Lo spettro dell’ebola ancora in Uganda: i primi contagi confermati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

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  • Speciale per Africa ExPress
    Cornelia I. Toelgyes
    21 settembre 2022

Ritorna lo spettro dell’ebola in Africa. Questa volta il temibile virus si è affacciato in Uganda, dove nel distretto di Mubende (al centro del Paese) è morto un giovane di 24 anni.

L’uomo, ricoverato da qualche giorno, è stato curato inizialmente per malaria, perché si è presentato in ospedale con febbre alta, dolori addominali, diarrea e vomiti di sangue. Dopo le analisi effettuate, è stata invece riscontrato il virus ebola, di un ceppo relativamente raro, quello sudanese, che da oltre 10 anni non è più apparso nel Paese.

Nuova epidemia di ebola in Uganda

Le autorità sanitarie ugandesi, nonché l’Organizzazione Mondiale della Sanità  hanno confermato ieri che nel Paese è presente una nuova epidemia di ebola.

Intanto ci sono altri 8 casi sospetti, tutti ricoverati in una struttura ospedaliera. OMS Africa ha dichiarato che sta collaborando con le autorità sanitarie ugandesi nelle indagini e sta dispiegando personale nell’area colpita.

L’OMS ha dichiarato che la immunizzazioni ad anello delle persone ad alto rischio con il vaccino Ervebo è stata molto efficace nei recenti focolai nella Repubblica Democratica del Congo e altrove, ma che questo vaccino è stato approvato solo per proteggere contro il ceppo Zaire.

Un altro vaccino, prodotto da Johnson & Johnson, potrebbe risultare idoneo, ma non è ancora stato testato specificamente contro il ceppo sudanese.

I virus Ebola fanno parte della famiglia dei Filoviridae e del genere Ebolvirus, del quale esistono 5 ceppi: Bundibugyo ebolavirus, Reston ebolavirus, Sudan ebolavirus, Tai Forrest ebolavirus (che sostituisce il nome precedente Costa d’Avorio) e Zaire ebolavirus.

L’OMS ha spiegato che ci sono stati individuati sette precedenti focolai del ceppo Ebola Sudan, quattro in Uganda e tre in Sudan. In Uganda l’ultimo focolaio di Ebola Sudan risale al 2012, mentre quello di Ebola Zaire al 2019.

La malattia da virus Ebola è spesso fatale, ma ora sono disponibili vaccini e trattamenti. Il virus viene trasmesso all’uomo da animali infetti. Il contagio avviene attraverso i fluidi corporei e i sintomi principali sono febbre, vomito, emorragia e diarrea.

Il fiume Ebola nel Congo-K

La prima epidemia di ebola è scoppiata il 26 agosto, 1976, a Yambuku, una città nel nord di quello che allora si chiamava Zaire. Il virus colpì un’insegnante di 44 anni, Mabalo Lokela, dopo un viaggio nell’estremo nord dela attuale Repubblica Democratica del Congo. Immediatamente si pensò che la donna fosse affetta da malaria. Ben presto si presentarono altri sintomi. Loleka mori l’8 settembre 1976.

I morti durante questa prima epidemia apparsa in Congo-K, nella valle del fiume Ebola (da cui il nome del virus), furono 280. Durante quella del 1995 morirono alcune suore italiane a Kikwit. Gli ammalati che furono contagiati dal virus nel 2000 a Gulu, in Uganda, furono curati nell’ospedale italiano Lachor, un efficiente complesso diretto dal compianto dottor Piero Corti, che l’aveva fondato pochi anni prima assieme alla moglie Lucille, medico anche lei.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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