Centrafrica: una statua per onorare l’ex leader dei mercenari Wagner, morto nel 2023

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Africa ExPress
31 dicembre 2024

La presenza della Russia e degli uomini di Africa Corps (ex Wagner, ma in Centrafrica continuano a essere chiamati con il vecchio nome) è stata immortalata il 3 dicembre scorso con una statua in bronzo.

Statua a Bangui, Centrafrica: Yevgeny Prigozhin con accanto il suo vice Dmitru Utkin

Nella capitale Bangui è stato eretto un monumento in onore dell’ex leader del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, e del suo braccio destro Dmitru Utkin, entrambi morti in un misterioso incidente aereo lo scorso anno.

Monumenti pro Russia

La statua mostra Prigozhin con un giubbotto antiproiettile mentre tiene in mano un walkie-talkie con accanto il suo collega che impugna un fucile AK-47, meglio conosciuto come Kalashnikov.

Non è la prima testimonianza della presenza dei paramilitari russi “espressa in arte”. Nella capitale esiste da tempo un altro monumento con tre mercenari mentre fanno scudo a una donna e ai suo bambini.

Altra statua a Bangui: 3 mercenari russi che fanno da scudo a una donna e i suoi figli

Nel 2017 il presidente centrafrocano, Faustin Archange Touadéra, si era recato in Russia, dove aveva incontrato il ministro degli esteri di Putin, Sergueï Lavrov. E, all’inizio del 2018, dopo aver ottenuto dall’ONU una parziale abolizione  dell’embargo, Mosca ha inviato un primo carico di fucili d’assalto, pistole e lanciarazzi RPG.

Collaborazione Mosca – Bangui

Dopo il viaggio di Touadéra in Russia, i due governi hanno iniziato una stretta collaborazione: Mosca gode di licenze per lo sfruttamento minerario, in cambio mette a disposizione equipaggiamento industriale, materiale per l’agricoltura e altro. Insomma, anche il Cremlino, come molti altri Stati, è solamente interessato alle ricchezze del sottosuolo africano.

Wagner e l’oro

I primi mercenari di Wagner sono arrivati nel 2018. Oltre ad addestrare le truppe centrafricane, i paramilitari russi conducono incursioni contro i gruppi ribelli. Ma il motivo fondamentale della loro presenza restano i siti minerari: i membri di Wagner si sono assicurati diritti per l’estrazione dell’oro, mentre altre volte se ne sono appropriati, attaccando giacimenti e mandando via coloro in possesso delle licenze. Così anche il prezioso metallo proveniente dall’Africa ha permesso al Cremlino di aggirare le sanzioni internazionali, imposte a causa dell’invasione dell’Ucraina.

La Repubblica Centrafricana è uno tra i più poveri del mondo, nonostante le immense ricchezze del sottosuolo (oro, diamanti, uranio) ma anche il legno pregiato delle sue foreste).

Insicurezza

Dall’indipendenza dalla Francia nel 1960, il Paese è stato quasi sempre instabile. La guerra civile è iniziata nel 2013, ma la sua intensità è notevolmente diminuita dopo il 2018, e si è trasformata gradualmente in scontri sparsi e sporadici. Da un lato sono sempre attivi movimenti armati ribelli e dall’altro, l’esercito, insieme ai paramilitari di Mosca e alcune milizie di autodifesa che fungono da ausiliari.

Nonostante i molteplici accordi di pace, siglati tra i gruppi armati e il governo (l’ultimo risale al 2019), a tutt’oggi in diverse zone del Paese la situazione resta ancora instabile. L’insicurezza, ormai diventata cronica, ostacolando un miglioramento delle condizioni di vita della gente.

Abusi e violenze

Molto spesso giornali locali, come CNC  (Corbeau News Centrafrique), denunciano assalti e violenze ai civili, e nella primavera scorsa anche MINUSCA (Missione di Pace dell’ONU nel Paese) aveva accusato i paramilitari dell’uccisione di al meno 14 persone in diverse località  del Paese.

Caschi blu di MINUSCA

I caschi blu sono presenti dal 2014 con oltre 14mila militari e 3.020 agenti di polizia. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha rinnovato il loro mandato lo scorso novembre per un altro anno  (risoluzione 2759 (2024)).

In passato anche la ONG Human Rights Watch (HRW) aveva lanciato accuse contro i soldati di ventura. Ma nel Paese, che ha dato i natali a Jean- Bedel  Bokassa, un militare golpista megalomane, un tiranno che si autoproclamò imperatore dell’Impero Centrafricano, i mercenari russi godono di totale impunità.

Violazioni dei diritti umani di ogni genere sono state confermate anche nell’ultimo rapporto di Yao Agbetse, esperto indipendente dell’ONU. I mercenari hanno respinto tutte le accuse e affermato che queste denunce sono solamente propaganda occidentale contro la Russia.

Responsabile sicurezza

Mosca è ormai ben radicata in Centrafrica. Basti pensare che solo qualche mese fa Touadéra ha nominato Dmitri Podolsky, soprannominato “Salem”, responsabile per la sicurezza. Salem proviene dai ranghi di Wagner. Precedentemente era al soldo dell’esercito russo e ha combattuto in Siria. Nel 2017 si è arruolato come mercenario.

Recentemente è venuto alla luce che i membri di Wagner stanno arruolando giovani centrafricani (e anche di altri Paesi del continente) per combattere in Ucraina, a fianco delle truppe russe. Ovviamente il governo di Bangui ha bollato la notizia come falsa.

Prigionieri di guerra in Ucraina: tra loro anche africani

Secondo i servizi di Kiev, i giovani “fucilieri africani di Putin” sarebbero diverse migliaia, tra loro moltissimi centrafricani, “supervisionati dal ministro per il Bestiame e la Salute degli animali di Bangui, Hassan Bouba, prezioso alleato di Wagner, oggi Africa Corps”.

Il mondo ha dimenticato i bambini del Centrafrica

I media internazionali sono concentrati su altre guerre – Ucraina e Gaza – dimenticandosi quasi completamente di quanto succede nelle zone di conflitto in Africa. Nessuno parla dei tre milioni di bambini della Repubblica Centrafricana, tra i più poveri e i più fragili del mondo. Malnutrizione, accesso sanitario inadeguato e instabilità politica stanno mettendo il Paese sulla soglia di una crisi umanitaria.

Malnutrizione

La metà dei ragazzini non ha accesso al servizio sanitario e quasi il 40 per cento soffre di malnutrizione cronica. Solo pochi hanno la possibilità di usufruire di acqua potabile, di servizi igienici e di una sana alimentazione. Appena il 37 per cento frequenta regolarmente la scuola. Il loro Natale è stato ben magro.

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https://www.africa-express.info/2024/07/11/i-bambini-dimenticati-della-repubblica-centrafricana/

https://www.africa-express.info/2023/08/10/stravolta-la-costituzione-con-un-referendum-farsa-il-centrafrica-si-trasforma-in-una-dittatura-filorussa/

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Photocredit: CNC

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