Missione in Senegal dell'”Uomo di Plastica” contro l’inquinamento: attivista ambientale lancia un messaggio ai leader dell’Africa

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Africa ExPress
11 novembre 2022

L’attivista ambientale Modou Fall, che molti chiamano semplicemente Uomo di plastica, ha posato per una foto, martedì 8 novembre 2022, sulla spiaggia di Yarakh a Dakar, Senegal, disseminata di rifiuti e plastica.

L”Uomo di Plastica”

Mentre cammina, la plastica gli penzola dalle braccia e dalle gambe, frusciando nel vento e lunghi fili sottili, trasparenti, arrivano a toccare la sabbia. Sul suo petto, che sporge dalla plastica, c’è un cartello in lingua  francese : “No ai sacchetti di plastica”.

L’ambientalista è molto conosciuto nel suo Paese, i più lo chiamano semplicemente L’uomo di plastica. L’altro giorno è andato sulla spiaggia di Yarakh, disseminata di rifiuti di plastica di tutti generi: bottiglie, sacchetti, piatti, posate, involucri, contenitori e quant’altro. Uno scempio a cielo aperto.

Il 49enne Modou Fall è un ex militare, padre di tre figli, e ritiene che l’inquinamento da plastica sia un vero e proprio disastro ecologico. “È un veleno per la nostra salute, per l’oceano, per le popolazioni, eppure basterebbe poco per evitarlo. Ma la gente non ci pensa, getta questi oggetti ovunque”.

Da anni Modou Fall gira tutto il Senegal, cercando di far comprendere alla gente la pericolosità della plastica e nel 2011, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, si è trasformato in Uomo di Plastica

Ha fondato un’associazione ambientalista, denominata Clean Senegal, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso campagne educative, incoraggiando il riutilizzo e il riciclaggio del materiale.

La spiaggia di Yarakh a Dakar, Senegal

Mentre cammina, i bambini sulla spiaggia gridano: Kankurang! Kankurang sta arrivando! Kankurang simboleggia lo spirito che assicura ordine e giustizia ed è considerato un protettore contro il male sia in Senegal che in Gambia (enclave anglofona dell’ex colonia francese). E l’Uomo di Plastica parla spesso ai piccoli come Kangurang, li esorta a rispettare l’ambiente, spiegando loro cosa è l’inquinamento e le sue conseguenze sull’uomo, sulla terra e sugli oceani.

“Il cambiamento climatico è reale, quindi dobbiamo cercare di cambiare il nostro stile di vita, modificare il nostro comportamento”, ha sottolineato l’ambientalista. “Molti mi considerano un pazzo furioso, ma in tanti cambiano idea, qualora mi viene data la possibilità di esporre dettagliatamente il problema. A quel punto comprendono che l’inquinamento da plastica è un pericolo reale”, ha poi aggiunto Modou Fall.

Nel 2020 il governo senegalese ha approvato una legge che vieta determinati tipi di plastica, eppure dopo ben due anni l’applicazione della normativa presenta ancora molte difficoltà. L’esempio è qui, sulla spiaggia di Yarakh, uno scempio, una discarica a cielo aperto.

Ma il Senegal non è solo, in ogni angolo della terra vengono prodotti annualmente tonnellate di rifiuti di plastica, che talvolta ostruiscono persino i corsi d’acqua e vengono anche ingeriti da animali terrestri e acquatici.

Questo tipo di inquinamento si aggiunge a tutti gli altri gas nell’atmosfera che incidono sul bilancio energetico della terra, gas che generano il cosiddetto effetto serra, causa principale del riscaldamento globale. Purtroppo, secondo Programma Ambientale delle Nazioni Unite e GRID-Arenda, con sede in Norvegia che collabora con l’ONU nelle questioni ambientali, la produzione globale di plastica dovrebbe più che quadruplicare entro il 2050. Un vero disastro, perché proprio a causa di ciò si prevedono oltre 50 milioni di migranti climatici, per molti però sono “solamente rifugiati economici”.

Modou Fall spera vivamente che il suo messaggio sulla plastica arrivi anche fino a Sharm el-Sheikh, Egitto, dove sono riuniti i leader mondiali per la COP27. “I capi di Stato africani devono svegliarsi e collaborare per combattere questo fenomeno”, ha precisato l’ambientalista.

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