Nessun accordo con Trump: il Burkina Faso non vuole i rifugiati espulsi dagli USA

Dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri di Ougadougou, l'ambasciata di Washington ha sospeso il rilascio dei visti per entrare negli USA. HRW avverte: i Paesi africani non dovrebbero accettare richiedenti asilo deportati dall'America

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Africa ExPress
Ouagadougou,10 ottobre 2025

Ouagadougou ha risposto picche all’amministrazione Trump: non accoglierà rifugiati deportati da Washington.

Donald Trump vuole espellere milioni di richiedenti asilo dagli USA: e così Washington sta cercando di intensificare il trasferimento di questi “indesiderati” verso Paesi terzi. Alcuni governi africani compiacenti hanno già sottoscritto accordi in tal senso con le autorità americane.

Richiesta indegna

Ieri sera il ministro degli Esteri burkinabè, Karamoko Jean-Marie Traore, ha dichiarato che il governo ha rifiutato ripetutamente le richieste dell’amministrazione Trump di accettare gli espulsi. “Il Burkina Faso non è una terra di deportazione”, ha poi aggiunto il capo della diplomazia di Ouagadougou, definendo tale domanda da parte degli USA addirittura indegna e indecente.

Basta deportazioni

A partire da venerdì, l’ambasciata degli Stati Uniti a Ouagadougou ha temporaneamente sospeso tutti i servizi di routine relativi ai visti e ha consigliato ai residenti di rivolgersi all’ambasciata nella capitale del Togo, Lomé.

Il ministro degli Esteri del Burkina Faso ha poi specificato che la rappresentanza diplomatica USA nel Paese si sarebbe lamentata che i cittadini burkinabé, titolari di visti turistici e per motivi di studio, non rispetterebbero le norme di soggiorno negli USA.

Ma questa motivazione ufficiale non ha convinto Traoré, che ritiene tale misura un mezzo di ricatto, visto che il suo governo non ha aderito alla richiesta di Washington per accogliere rifugiati indesiderati dall’amministrazione Trump.

Carcerati deportati

Qualche mese fa eSwatini, l’unica monarchia assoluta in Africa, ha accolto nelle proprie carceri detenuti deportati forzatamente dagli USA. I carcerati erano stati condannati da tribunali americani per svariati crimini gravi. Washington ha spedito anche altri prigionieri in Sud Sudan, Paese a alto rischio, visto che il trattato di pace, siglato nel 2018 è più che mai in bilico. Dopo l’arresto dell’ex vicepresidente, Riek Machar, ora sotto processo, la situazione è a dir poco incandescente.

Rifugiati in Ghana e Ruanda

Washington ha spedito altri rifugiati, senza fedina penale sporca, in Ruanda e Ghana. Recentemente anche i Paesi Bassi hanno siglato un accordo con il governo ugandese. Kampala è disposta a accogliere le persone senza permesso di soggiorno che non possono essere rispedite dalle autorità olandesi direttamente o volontariamente nel proprio Paese di origine in tempi brevi. I richiedenti asilo saranno presi in carico dall’Uganda prima di essere mandati definitivamente a casa propria.

Secondo Human Rights Watch, le espulsioni da parte degli Stati Uniti di detenuti verso Paesi africani nell’ambito di “accordi opachi”, violano il diritto internazionale e devono essere respinte.

A fine settembre HRW ha dichiarato di essere al corrente dell’accordo – che non è stato reso pubblico – stipulato tra gli Stati Uniti ed eSwatini. Il regno è disposto a accogliere fino a 160 persone indesiderate dagli USA, in cambio di un aiuto finanziario di 5,1 milioni di dollari per rafforzare le capacità in materia di gestione delle frontiere e delle migrazioni.

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