti.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin
(Fine – 3/3)
Crediti immagini:
– Mappa della Guinea
Di CIA – University of Texas Libraries, Perry-Castañeda Library Map Collection: CIA World Factbook 2002 – Country MapsThis image is a copy or a derivative work of guinea_sm02.gif, from the map collection of the Perry-Castañeda Library (PCL) of the University of Texas at Austin.This tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information., Pubblico dominio, Collegamento
– Alpha Condé
Di U.S. Department of State – https://www.flickr.com/photos/statephotos/15490916962/, Pubblico dominio, Collegamento
Le prime due puntate dell’intervista di Sandro Pintus le potete trovare qui:
Migranti: perché “rimandiamoli a casa loro” non può funzionare
Il viaggio dei soli migranti senegalesi verso l’Europa vale 300mln di euro