Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 3 aprile 2015
Joyce Mujuru, ex vice-presidente dello Zimbabwe, è stata espulsa dal partito al potere, lo Zanu-PF. La signora è stata una delle donne più potenti del suo Paese, finché il 91enne presidente Robert Mugabe, al potere da ben trentacinque anni, non l’ha silurata, con l’accusa di tramare contro di lui, di volerlo addirittura uccidere.
(http://www.africa-express.info/2014/12/05/mi-vuole-uccidere-e-mugabe-cosi-silura-la-sua-vicepresidente/). Lo scorso dicembre ha perso la vice-presidenza e da dirigente del partito si è ritrovata a farne parte come semplice membro.
In un comunicato stampa, Simon Khaya Moyo, portavoce dello Zanu-PF ha spiegato: “Joyce Mujuru è stata espulsa dai membri dell’ufficio politico del nostro partito giovedì, 2 aprile 2015. Riteniamo che manchi delle qualità morali ed etiche per farne parte”.
Le accuse (una decina) rivolte alla ex vice-presidente sono gravissime: Complotto contro il presidente per rimuoverlo dal suo incarico, presunta corruzione, discreditando così il partito., accuse che la 59enne ex combattente, soprannominata “sanguisuga” ha sempre negato.
Negli anni Settanta era uno dei capi della guerriglia che combatteva contro la minoranza bianca. Dall’indipendenza nel 1980 è sempre stata una figura presente nei governi presieduti da Mugabe.
L’anziano presidente ha nominato a dicembre 2014 come successore della Mujuru un suo fedelissimo, Emmerson Mnangagwa, che ha condiviso con lui anni di galera, il periodo della guerriglia e della gloria poi. Per ora non ha reso pubblico il nome del suo “erede politico”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes