DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
Carla L. Leone
Nouakchott, 25 novembre 2013
Tre giorni fa si sono aperti i seggi per le prime elezioni legislative e municipali in Mauritania dal 2006. Da tre giorni è obbligatorio il silenzio elettorale che vieta ogni campagna pubblicitaria su qualsiasi media, radio, tv, stampa ed altoparlanti. Perfino le tende tradizionali, temporaneamente allestite durante la campagna per le vie di Nouakchott, hanno spento le musiche e i canti che per qualche settimana avevano ravvivato le notti sommesse della capitale islamica.
La Mauritania elegge il parlamento: settanta partiti quasi tutti destinati a sparire. In vantaggio gli islamici moderati
Un norvegese tra i terroristi del Westgate entrati in Kenya via terra dall’Uganda
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 25 novembre 2013
I terroristi che hanno attaccato il Westgate di Nairobi due mesi fa, sono entrati in Kenya via terra dall’Uganda. Secondo le autorità keniote erano soltanto quattro e due di essi sono stati identificati come Mohammed Abdinur Said e il 28enne norvegese Hassan Abdi Dhuhulow. L’assalto, dal 21 al 24 settembre, secondo il bilancio ufficiale ha provocato 67 morti e decine di feriti.
A Calais tra gli immigrati che per imbarcarsi verso l’Inghilterra sono pronti a rischiare la vita
DAL NOSTRO INVIATO
Cornelia I. Toelgyes
Calais, novembre 2013
Calais ci ha lasciato le vesciche sui piedi e nell ’anima. Le prime guariranno fra qualche giorno. Le seconde resteranno lì. Indelebili. Roberta, un’amica parigina ed io ci troviamo in questa città, nel profondo nord della Francia, sulla Manica. Si dice che sia il confine più controllato d’Europa. Pericoloso e difficile da varcare se sei un migrante. Siamo qui per capire come e perché Robiel Habtom, un giovane eritreo cugino di Roberta, sia morto. Vi ho già parlato di lui ed ora vi racconto la fine, o forse l’inizio di questa tragedia; tragedia sua e di tanti altri Robiel.
Roberto Berardi, in un lager della Guinea Equatoriale: l’appello della madre a Papa Francesco
NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
Cornelia I Toelgyes
24 novembre 2013
E’ ancora in carcere in Guinea Equatoriale l’imprenditore italiano Roberto Berardi. Nelle ultime settimane, oltre a Africa ExPress, anche la stampa nazionale e la trasmissione di RAI 3 “Chi l’ha visto” hanno dato ampio spazio alla tragica vicenda di Roberto Berardi, purtroppo fino ad oggi senza esito positivo. Il 20 novembre a Latina (città di origine dell’imprenditore edile) è stata organizzata una fiaccolata per chiedere la sua liberazione. Ora la madre, la famiglia tutta, si appella a papa Francesco, con una lettera che riportiamo qui sotto.
Rinviato al 4 dicembre il processo contro i soldati stupratori in Congo-K
23 novembre 2013
Radio Okapi, l’emittente delle Nazioni Unite che trasmette nella Repubblica Democratica del Congo, ha annunciato che stato rinviato al 4 dicembre il processo contro i 39 militari dell’esercito (le FARDC, Forces armées de la République Démocratique du Congo, accusati di aver stuprato almeno 130 donne, ragazzine e perfino bambine di 6 anni.
Minaccia d’arresto in Zimbabwe ai bianchi che continueranno a operare in settori riservati ai neri: come parrucchieri, panettieri e estetisti
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 23 novembre 2013
A Grace Mugabe, la moglie di 48 anni del novantottenne dittatore dello Zimbabwe, Robert, non interessa che l’economia dello Zimbabwe collassi e che la sua gente muoia di fame. Lei, con l’aereo personale del marito, va a fare shopping in Sudafrica, la sua estetista e il suo parrucchiere sono in Sudafrica, non ha bisogno di andare in un’agenzia a cercare lavoro e quindi non gli importa molto se, dopo aver distrutto l’agricoltura del suo Paese con discutibili riforme, ora il satrapo ha deciso di picconare altri settori dell’economia.
Elezioni in Madagascar: al primo turno in testa il candidato dell’ex presidente cacciato quattro anni fa
NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
Giorgio Maggioni
Antananarivo, 22 novembre 2013
La corte elettorale speciale ha ufficializzato oggi i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Madagascar, confermando i risultati parziali che vedevano riproporsi uno scontro tra i portabandiera dei due schieramenti che rappresentano da una parte il giovane presidente Andry Rajoelina, andato al potere con un colpo di stato 4 anni fa, e dall’ altra il vecchio presidente Marc Ravalomanana, attualmente in esilio in Sud Africa.
La cousine de Robiel, l’Érythréen décédé au port de Calais est venue chercher son corps
Choloé Tisserand
Calais, 22 novembre 2013
Le 9 octobre, un Érythréen, qui voulait traverser l’avant-port à la nage pour rejoindre les ferries, s’est noyé. Son corps a été repêché près d’un mois plus tard, le 4 novembre. Dimanche, Roberta Mazzeo, s’est rendue à Calais dimanche, pour rapatrier le corps de son cousin. Il s’appelait Robiel Habtom.
Dubbi sulle reali intenzioni di Joseph Kony di arrendersi e consegnare le armi
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 22 novembre 2013
Diverse le valutazioni sulle notizie trapelate sull’intenzione di Joseph Kony, micidiale leader del Lord Resistance Army (LRA) di deporre le armi e consegnarsi al governo ugandese. Fonti del dipartimento americano hanno bollato le informazioni come inconsistenti o quantomeno forzate. Ma le autorità della Repubblica Centrafricana insistono: “Siamo in contatto con Kony che ha chiesto anche aiuti di tipo alimentare che gli abbiano consegnato sotto il controllo dei nostri soldati”.
Kony (Lord Resistance Army) è molto malato, vorrebbe arrendersi e intavola colloqui con il Centrafrica
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 21 novembre 2013
Il governo della Repubblica Centrafricana ha fatto sapere che sono in corso colloqui con il sanguinario leader del Lord Resistance Army, Joseph Kony che vorrebbe arrendersi. Secondo la BBC, che per prima ha dato la notizia appresa da un portavoce del governo della CAR (Central African Republic), Kony, prima di consegnarsi alle autorità ugandesi, vuole garanzie sulla sua sicurezza.
