Crimini di guerra: “Non vendete armi ai sauditi”. Ma Leonardo continua i suoi affari di morte

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Al Al-Sheikh riceve la delegazione italiana

Speciale per Africa ExPress
Antonio Mazzeo
5 dicembre 2021

Governi, ONG e giuristi internazionali invocano lโ€™embargo sui trasferimenti di sistemi dโ€™arma alle forze armate saudite per i crimini di guerra compiuti in Yemen. E allora cosa fa il gruppo italiano leader nella produzione di caccia, elicotteri, missili e cannoni? Invia la propria ultima invenzione a Riyad per rafforzare i legami culturali, tecnologici, scientifici e accademici con lโ€™onnipotente famiglia dei sovrani dโ€™Arabia.

Med-Or, nuova fondazione di Leonardo Holding S.p.A.

A fine novembre una folta delegazione della Fondazione Med-Or, istituzione creata la scorsa primavera dallโ€™holding Leonardo S.p.A. per โ€œpromuovere gli scambi e i rapporti internazionali tra lโ€™Italia e i Paesi dellโ€™area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno dโ€™Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or)โ€, si รจ recata in visita ufficiale in Arabia Saudita per incontrare ministri e rappresentanti di enti statali.

A guidare la pattuglia della fondazioneย “volto buono” della maggiore industria bellica italiana, il suo presidente, lโ€™ex ministro dellโ€™Interno Marco Minniti. Momento clou il vertice con il ministro dellโ€™Educazione del Regno, Hamad bin Mohammed Al Al-Sheikh, laurea e master in Economia alla Stanford University, California.

โ€œNel corso dellโ€™incontro tra il ministro Al Al-Sheikh e la delegazione italiana, le due parti sono andate oltre la partnership tra le universitร  saudite e il centro (Med-Or) in vista di un rafforzamento dei campi scientifici e di ricerca e delle rispettive opportunitร  di formazione e trasferimento internazionale di esperienze e sperimentazioni, oltre al rafforzamento delle borse di studio che il centro offre agli studenti di talento dellโ€™Arabia Saudita per poter svolgere i master in Italiaโ€, riporta la nota del Ministero dellโ€™Educazione di Riyad.

Integrazione tra industria e ricerca

โ€œNel corso del meeting รจ stata anche discussa la possibilitร  di stabilire un istituto di studi arabi presso la Fondazione Med-Or, il primo di questo tipo in Italia dove esiste lโ€™interesse a lanciare differenti iniziative di formazione e ricerca culturale e scientifica.

Lโ€™istituto potrebbe rappresentare unโ€™entitร  nuova e unica e un ponte per idee, programmi e progetti che prosperino in cooperazione con le istituzioni accademiche, oltre a diventare una stazione per favorire la completa integrazione tra le industrie e i centri di ricercaโ€.

Obiettivi ambiziosi e complessi, maturati non certo in ambito politico-diplomatico e istituzionale tra Italia e Arabia Saudita, ma nellโ€™alveo delle consolidate relazioni di affari tra il petroregime e il management di Leonardo e delle societร  di sistemi e tecnologie militari controllate.

Con tanto di tessitura dellโ€™ex ministro della guerra ai migranti e alle migrazioni e la benedizione โ€“ a distanza โ€“ di noti accademici italiani.

Promozione sociale o vendita di morte?

Poco piรน di un mese fa a recarsi a Ryiad era stato lโ€™amministratore delegato di Leonardo, nonchรฉ presidente onorario di AIAD, la Federazione delle aziende italiane del settore aerospaziale e militare, Alessandro Profumo. Lโ€™uomo che guida lโ€™holding armiera, pure membro del comitato strategico della Fondazione Med-Or, ha partecipato come relatore al forum internazionale Invest in Humanity promosso dal Future Investment Initiative Institute, fondazione no profit di โ€œpromozione socialeโ€ voluta dal principe Mohammad bin Salman al Saud, membro della famiglia reale e ministro della Difesa dโ€™Arabia, e nel cui board fa bella mostra di sรฉ lโ€™ex primo ministro Matteo Renzi.

E proprio con Renzi lโ€™on. Marco Minniti ha ricoperto lโ€™incarico di sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza della Repubblica.

Al Al-Sheikh, ministro dell’Educazione saudita riceve la delegazione italiana

Occasione imperdibile, quella del forum per investire nellโ€™umanitร , per i vertici di Leonardo & C.. Dopo le miliardarie commesse dello scorso decennio (la fornitura allโ€™Aeronautica militare saudita di 72 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon prodotti dallโ€™industria italiana e dai gruppi aerospaziali europei Eads e Bae Systems), in tempi piรน recenti Leonardo ha venduto allโ€™Arabia Saudita sistemi avanzati elettro-ottici e per il controllo del traffico aereo fissi e trasportabili; sistemi di comunicazione e centri di controllo; velivoli a pilotaggio remoto; elicotteri da trasporto. E in dirittura dโ€™arrivo, secondo alcuni analisti internazionali, ci sarebbero adesso i trasferimenti ai sauditi di elicotteri pesanti, sistemi missilistici (attraverso la partecipata MDBA), nuovi droni, convertiplani e caccia-addestratori.

Collaborazioni in campo militare

Con occhi piรน attenti, quello a cui punta la nuova creatura โ€œculturale-scientificaโ€ di Leonardo รจ di replicare in Italia un modello consolidato e di successo made in Israele: lโ€™elaborazione e la condivisione di visioni strategiche e industriali-produttive da parte di attori politici, apparati militari e dโ€™intelligence, industrie belliche, centri di ricerca scientifica e universitร , ovviamente in totale autonomia rispetto alle tradizionali sedi di decisione istituzionale.

โ€œLeonardo Med-Or รจ nata per unire competenze e capacitร  dellโ€™industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturaleโ€, si legge nello statuto della fondazione di Minniti e Profumo. Tra le attivitร  in cantiere, oltre alle collaborazioni con alcuni paesi chiave in campo militare-industriale-accademico (vedi giร  Arabia Saudita e Marocco), Med-Or punta alla promozione di โ€œprogrammi e formazione nei settori della safety e della security, dellโ€™aerospazio e della difesaโ€, grazie soprattutto a โ€œpartenariati con le istituzioni accademiche e di ricerca nazionaliโ€.

Un Comitato scientifico con grandi nomi

E non รจ certo un caso che pochi giorni dopo il vertice a Riyad con il ministro dellโ€™Istruzione Hamad bin Mohammed Al Al-Sheikh, il 2 dicembre si รจ tenuta a Roma la riunione di insediamento del Comitato Scientifico della Fondazione Med-Or, presenti anche i componenti del Consiglio di amministrazione (Marco Minniti; lโ€™ex direttore della Polizia criminale Enrico Savio; i dirigenti di Leonardo S.p.A. Alessandra Genco, Simonetta Iarlori e Filippo Maria Grasso; lโ€™amministratore delegato della societร  di engineering saudita Arkad, Paolo Bigi; i docenti universitari Francesca Maria Corrao, Egidio Ivetic e Germano Dottori; lo scrittore siciliano Pietrangelo Buttafuoco; lโ€™avvocato Alessandro Ruben, parlamentare del Popolo della Libertร  dal 2008 al 2013).

I componenti del Comitato Scientifico della Fondazione di Leonardo sono rettori, docenti e ricercatori delle maggiori universitร  italiane. Un vero peccato che un gruppo di fini intellettuali dalle alte qualitร , si cimenti con affari che fomentano le guerre. ย In ordine alfabetico compaiono i nomi di: Franco Anelli (rettore della Cattolica del Sacro Cuore di Milano); Gabriella Arrigo (direttrice affari internazionali dellโ€™Agenzia Spaziale Italiana); Giorgio Barba Navaretti (ordinario di Economia politica allโ€™Universitร  di Milano); Giovanni Betta (giร  rettore dellโ€™Universitร  di Cassino e del Lazio Meridionale); Francesco Bonini (rettore della LUMSA di Roma); Stefano Bronzini (rettore a Bari); Raffaele Calabrรฒ (rettore del Campus Bio-Medico di Roma); Lucio Caracciolo (direttore di Limes); Carlogiovanni Cereti (ordinario di Filologia); Francesco Cupertino (rettore del Politecnico di Bari); Melina Decaro (ordinaria di Diritto pubblico alla LUISS di Roma).

E poi ancora: Flavio Deflorian (rettore a Trento); Ersilia Francesca (associata di Storia dei Paesi islamici presso lโ€™Orientale di Napoli); Vincenzo Loia (rettore a Salerno); Matteo Lorito (rettore della Federico II di Napoli); Alberto Lucarelli (ordinario di Diritto costituzionale alla Federico II); Paolo Mancarella (rettore a Pisa); Raffaele Marchetti (prorettore della LUISS); Alessia Melcangi (ricercatrice di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma); Karim Meznan (professore di Studi mediorientali alla John Hopkins University); Antonello Miranda (ordinario di Diritto privato); Leopoldo Nuti (ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali a Roma Tre); Maurizio Oliviero (rettore a Perugia); Paolo Passaglia (ordinario di Diritto pubblico a Pisa); Alessandra Petrucci (rettrice a Firenze); Luca Pietromarchi (rettore a Roma Tre); Antonella Polimeni (rettrice della Sapienza); Andrea Principe (rettore della LUISS); Riccardo Redaelli (ordinario di Geopolitica alla Cattolica).

L’interminabile lista si chiude con: Ferruccio Resta (rettore del Politecnico di Milano); Flaminia Saccร  (ordinaria di Sociologia dei fenomeni politici dellโ€™Universitร  della Tuscia); Ciro Sbailรฒ (preside di Scienze politiche presso lโ€™Universitร  degli Studi Internazionali di Roma); Giancarlo Scalese (ordinario di Diritto internazionale a Cassino); Roberto Tottoli (rettore dellโ€™Orientale di Napoli); Francesco Ubertini (ordinario di Scienza delle Costruzioni ed ex rettore a Bologna); Arturo Varvelli (direttore dellโ€™Ufficio di Roma dellโ€™European Council on Foreign Relations); Arianna Vedaschi (ordinaria di Diritto pubblico alla Bocconi di Milano); Lorenzo Vidino (direttore del Programma sullโ€™estremismo della George Washington University); Ida Zilio Grandi (associata di Lingua e letteratura araba allโ€™universitร  Caโ€™ Foscari di Venezia); Santo Marcello Zimbone (rettore della Mediterranea di Reggio Calabria).

Cosรฌ il cuore dellโ€™accademia italiana potrร  essere ancora piรน armato.

Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com
ยฉ RIPRODUZIONE RISERVATA

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