Tentativo di golpe in Niger: situazione confusa, si rivolta la guardia presidenziale ma l’esercito rimane lealista

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
26 luglio 2023

Alle prime ore dell’alba, la guardia presidenziale, guidata dal generale Omar Tchiani, ha tentato un colpo di Stato, bloccando l’accesso alla residenza del capo di Stato del Niger, Mohamed Bazoum.

Mohamed Bazoum, presidente del Niger

A tutt’ora la situazione risulta alquanto confusa. Il leader del Paese sarebbe ancora in mano ai membri della guardia presidenziale dopo il fallimento ieri dei colloqui tra le parti.

Nella capitale la situazione è apparentemente tranquilla, le tensioni di Palazzo non si sono riversate sulla popolazione. La gente cammina per strada e le auto circolano come in una normale giornata feriale.

La CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale), ha ammesso il tentativo di golpe e chiesto la liberazione incondizionata e immediata di Bazoum, eletto democraticamente nel 2021.

Condanne e disapprovazione ciò che sta accadendo a Niamey sono giunte anche dall’Unione Europea, dall’Unione Africana, dall’ONU e dalla Francia, che, “Condanna fermamente qualsiasi tentativo di presa del potere con la forza” in Niger, attualmente il suo principale alleato nel Sahel.

In serata, Abdoul Aziz Garba Birimaka, consigliere speciale del presidente per la sicurezza, ha dichiarato all’emittente VOA in lingua francese che una delegazione della CEDEAO è attesa a Niamey. Patrice Talon, presidente del Benin è stato incaricato dal suo omologo nigeriano, Bola Tinubo, capo di turno dell’istituzione regionale, a mediare tra le parti.

Birmaka ha anche specificato che Bazoum e la sua famiglia stanno bene. Il capo di Stato, secondo il consigliere, sarebbe ostaggio dei “malumori” delle proprie guardie, comandate dal generale Abdramane Tchiani.

Il governo del Benin, Paese confinante con il Niger, è particolarmente interessato alla stabilità del Paese per la costruzione dell’oleodotto Zidane-Cotonou, opera finanziata e realizzata da Pechino tramite la West African Oil Pipeline Company-Bénin (WAPCO-BENIN), filiale del gruppo cinese China National Petroleum Company (CNPC).

Abdramane Tchiani, capo della guardia presidenziale

L’ex presidente Mahamadou Issoufou, appena vinte le elezioni nel 2011, aveva conferito l’importante incarico a Tchiani. Poco prima del passaggio del potere tra lui e Bazoum, il 31 marzo 2021, Tchiani aveva sventato un golpe, perpetrato da ufficiali dell’esercito, guadagnando così la fiducia del neo eletto capo di Stato e assicurandosi nuovamente la sua posizione come comandante del prestigioso corpo d’élite.

Secondo quanto riporta RFI, il ministro dell’Interno sarebbe stato arrestato. Ma le truppe speciali nigerine, fedeli al presidente, avrebbero circondato l’edificio della radio e della TV di Stato.

Va ricordato che gli Stati Uniti hanno addestrato militari nigerini per contrastare i terroristi del Sahel.

Anche i soldati italiani del 185° Reggimento Ricognizione e Acquisizione Obiettivi Folgore, nell’ambito della missione MISIN (acronimo per Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger), hanno formato proprio recentemente a Camp Aguelal, Arlit, nella regione di Agadez, forze speciali nigerine.

Si è trattato di un particolare tipo di esercitazione, durato diversi mesi, che mira a formare operatori particolarmente addestrati e qualificati, in grado di tutelare le istituzioni locali e la popolazione civile per contrastare le organizzazioni terroristiche attive sul territorio.

Bazoum è considerato uno dei partner più affidabili per molti Paesi occidentali in una regione instabile, con presidenti anziani aggrappati alla poltrona o giovani ufficiali militari che hanno preso il potere con la forza (Mali, Burkina Faso e Guinea).


L’anno scorso, l’Unione Europea ha promesso un finanziamento di 1,3 miliardi di dollari per diversificare l’economia del Niger dal petrolio. Durante una visita nel Paese a marzo, Antony J. Blinken, segretario di Stato USA, ha annunciato 150 milioni di dollari in assistenza umanitaria al Niger e ai Paesi vicini.

Ulf Laessing, responsabile del programma Sahel della Fondazione Konrad Adenauer, ha visitato il Niger recentemente. Durante una intervista ha sottolineato: “ll Niger è stabile, ha molti amici e denaro in arrivo, ma per la gente di Niamey i prezzi stanno salendo e i benefici non sono ancora chiari”. E ha poi aggiunto: “Bazoum potrebbe dover affrontare il crescente malcontento di parti dell’esercito che non hanno ricevuto finanziamenti dai partner occidentali e quello della gente comune, in particolare a Niamey, a causa del continuo aumento dei prezzi”.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
Twitter: @cotoelgyes
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