Nigeria: “La Sharia è costituzionale”, la Corte d’Appello di Kano rigetta il ricorso di un condannato a morte per blasfemia

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Africa ExPress
19 agosto 2022

Tre giudici della Corte d’Appello di Kano (nel centro-nord della Nigeria) hanno rigettato il ricorso di Yahaya Aminu Sharif, giovane cantante di soli 24 anni, condannato a morte per blasfemia da un tribunale islamico nel 2020.

Il ragazzo è stato arrestato due anni fa, poi condannato alla pena capitale dal tribunale della Sharia, perché in una delle sue canzoni avrebbe insultato il profeta Maometto.

Yahaya Aminu Sharif’, cantante nigeriano condannato a morte dalla Sharia

Dopo la pubblicazione del suo video sui social network all’inizio del 2020, migliaia di persone sono scese nelle piazze di Kano, chiedendo l’arresto immediato del giovane. Allora la folla ha bruciato persino la casa della sua famiglia.

Secondo la Sharia, la blasfemia, soprattutto quella contro Maometto, è punibile con la morte. La legge islamica è stata introdotta nei primi anni del 2000 in dodici Stati della Nigeria, tra questi anche Kano. I tribunali islamici, che operano in parallelo al sistema giudiziario statale, hanno già emesso altre condanne a morte per adulterio, blasfemia e omosessualità, ma finora non è stata eseguita nessuna delle pene capitali inflitte.

Dopo la condanna emessa dalla Sharia, i legali di Sharif hanno depositato il ricorso alla Corte d’Appello di Kano, chiedendo ai giudici di considerare come illegali i tribunali islamici, in quanto, secondo la Costituzione, introdotta nel 1999 con la caduta del regime militare, la Nigeria prevede la libertà di religione e espressione.

Ma per tutelare il processo di democratizzazione nella Costituzione, allora fu lasciato ampio margine ai governatori dei diversi Stati in merito al tipo di sistema legale da applicare nella propria giurisdizione. Infatti in alcune zone è stata poi introdotta la Sharia.

E il giudice della Corte d’Appello di Kano, Abubakar Mu’azu Lamido, ha chiuso l’udienza, durata 17 minuti e trasmessa via zoom, con queste parole: “Il tentativo dei ricorrenti di dimostrare l’illegalità della Sharia è infondato”.

È la prima volta che un tribunale federale nigeriano si pronuncia sulla coerenza o meno della Sharia islamica con la Costituzione laica del Paese.

L’avvocato del cantante, Kola Alapini, porterà ora il caso alla Corte suprema della Nigeria.

Nell’aprile 2022, un noto attivista ateo nigeriano, Muhammad Mubarak Bala, è stato condannato a 24 anni di carcere da un tribunale comune della Nigeria settentrionale per aver criticato l’islam e il suo profeta in un post su Facebook.

E nel 2020 il tribunale islamico di Kano ha condannato per blasfemia un ragazzino di soli 13 anni a 10 anni di galera.

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