Dalla Nostra Vaticanista
Emanuela Provera
21 aprile 2025
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Nato nel 1936 da genitori italiani immigrati in Argentina, diplomato come perito chimico, alunno nel seminario Villa Devoto[1] di Buenos Aires: non sembrano le premesse di un futuro Papa della Chiesa cattolica apostolica romana.
Eppure la carriera ecclesiastica di Jorge Mario Bergoglio è ininterrotta dal quel lontano 1969 in cui fu ordinato sacerdote, a quando nel 1958 si unì all’ordine dei Gesuiti e nel 1992 fu nominato, da Karol Józef Wojtyła, vescovo ausiliare di Buenos Aires, città di cui divenne arcivescovo fino al 13 marzo 2013 quando fu eletto 266° papa della Chiesa.

Consenso trasversale
Le parole dei fedeli, riuniti in preghiera in Piazza San Pietro domenica 23 febbraio, dicono molto dell’impatto che il pontificato di Bergoglio ha avuto sul popolo dei credenti: “Speriamo che Dio ascolti le nostre preghiere per la guarigione del Papa”, “Non lasciarci Papa Francesco, abbiamo bisogno più che mai di te”, e così via.
Anche i post sui social sono la manifestazione del consenso trasversale consolidatosi in questi anni: “Sono vicino a Papa Francesco e da Musulmano che ama Gesù e la vergine Maria…avrò un pensiero e una preghiera per lui”, insomma una specie di redentore universale.
Anatemi contro la guerra
Durante il suo pontificato, Papa Francesco è stato un fervente sostenitore della misericordia e della giustizia sociale. Ha lanciato anatemi contro la guerra, durante la preghiera dell’Angelus di domenica 23 febbraio nel suo discorso, diffuso in forma scritta, affermava: “Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”.
Ha condotto iniziative significative per riformare la Curia Romana, affrontando coraggiosamente temi globali come il cambiamento climatico, per esempio con l’enciclica “Laudato Si'”.
Ha anche promosso il dialogo interreligioso, lavorando per costruire ponti di comprensione tra diverse fedi.
Fallita lotta agli abusi
Ha promulgato decreti che hanno imposto ai movimenti ecclesiali (come Comunione e Liberazione, Opus Dei, Movimento dei Focolari) di riscrivere i propri Statuti, in un’ottica di ridimensionamento del potere sulle persone, ma di valorizzazione dei carismi.
Eppure c’è un’oggettività democratica, storica, altrettanto innegabile e fatta di ricerca, studio, dati alla mano: la lotta agli abusi nella chiesa cattolica è stata persa e ha svuotato le chiese, disaffezionando migliaia di credenti in tutto il mondo; anche per questo purtroppo dobbiamo ricordare Jorge Mario Bergoglio.
Fatto di attualità
Nonostante le sue buone intenzioni, il Papa ha fallito inesorabilmente nel tentativo impossibile di frenare gli abusi (di coscienza, spirituali e sessuali) salvando l’immagine dell’Istituzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, specialmente in Italia.
Per citare un fatto di attualità, Monsignor Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, è stato recentemente rinviato a giudizio dai magistrati della Procura di Enna per falsa testimonianza nel processo che ha condotto in carcere un suo pupillo, il seminarista ora prete Giuseppe Rugolo, condannato in primo grado a quattro anni e mezzo per violenza su minori.
Il Coordinamento italiano, di gruppi e persone, Italy Church Too ha chiesto alla Conferenza episcopale italiana la costituzione di una commissione indipendente sugli abusi commessi dai chierici ma è rimasto inascoltato, nonostante il precedente di una indagine autonoma nella Diocesi di Bolzano Bressanone ad opera di uno Studio Legale esterno agli ambienti ecclesiastici.
Identità profonda
Non è possibile combattere gli abusi clericali senza riconoscere, secondo il pensiero del filosofo Slavoj Žižek, che la pedofilia è inscritta in modo profondo nell’identità stessa dell’Istituzione.
Mentre Bergoglio era in ospedale e combatteva contro una polmonite bilaterale Laura Sgrò, nota in ambiente ecclesiastico per essere Avvocato Rotale e Avvocato patrocinante presso la Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano, annunciava infatti il suo ultimo libro, in librerie dal 4 marzo 2025: “Stupri sacri”.
Edito dalla casa editrice Rizzoli raccoglie le storie di Gloria, Mirjam, Samuelle e di tante altre suore che si sono ribellate agli abusi dentro la Chiesa. Il prossimo Papa dovrà cominciare da qui.
Emanuela Provera
donnadrusilla@gmail.com
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[1] https://www.sembue.org.ar/index.php/fundacion/
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