Guinea Equatoriale: rampollo del presidente Obiang indagato in Spagna per presunte torture e rapimento

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
5 gennaio 2022

La Spagna ha aperto un’inchiesta per rapimento e torture, contro Carmelo Ovono Obiang, uno dei figli del presidente equatoguineano, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Le accuse sono mosse dalla Corte criminale di Madrid. Il capo di Stato, ormai ottantenne, ha preso il potere nel 1979 con un colpo di Stato. Lo scorso novembre ha vinto nuovamente la tornata elettorale e è ora al suo sesto mandato.

Carmelo, figlio del presidente della Guinea Equatoriale
Carmelo, figlio del presidente della Guinea Equatoriale

Oltre a Carmelo, capo dell’intelligence estera, sono indagati anche Nicolás Obama Nchama, ministro della Sicurezza nazionale e  Isaac Nguema Endo, responsabile della sicurezza presidenziale.

Si tratta dei più alti funzionari addetti alla sicurezza di questo piccolo Stato dell’Africa centrale, ricchissimo di petrolio, ma tra i regimi più autoritari del continente.

El Pais, prestigioso quotidiano spagnolo, ha pubblicato la notizia martedì scorso e afferma che i tre uomini sono sospettati di aver rapito quattro oppositori, arrivati dalla Spagna alla fine del 2019 in Sud Sudan.

Tra questi due cittadini spagnoli di origine equatoguineana. Tutti e quattro sarebbero stati deportati con la forza a Malabo, dove sarebbero stati ripetutamente torturati.

Nell’articolo del quotidiano spagnolo vengono citate deposizioni di testimoni protetti e un rapporto della polizia spagnola e, secondo queste fonti i quattro a Malabo sarebbero stati sottoposti a crudeli sessioni di tortura in presenza e partecipazione dei tre alti funzionari della sicurezza, oggi oggetto dell’indagine di Madrid.

I quattro rapiti sono tutti membri del Movimento per la Liberazione della Terza Repubblica della Guinea Equatoriale (MLGE3R), un movimento politico di opposizione in esilio in Spagna.

I quattro (due dei quali con in tasca la nazionalità spagnola, il 44enne Feliciano Efa Mangue e Julio Obama Mefuman, 51 anni), oppositori del regime di Obiang, sono stati dati per dispersi a metà novembre 2019, pochi giorni dopo il loro arrivo in Sud Sudan. In comunicato dell’8 gennaio 2020, Amnesty International aveva fatto sapere che erano stati rapiti e trasferiti in Guinea Equatoriale.

Un déjà vu nel 2018, quando l’ingegnere italiano Fulgencio Obiang Esono, di origine equatoguineana, è stato rapito in Togo, incarcerato a Malabo e condannato a 58 anni di galera.

Dal momento della loro sparizione, la Spagna ha iniziato le indagini con la massima discrezione, ma il giudice Pedraz ha aperto solo ora un’inchiesta nei confronti dei tre esponenti della sicurezza della Guinea Equatoriale. Ciò è stato possibile anche perchè uno degli indagati, il figlio di Obiang, vive a Marbella e ha altri due appartamenti nel Paese, uno a Barcellona e l’altro a Toledo. Mentre il ministro per la Sicurezza Interna ha un domicilio a Villalbilla, cittadina vicino a Madrid. Il terzo, responsabile della scurezza presidenziale, è assiduo frequentatore del Paese ispanico; la Corte nazionale di Madrid lo indica, inoltre, come il principale aguzzino durante le sedute di tortura.

Secondo El País, i due spagnoli sarebbero stati arrestati a Juba da soldati sud sudanesi e caricati sull’aereo presidenziale alla volta della Guinea Equatoriale, insieme a Bienvenido Ndong Ondo e Martín Obiang Ondo legalmente residenti in Spagna e anche loro membri di MLGE3R.

I due spagnoli sono poi stati condannati nel 2020 a lunghe detenzioni: Feliciano Efa Mangue a 90 anni e Obama Mefuman a 60, perché ritenuti colpevoli di aver partecipato a un fallito golpe contro Obiang nel 2017.

Un anno prima del loro rapimento, 112 persone sono state condannate a decine e decine di anni di galera, sempre per il fallito putsch del 2017, tra questi, in contumacia i quattro sequestrati in Sud Sudan.

Teodorin Nguema Obiang Mangue, vicepresidente della Guinea Equatoriale e figlio del presidente

Ovviamente il governo di Malabo, tramite il suo vicepresidente, Teodoro Nguema Obiang Mangue, ha respinto tutti presunti addebiti, accusando la Spagna di ingerenze.

E in un post sul suo account Twitter del 4 gennaio 2023, Teodorin afferma, tra l’altro, che i terroristi sono stati arrestati dalle autorità sud sudanesi in virtù di un mandato d’arresto internazionale emesso da Malabo, e estradati in Guinea Equatoriale.

Teodorin, noto per il suo stile di vita lussuoso, è stato condannato in Francia per guadagni illeciti. E’ stato anche tra le persone ricercate dall’Interpol, ma la richiesta del mandato di arresto internazionale è stato cancellata nel 2013.

Il padre, presidente della Guinea Equatoriale al suo sesto mandato, ha fatto poi risultare le proprietà sequestrate in Francia come beni del proprio Paese e non del figlio. Nonostante le accuse e i processi in contumacia in USA e Francia e il sequestro dei suoi beni, Teodorin continua a girare il mondo indisturbato. Come quest’estate, quando l’aereo di Stato, un Boeing 777-200 LR, è stato avvistato all’aeroporto di Olbia, in Sardegna, come ha riportato il quotidiano L’Unione Sarda in un suo articolo del 4 settembre 2022.

A 80 anni, Obiang governa la Guinea Equatoriale, ricca di petrolio, con il pugno di ferro da quando ha preso il potere con un colpo di Stato nel 1979, 11 anni dopo l’indipendenza dalla Spagna.

Diversi gruppi per i diritti hanno spesso accusato il governo di Malabo di detenzioni arbitrarie e torture.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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