Stupri di massa, soldati congolesi alla sbarra, ma gli ufficiali la fanno franca
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 20 novembre 2013
Trentanove soldati dell’esercito della Repubblica Democratica del Congo (conosciuto con l’acronimo francese FARDC, Forces armées de la République démocratique du Congo) sono sotto processo per stupri di massa contro 130 donne e ragazze (alcune delle quali avevano 6 anni o poco più) compiuti nel novembre 2012, durante l’avanzata dei ribelli dell’M23. I militari si erano ritirati a Minova, villaggio a una trentina di chilometri da Goma, occupata dai guerriglieri.
Stupri di massa: soldati congolesi alla sbarra, ma gli ufficiali la fanno franca
Sulla spiaggia di Calais dove Robiel rincorreva il suo sogno, un traghetto per l’Inghilterra, ma è annegato
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Cornelia I.Toelgyes
Calais, 19 novembre 2013
Robiel e morto qui,annegato nel primo tratto del Canale della Manica, proprio qui a Calais, mentre tentava di raggiungere il porto, i traghetti, che lo avrebbero portato nel Paese dei suoi sogni: il Regno Unito.
Mare Monstrum, guerra ai migranti nel Mediterraneo
Antonio Mazzeo
19 novembre 2013
Nel Mediterraneo l’Italia fa la guerra ai migranti. Non dichiarata, certo, ma di guerra indubbiamente si tratta. Perché le strategie, gli attori, gli strumenti, le alleanze e le modalità d’intervento sono quelli di tutte le guerre. E causano morte. Morti, tanti morti. Qualcuno ha storto il muso per il nome,Il nome, Operazione Mare Nostrum. Si è detto che c’era una caduta di stile, un voler scimmiottare i fausti dell’impero romano.
Attacco suicida Shebab in Somalia contro una base di truppe di Gibuti e di poliziotti: 19 morti e parecchi feriti
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 19 novembre 2013
Una ventina di persone sono rimaste uccise e altrettante ferite, alcune gravemente, in un attacco suicida seguito da una battaglia a Beletueine nella Somalia centrale, non lontano dal confine con l’Etiopia. L’attentato è stato compito contro una base dell’esercito di Gibuti, che fa parte del contingente dell’Africa Union, e della polizia somala.
Fiaccolata a Latina per Roberto Berardi sbattuto in galera in Guinea Equatoriale. Di lui si occuperà il Parlamento Europeo
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 18 novembre 2013
Latina cerca di salvare il suo concittadino, Roberto Berardi, dalle disumane galere della Guinea Equatoriale, dove il capriccioso figlio del dittatore che governa il Paese l’ha cacciato dal gennaio scorso. Per mercoledì 20 novembre è stata organizzata una fiaccolata di solidarietà con la famiglia e di protesta per le condizioni in cui versa il detenuto, torturato, senza possibilità di vedere i suoi familiari e neppure un diplomatico italiano, che sembra non riesca a ottenere il visto di entrata nel Paese. La fiaccolata partirà alle 20:30 da Piazza San Marco.
SPECIAL ERITREA/More then 700 applications for visa waiting at the Italian embassy in Addis Abeba
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 18 November 2013
On desks of the Italian Embassy in Addis Ababa are more than 700 requests of entry visas. Most of them are from Eritrean citizens – escaping from the ordeal of their country. Just a few of them will have an entry-visa. The orders from Rome are clear and severe: Closed. No entry. The well informed people know what will happen : most of those migrants are going to cross the sea in Libya, direction Italy.
Le condizioni di Mandela sono gravi ma stabili. E non riesce a parlare
Dalle agenzie
17 novembre 2013
L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela è sempre in gravi condizioni. Non è in grado di parlare ma usa le espressioni facciali per comunicare. L’ha spiegato alla stampa l’ex moglie Winnie Madikizela-Mandela, per smentire le voci secondo cui l’eroe della lotta antirazzista in Sudafrica sarebbe tenuto n vita artificialmente dalle macchine.
Dopo 11 mesi di prigionia fugge dai suoi rapitori un ostaggio francese in Nigeria
Massimo. A Alberizzi
17 novembre 2013
Francis Collomp, un tecnico francese di 63 anni, rapito in Nigeria da militanti islamici il 19 dicembre 2012, è libero. Non sono bel chiare le circostanze della sua liberazione. Secondo alcune versioni, durante un’operazione militare della polizia nella quale c’è stata una lunga sparatoria, l’ostaggio è riuscito a eludere la sorveglianza dei sui carcerieri e a fuggire. Ma altre fonti sostengono che qualcuno ha lasciata aperta la porta della stanza in cui era tenuto segregato.
SPECIAL ERITREA/A must for Eritrean Refugees: an Humanitarian Corridor
OUR SPECIAL CORRESPONDENT
Somewhere near the Eritrean border,
Saba Makeda
4 October 2013
A Humanitarian corridor as requested by agencies such as Amnesty International the Melting Pot project (this latter has submitted a petition to the EU) should be established to manage the movement of asylum seekers/ refugees from Eritrea. We should not encourage third countries like Libya, Egypt, and Ethiopia to turn into prisons for Eritreans to hold them back.
Bocciata all’ONU la mozione africana che chiedeva di sospendere il processo ai leader del Kenya Kenyatta e Ruto
Massimo A. Alberizzi
16 Novembre 2013
La richiesta all’Onu rivolta dai Paesi africani di rimandare di un anno il processo davanti alla Corte Penale Internazionale (ICC) al presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta e al vicepresidente William Ruto, non è stata accolta. Otto membri del consiglio di sicurezza, compresi Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti, si sono astenuti per far fallire l’iniziativa. La mozione per sospendere il procedimento ha avuto solo sette voti, due in meno rispetto alla maggioranza richiesta.
