Si riaccende la guerra in Darfur: scontri armati al confine tra Ciad e Sudan, morti e feriti per furti di dromedari

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
8 agosto 2022

Recentemente il Darfur (Sudan) è stato nuovamente teatro di violenti scontri e attacchi che hanno causato morti e feriti.

Venerdì sono stati ammazzati una ventina di allevatori sudanesi nel Darfur occidentale mentre erano sulle tracce di ladri di bestiame che qualche giorno prima gli avevano portato via 300 dromedari.

Scontri tra allevatori ciadiani e sudanesi per furto di dromedari

Mentre sempre venerdì, vicino a Ragbat El Jama,nel Darfur centrale, sono morti cinque membri di un’unità di forze di sicurezza, composta da agenti di polizia, militari e Rapid Support Forces (RSF), in un’ imboscata, tesa da un gruppo armato. Secondo quanto viene riportato dalla stampa locale, altri membri del convoglio sarebbero stati feriti. Fonti della polizia hanno riferito che l’unità era diretta a Ragbat El Jama per una missione non ufficiale.

L’aggressione dei ladri di dromedari è avvenuta a Bir Saliba, area non lontana dal confine con il Ciad. In un comunicato rilasciato da  Coordination of Shepherds and Nomads (coordinamento Allevatori e Nomadi ndr), altre 17 persone sarebbero state ferite durante l’attacco. L’associazione ha poi puntato il dito su Khartoum, attribuendo al governo di transizione la responsabilità del brutale assalto.

Venerdì Khartoum ha confermato l’uccisione di 18 persone da parte di criminali ciadiani nel Darfur occidentale e sabato ha inviato una protesta ufficiale a N’Djamena.

In una dichiarazione diffusa dai media ufficiali in arabo e francese, un portavoce militare delle forze congiunte dell’esercito di N’Djamena ha confermato la morte di 18 sudanesi e di 9 ciadiani durante gli attacchi intercomunitari.

“Il conflitto sarebbe iniziato dopo il furto di cinque cammelli in territorio ciadiano da parte di cittadini sudanesi, degenerato in scontri durante l’inseguimento da parte dei proprietari”, ha precisato l’ufficiale.

Mohamed Hamdan Daglo, vice presidente del Consiglio sovrano, nonché capo di RSF, dopo i funerali delle vittime, ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza e difesa per adottare misure contro l’incursione dei ciadiani nel Darfur occidentale.

Giovedì, invece,  Daglo si è recato in Ciad per colloqui con il presidente del Consiglio militare di transizione, Mahamat ibn Idriss Déby Itno. L’incontro, che si è tenuto a porte chiuse, centrato sulla collaborazione bilaterale, in particolare del rilancio della forza congiunta Ciad-Sudan, che controlla la sicurezza lungo il confine (di oltre 1.000 chilometri) tra i due Paesi e quant’altro.

Il presidente del Ciad, Mahamat ibn Idriss Déby Itno, a destra e il vicepresidente del Sudan, Mohamed Hamdan Daglo

Secondo quanto dichiarato da Daglo, le parti hanno concordato di rafforzare ulteriormente il ruolo della forza congiunta Ciad-Sudan per garantire la sicurezza lungo il confine comune e la circolazione di beni e persone tra i due Paesi.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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