USA deporteranno 250 profughi in Ruanda secondo un accordo siglato a giugno

Trump non demorde: via chi entra "illegalmente" nel Paese. Un concordato simile era stato siglato tra Londra e Kigali nel 2022 con l'allora governo di Johnson. Piano poi fallito con l'arrivo del nuovo premier Starmer

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
10 agosto 2025

Lo scorso giugno il Ruanda ha siglato un accordo con gli Stati Uniti per accogliere 250 “migranti illegali” , non graditi dal governo di Donald Trump.

La notizia è stata resa pubblica solo pochi giorni fa dalla portavoce del governo ruandese, Yolande Makolo. Reuters ha riportato in esclusiva l’accordo tra Washington e Kigali. Un funzionario del governo di Paul Kagame ha ammesso in un intervista ai reporter dell’Agenzia che un elenco delle prime 10 persone da trasferire nel suo Paese è già stato inviato a Kigali dalla controparte americana.

La portavoce di Kigali ha poi spiegato che in base all’accordo, il Ruanda ha la possibilità di approvare o rifiutare le persone proposto per il reinsediamento. Quelli che arriveranno nel Paese delle Mille Colline riceveranno una formazione professionale, assistenza sanitaria e alloggio per iniziare una nuova vita in Ruanda.

Proteste contro l’accordo tra Washington e Kigali: deportazione di 250 profughi

Non sono state fornite ulteriori informazioni, comprese indicazioni sulla tempistica dei trasferimenti. Makolo ha dichiarato che il suo governo “fornirà ulteriori dettagli una volta che questi saranno stati elaborati”. Finora bocche cucite anche sull’intesa dal punto di vista finanziario, cioè quanto gli USA saranno disposti a sborsare per liberarsi dei profughi non graditi.

Trasferimento di prigionieri

Recentemente l’amministrazione di Donald Trump è riuscita a convincere il Sud Sudan e eSwatini ad accettare il trasferimento di galeotti stranieri, condannati negli Stati Uniti.

Non è chiaro quando l’intesa tra Washington e Kigali è stata siglata, ma il 27 di giugno il ministro degli Esteri ruandese, Olivier Nduhungirehe, si trovava a Washington per la firma di uno “storico trattato di pace” con la Repubblica Democratica del Congo, rappresentata all’occasione da Thérèse Kayikwamba Wagner, a capo del dicastero Esteri di Kinshasa. La cerimonia è stata presenziata da Marco Rubio, segretario di Stato americano.

Forse in quei giorni Nduhungirehe aveva raggiunto l’accordo con Rubio.

Intesa fallita

Nel 2022 un accordo per il trasferimento di profughi entrati “illegalmente” in Gran Bretagna era stato siglato con il governo di Londra e Kigali. L’allora primo ministro britannico, Boris Johnson, aveva promesso al presidente ruandese, Paul Kagame, oltre 140 milioni di euro, per finanziare accoglienza, integrazione, formazione professionale e istruzione dei deportati.

L’intesa era poi stata bloccata dalla Corte suprema del Regno Unito nel 2023 e con l’arrivo al potere di Keir Starmer, primo ministro dal luglio 2024, era stata addirittura accantonata.

Rifugiati Tamil

Pochi ricordano la triste faccenda dei Tamil, arrivati su un peschereccio proveniente dall’India alla base britannica di Diego Garcia nell’ottobre 2021. Erano scappati da torture e persecuzioni.

Gli 89 rifugiati tamil speravano di poter raggiungere il Canada, ma l’imbarcazione si era trovata in difficoltà in prossimità delle isole Chagos, un piccolo arcipelago, che comprende cinquanta isole nel bel mezzo d’Oceano Indiano, e include anche la base militare britannica di Diego Garcia.

Base Diego Garcia USA – GB sulle isole Chagos

Quattro profughi erano poi stati presi in carico dal Regno Unito nel 2022 e trasferiti in Ruanda per cure mediche urgenti, per autolesionismo o tentato suicidio. La loro evacuazione però non faceva parte dell’accordo tra Londra e Kigali riguardante la deportazione di richiedenti asilo dal Regno Unito in Ruanda, come prospettato all’epoca.

Intervistati dai reporter della BBC, i giovani tamil avevano raccontato, che appena arrivati in Ruanda, erano stati ricoverati in un ospedale militare. Poi avevano vissuto in un appartamento a spese del governo britannico in un sobborgo di Kigali: ricevevano settimanalmente 50 dollari per il loro mantenimento.

Infelici 

Tutti e quattro avevano spiegato di aver subito molestie e avance sessuali indesiderate per strada. Si erano costretti a vivere segregati in casa, perché troppo spaventati per uscire.

E finalmente, dopo anni di battaglie legali, alla fine del 2024, quarantasette dei Tamil (compreso il gruppo evacuato in Ruanda), sbarcati 38 mesi prima a Diego Garcia, erano stati accolti nel Regno Unito.

Cornelia Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
X: @cotoelgyes
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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