Benin: “The Woman King”, la storia delle amazzoni del regno di Dahomey, il film sarà nei cinema a ottobre

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
29 settembre 2022

“The Woman King”, un kolossal hollywoodiano con un budget di 100 milioni di dollari, ha come protagonista un’unità delle Amazzoni del Dahomey. Il film è stato presentato in anteprima in un cinema di Cotonou (Benin) la scorsa settimana, mentre è uscito in Francia mercoledì 28 settembre e arriverà nelle nostre sale a ottobre.

Il film narra la storia delle Agodjié’, nome delle amazzoni in lingua fon, un gruppo militare di valorose donne dell’Africa occidentale e come hanno saputo proteggere il loro Paese.

Protagoniste del sceneggiato sono Viola Davis (statunitense) e Lupiya Nyong’O (keniota-messicana), nei ruoli di madre e figlia. È’ la prima collaborazione per le due, che hanno in comune un Oscar come migliori attrici non protagoniste (12 Anni Schiavo per Lupita Nyong’O e Barriere per Viola Davis). Mentre la regia è stata affidata a Gina Prince-Bythewood.

Il Regno di Dahomey – l’attuale Benin –  durò dal 1600 al 1900. Il Paese era conosciuto come il più ricco e potente dell’Africa occidentale, perché i suoi soldati erano considerati invincibili.

Nel 1685 Abomey, fondata dalla popolazione fon, è diventata la capitale del Dahomey, uno dei regni più importanti dell’Africa occidentale. Dal diciasettesimo fino al diciannovesimo secolo i dodici re che si sono susseguiti fino al 1900, hanno fatto costruire palazzi, realizzati in materiale tradizionale, su una superficie di quarantasette ettari. Nel 1985 sono stati dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Anticamente la città era circondata anche da un muro costruito di fango.

Le amazzoni di Dahomey

Non bisogna dimenticare che i fon sono stati anche grandi commercianti di uomini;  la ricchezza e il potere di Abomey era dovuta soprattutto alla tratta degli schiavi che praticavano in cambio di armi. Infatti il Dahomey ai tempi del colonialismo era tristemente chiamato “Costa degli Schiavi”.

Nel 1892 la città è stata parzialmente distrutta da un terribile incendio, appiccato da Behanzin, l’ultimo sovrano del regno, prima di cedere la città ai francesi. Behanzin era stato incoronato nel 1800 anno che coincide con l’espansione coloniale francese nel Dahomey.

Aveva formato un esercito di venticinquemila uomini e truppe speciali, composte da cinquemila donne, le Amazzoni. Erano intoccabili e vergini giurate. Si identificavano con il nome di “N’Nonmiton”, tradotto in italiano “nostre madri”. Erano armate di moschetto olandese e di machete e decapitavano velocemente le loro vittime. Venivano reclutate ancora bambine, tra gli otto-nove anni. Se un francese tentava di avvicinare una delle amazzoni, il giorno dopo lo si trovava morto nel suo letto.

Prima della sua uscita, il film ha suscitato alcune critiche sui social network, perché è stato girato all’estero e in quasi totale assenza di attori locali.

Il governo del Benin sta progettando la costruzione di un museo a Abomey dell’epopea delle amazzoni e dei re di Dahomey.

Amazzone di Dahomey, statua di 30 metri a Cotonou, Benin

Un’enorme statua di 30 metri di altezza raffigurante un’amazzone è stata inaugurata dal presidente Patrice Talon alla fine di luglio a Cotonou. Le autorità beninesi vogliono farne l’identità visiva del Paese, come lo è la tour Eiffel per Parigi, la Statua della Libertà per New York, il monumento del Rinascimento africano per Dakar.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 COMMENTS

  1. UNA STATUA DEDICATA ALLE AMAZZONI DEL DAHOMEY?
    BELL’IDEA. MI ISPIRA… PROPORRO’ PER L’EUROPA L’EREZIONE DI STATUE ALLE SS DI HITLER ED ALLE CAMICE NERE DI MUJSSOLINI. ANZI, DI QUESTE SPECIFICO IL CORPO SPECIALE MANDATO IN ETIOPIA PER CONQUISTARLA.
    SE UNA NAZIONE NON RIESCE A PESCARE DI MEGLIO NEL PROPRIO PASSATO E’ GIUSTO COSI’.

    • Francamente è un commento incomprensibile. Paragonare le SS alle Amazoni del Dahomey è piuttosto stravagante e sopratutto non contestualizzato!

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