Qatar: “Basta svendere la nostra dignità. Fermiamo Israele”

Il vertice di emergenza contro lo Stato sionista è un appello rivolto ai Paesi arabi e a tutto il "mondo libero". L'aggressione contro i leader di Hamas del 9 settembre 2025 è "un precedente pericoloso"

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Spaciale Per Africa ExPress
Valentina Vergani Gavoni
16 settembre 2025

Il delirio di onnipotenza, che guida le politiche colonialiste di Israele e Stati Uniti, sta destabilizzando l’equilibrio geopolitico mondiale. L’impunità con cui viene applicata la legge del più forte contro il più debole, nonostante gli interessi economici in questione, sta però generando un effetto boomerang.

Come riporta il quotidiano qatariota Al Arab, Doha risponde all’aggressione israeliana invocando una resistenza internazionale al tentativo di egemonia militare sionista.

“Gli Stati del Golfo e il Consiglio di Cooperazione devono prendere misure immediate e pratiche: rescindere gli accordi di sicurezza con Tel Aviv, ritirare gli ambasciatori, imporre sanzioni economiche e diplomatiche e chiudere lo spazio aereo e i porti a qualsiasi attività israeliana. Questo non è un gioco politico, ma una lotta per il destino. Procrastinare è un crimine di per sé”, si legge nell’articolo.

Quotidiano del Qatar “Al Arab” del 14 settembre 2025

L’appello è rivolto a tutti i Paesi: “Il mondo è chiamato a condannare esplicitamente e ad adottare misure concrete”. Per il Qatar occorre “una chiara dichiarazione esecutiva, che includa misure tangibili, che isolino questa entità sionista politicamente, economicamente e diplomaticamente fino a quando non ritiri le sue politiche terroristiche. Il conflitto non è più limitato a Gaza; anzi, si è esteso”, riporta il quotidiano Al Arab.

“La storia lo richiede a gran voce ora. Il popolo non può più tollerare umiliazioni e degradazioni, e la rabbia sta montando nelle strade. Nessuna condanna senza azione, nessuna dichiarazione senza attuazione, a meno che non vengano prese decisioni coraggiose e convincenti a livello diplomatico, economico e politico”.

No alla corruzione

È ormai evidente a tutti che nessuno ha davvero la forza, o il potere, di fermare il genocidio ma “la salvezza risiede nelle nazioni che sanno stare al fianco del loro popolo e non svendere la loro dignità”. Parole, tradotte in italiano da Africa ExPress, che sembrano essere un messaggio esplicito rivolto a chi per anni ha preferito preservare i propri interessi economici a discapito di quelli dei cittadini.

“La solidarietà globale senza precedenti con il Qatar riflette la sua posizione regionale. La comunità internazionale ha dimostrato un sostegno senza precedenti di fronte alla palese aggressione israeliana che ha recentemente preso di mira le sedi residenziali di diversi leader di Hamas a Doha – afferma l’autorità qatariota e aggiunge – Questo attacco costituisce un precedente pericoloso e un importante punto di svolta non solo per la causa palestinese, ma anche per gli sviluppi politici dell’intera regione”.

Il supporto del mondo intero all’emirato “costituisce anche una chiara condanna delle pratiche criminali dell’entità israeliana, che violano ripetutamente il diritto internazionale e minano gli sforzi di pace nella regione”, come riportato dal quotidiano.

Rivelazioni sull’attacco a Doha

Il quotidiano israeliano Daderech riporta nuove informazioni sull’operazione militare di Israele: “Il Wall Street Journal ha rivelato nuovi dettagli sullo storico attacco al Qatar, apparentemente fallito, in merito all’utilizzo di missili balistici aviotrasportati lanciati da caccia per cercare di colpire l’obiettivo senza entrare nello spazio aereo dei paesi arabi. Secondo un articolo del quotidiano, basato su fonti americane, otto F-15 e quattro aerei stealth F-35 si sono diretti verso il Mar Rosso, a sud anziché a est, in direzione del Qatar, e da lì hanno lanciato missili balistici aviotrasportati che hanno sorvolato i cieli dell’Arabia Saudita”.

Quotidiano israeliano “Daderech” del 14 settembre 2025

Lanciando i missili dal Mar Rosso “Israele voleva evitare accuse di violazione dello spazio aereo saudita. I funzionari sauditi hanno condannato l’attacco, senza però commentare ufficialmente il fatto che i missili abbiano sorvolato il suo territorio”, riporta il quotidiano israeliano Daderech.

Fratture interne

Alcune fonti hanno riferito al Washington Post che “il capo del Mossad, Dadi Barnea, si è opposto all’assassinio di importanti figure di Hamas in Qatar per diverse ragioni, tra cui il fatto che un’azione del genere avrebbe potuto causare una frattura nei rapporti tra lui e la sua organizzazione”.

“Il Mossad non era pronto a condurre l’operazione sul campo”, ha detto un israeliano al quotidiano americano, aggiungendo che l’agenzia vedeva il Qatar come un importante mediatore.

USA unico vero alleato

In un’intervista al sito web saudita Elaaf, il ministro dell’Energia e membro del gabinetto politico e di sicurezza israeliano Eli Cohen ha dichiarato: “Posso dire che Israele e gli Stati Uniti si sono sicuramente coordinati. Gli Stati Uniti sono il nostro più grande alleato. Gli Stati Uniti sono un fattore molto importante, soprattutto il presidente Trump, che promuove la stabilità in Medio Oriente. Durante i suoi mandati, sia quello precedente che quello attuale, la portata delle guerre è stata minore e non ho dubbi che nuovi accordi di pace saranno firmati durante il suo attuale mandato”, riporta il giornale.

Gli è stato nuovamente chiesto se gli Stati Uniti fossero stati informati in anticipo dell’operazione e ha risposto: “Ci sono cose che non possono essere discusse in dettaglio. Diciamo che hanno ricevuto un’informativa generale. Non abbiamo detto loro: ‘Lo faremo ora’ – ha poi continuato affermando che – il Qatar sta danneggiando la stabilità regionale. In Medio Oriente, esiste una base comune tra Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Israele e altri Paesi che desiderano stabilità e prosperità. Il Qatar è un Paese legato ai Fratelli Musulmani. Non è solo un nemico di Israele, ma un nemico dell’intero asse islamico moderato”.

 

Valentina Vergani Gavoni
X: @africexp
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