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Al Targui, l’assassino dei due giornalisti francesi in Mali, figura emergente del terrorismo nel Sahara

NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
Carla L. Leone
Nouakchott, 11 novembre 2013
Si chiama Abelkrim Al Targui, il comandandante della katiba Al Ansar, il gruppo terroristico che, secondo quanto dichiarato all’emittente mauritana Sahara Medias, è responsabile dell’assassinio di Ghislaine Dupont e Claude Verlon, i giornalisti francesi uccisi nel Mali del nord lo scorso 2 novembre.  Al Targui è il comandante che nel settembre 2010 ha fatto ammazzare Michel Germaneau, un espatriato francese catturato da Al Qaeda.

Nella Repubblica Centrafricana musulmani contro cristiani: centinaia di morti e almeno 200 mila sfollati

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Massimo A. Alberizzi
10 novembre 2013
La Repubblica Centrafricana è diventata un inferno: gran confusione e una grande violenza. Bande armate scorrazzano per il Paese, ormai senza legge: ammazzano, saccheggiano e violentano. Gli scontri tra le milizie hanno provocato finora centinaia di morti (soprattutto civili, come ormai è “normale” in questi casi) e almeno 200 mila sfollati costretti ad abbandonare le loro case. Insomma si sta scivolando verso una situazione come quella della Somalia.

New satellite images reveal shocking aftermath of abuses in Central African Republic

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From Amnesty International
10th November 2013
Expert analysis of new satellite imagery Amnesty International has obtained from the Central African Republic (CAR) reveals the shocking aftermath of recent human rights abuses amid spiralling violence by armed groups and security forces. The images – some taken since the beginning of November – include evidence of 485 homes being torched in Bouca as well as internally displaced persons (IDPs) massing near the town of Bossangoa as people flee the ongoing violence.

Kamikaze a Mogadiscio, sei morti nell’albergo dell’ex presidente

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Massimo A. Alberizzi
9 novembre 2013
Erano le 8 di sera di venerdì quando due bombe, una di minore intensità piazzata in un computer e la seconda ad alto potenziale in un’automobile assieme al terrorista suicida, sono esplose a Mogadiscio. Colpito l’hotel Maka al Mukarama, sull’omonima strada, di proprietà dell’ex presidente ad interim Ali Mahdi. Almeno sei morti (tra cui quattro poliziotti)  e una ventina di feriti. Si tratta dell’ennesimo attentato ad opera degli Shebab, gli integralisti somali legati ad Al Qaeda.

Storia di Robiel, morto annegato, scappato dall’Eritrea con un sacchetto di plastica pieno di sogni

NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
Cornelia I. Toelgyes
8 novembre 2013
Buongiorno a tutti. Mi chiamo Robiel, anzi, mi chiamavo così. Robiel HabtomOra sono morto, annegato, vicino a Calais, in Francia. Vi voglio raccontare la mia storia. Sono nato 25 anni fa in Eritrea. Ho un fratello ed una sorella, io sono il maggiore dei tre.  Mia sorella ha 21 anni; ora vive in Israele. Era stata rapita, l’avevano portata nel Sinai, torturata e tutto il resto. Mamma ha pagato, l’hanno liberata. Ora lei sta bene.  Il mio fratellino, invece, rischia di diventare cieco ad un occhio per via di uno stupido incidente.  E’ anche per questo che ero scappato dall’Eritrea. Volevo aiutarlo, volevo guadagnare un po’ di soldi per poterlo fare operare, oltre che per quel terribile servizio militare.

Rivendicato in Mauritania da AQMI l’assassinio dei due giornalisti francesi in Mali

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Carla Lucia Leone
NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE
Nouakchott, 9 novembre 2013
Il gruppo terroristico AQMI, Al Qaeda nel Magreb Islamico, rivendica l’omicidio dei due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, rapiti ed assassinati lo scorso 2 novembre nei pressi di Kidal, Mali del nord. La notizia è diffusa dall’agenzia d’informazione mauritana Sahara Medias con sede a Nouakchott e poi confermata il giorno successivo dal capo della diplomazia francese Laurent Fabius.

Da 15 anni vende resti umani su ebay: arrestato in Burundi un italiano che aveva 40 teschi in casa

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Massimo A. Alberizzi
8 novembre 2013
Probabilmente spediva teschi e altri resti umani da una decina d’anni Giuseppe Favaro, l’italiano arrestato in Burundi perché nella sua casa sono stati ritrovati più di 40 crani e altre ossa umane. Favaro, che vive in Burundi da parecchi anni, usava un mezzo semplicissimo per vendere la sua mercanzia: ebay. La notizia pubblicata in Burundi da alcuni giornali è stata segnalata ad Africa ExPress da un giornalista che ha raccontato alcuni dettagli.

Trovati oltre 40 teschi umani a casa di un italiano in Burundi

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Massimo A. Alberizzi
8 novembre 2013
Più di 40 teschi umani sono stati trovati a casa di un italiano che vive in Burundi da parecchi anni, Giuseppe Favaro. Lo ha appreso Africa ExPress da una telefonata di un giornalista burundese che ha voluto mantenere l’anonimato. Favaro era stato arrestato Mercoledì mentre stava per spedire in Tailandia un pacchetto che conteneva due teschi. Si era presentato agli agenti con il none di Kassim Abdouiagiani: solo oggi è venuta fuori la sua vera identità: nome e nazionalità.

Congo-K, sconfitti dai governativi, si arrendono in Uganda i ribelli dell’M23

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Massimo A. Alberizzi
7 novembre 2013
Sconfitti dall’esercito governativo e dai caschi blu delle Nazioni Unite, i ribelli dell’M23, che combattevano nell’est della Repubblica Democratica del Congo sono scappati in Uganda e si sono arresi. Secondo fonti ugandesi, contattate da Africa Express, il numero di combattenti che hanno deposto le armi si aggira intorno ai 1500. Tra loro i comandati e il leader Suktani Makenga. Termina così l’ultima (in ordine di tempo) la ribellione nell’ex possedimento belga, durata 18 mesi.

Secondo l’agenzia di stampa France Press fonti militari ugandesi hanno confermato che Sultani Makenga è nelle mani appunto dell’esercito di Yoweri Museveni, ma non si sa bene se abbia ancora libertà di movimento o è stato arrestato.

L’Uganda e il Ruanda sono stati sempre accusati di sostenere il movimento ribelle, cosa che il governo di Kampala ha sempre fortemente negato

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

Nella foto  Sultani Makenga

Dall’Ucraina 200 carri armati all’Etiopia

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Massimo A. Alberizzi
6 Novembre 2013
L’Ucraina ha cominciato a consegnare al governo etiopico i primi carri armati modello T72 facenti parte di una partita di 200 esemplari acquistati recentemente dal Paese africano. Lo scrive il quotidiano solitamente ben informato Sudan Tribune che cita non meglio specificate “fonti locali”. I primi 16 carri sono arrivati nel porto di Gibuti e già presi in consegna dalle autorità etiopiche. Assieme ai blindati la società statale Ukrspecexport SC , sta consegnando anche pezzi di ricambio.