Sfila e vien premiata la moda africana al Milano Fashion Week

A condurre in modo brillante la serata, interamente “parlata” in inglese con solo qualche flash di italiano, Tamu McPherson, fotografa e creativa di origini giamaicane

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Dalla nostra redattrice di moda
Luisa Espanet
Milano, 1° ottobre 2025

La pioggia scrosciante non ha frenato la partecipazione massiccia alla serata del Black Carpet Awards 2025, tenutasi al Teatro Manzoni, durante la Milano Fashion Week.

Promossa da Afro Fashion Association (organizzazione no-profit fondata nel 2015 attiva tra l’Italia e l’Africa subsahariana), con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto  di Camera Nazionale della moda italiana, la manifestazione, alla terza edizione, premia chi si è distinto nel mondo della moda per avere promosso la diversità, l’inclusione e l’equità.

A condurre in modo brillante la serata, interamente “parlata” in inglese con solo qualche flash di italiano, Tamu McPherson, fotografa e creativa di origini giamaicane, con vari incarichi tra cui quello di Ambassador di Bulgari.

Madrina dell’edizione, ma presente solo in video, Naomi Campbell, attivista da anni per la rappresentanza e l’equità nel settore moda, bellissima ma quasi irriconoscibile con lunghi capelli diritti.

Dopo il discorso di apertura di Michelle Francine Ngonmo, fondatrice e CEO di Afro Fashion Association, si è subito passati ai premi, suddivisi per categorie.

Michelle Francine Ngonmo

Il primo Culture a chi nel proprio campo guida l’inclusione, Creativity a chi si distingue per visione e impatto creativo globale. Community a chi genera una trasformazione all’interno della propria comunità. Entrepreneurship per chi rinnova modelli di business esclusivi. Legacy a chi costruisce un’eredità inclusiva e duratura.

Ultimi due premi One Time Award 2025  dedicato a Koyo Kouoh, direttrice di uno dei più importanti musei di arte africana recentemente scomparsa. E the New Wave che ha visto premiati dieci nuovi talenti della moda.

Tamu McPherson

Grande l’entusiasmo, spesso commossi i premiati, moltissimi gli applausi, anche troppi i fischi e le grida che sovente impedivano di sentire il nome del premiato, pronunciato dopo la fatidica frase “The winner is…”.

Subito, fortunatamente, appariva la scritta sul video, prima che il premiato arrivasse sul palco.

Luisa Espanet
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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