Un’onda nera invade la 126° maratona di Boston: gli atleti di Kenya e Etiopia conquistano tutti i primi posti

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Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
19 aprile 2022

Una festante onda nera del Kenya dilaga e travolge Boston nella maratona più antica e più ricca del mondo.

Il successo degli atleti di Nairobi, lunedì 18 aprile 2022, è stato semplicemente strepitoso: primo, secondo e terzo (tutti ultratrentenni) nei 42,195 km maschili; prima e terza nella gara femminile.

Evans Kiplagat Chebet, keniota, è il vincitore della maratona maschile di Boston 2022

La tripletta degli uomini è aperta da Evans Kiplagat Chebet, 33 anni, che si è imposto con il tempo di 2h06’51”. Al secondo posto (2h07’2″) il connazionale Lawrence Cherono, 34 anni, che a Boston aveva vinto nel 2019; terzo, l’altro keniano Benson Kipruto, 31 anni, (in 2h07’27”), trionfatore lo scorso anno.

Quasi identico lo scenario nella competizione delle donne: si è imposta, in 2h 21’01”, Peres Jepchirchir, 29 anni, dopo un drammatico testa a testa con l’etiope Ababel Yeshaneh, 31 anni. Terza (come lo scorso anno) l’altra keniana Mary Wacera Ngugi, 33, vedova del maratoneta olimpionico (nel 2008) Samuel Wanjiru, scomparso in circostanze drammatiche nel maggio 2011 dopo una tormentatissima relazione coniugale.

La 126° Maratona di Boston non è stata un’edizione come le altre. Offriva tante ragioni per essere considerata, a suo modo, epocale. Dopo 1099 giorni di assenza, a causa della pandemia da Covid, si è disputata nuovamente nel Patriot’s Day.

Al via si sono presentati ben 26.000 atleti, tra i quali 11 ex vincitori. Ha celebrato i 50 anni della prima partecipazione femminile: dalle 8 donne del 17 aprile 1972 alle 10mila di lunedì. Eccezionali le misure di sicurezza: rafforzate in seguito all’attacco alla metropolitana di New York di qualche giorno fa, e alla luce dell’attentato del 15 aprile 2013 in cui morirono 3 spettatori e altri 260 furono feriti. E poi il monte premi, sempre stratosferico, 879500 dollari, ma con una novità: per la prima volta il denaro viene distribuito in parti uguali fra tutte le categorie dei partecipanti, uomini, donne, e concorrenti in carrozzella.

Peres Jepchirchir vincitrice della maratona di Boston 2022

Il cinquantenario della partecipazione femminile non poteva trovare una dominatrice più degna: la Jepchirchir è la campionessa olimpica di Tokyo, ha già conquistato la maratona di New York e con Boston è alla quinta vittoria consecutiva in una simile a cui prende parte.

E’ la prima runner in assoluto, maschio o femmina che sia, a vincere in un anno queste tre sfide. Non basta: ha segnato il terzo tempo più veloce di sempre nella storia della Boston Marathon. “Questa vittoria per me significa tanto – ha detto in tv sul traguardo – So che ne seguiranno tante altre!”.

Intanto se ne torna a casa col borsellino pieno: 250 mila dollari per il primo posto. La stessa cifra intascata da Evans Kiplagat Chebet, al suo primo grande successo nella massima specialità dell’atletica che fanno parte della massima serie, la Abbott World

Marathon Majors fino a lunedì 18 aprile, Chebet aveva accumulato secondi posti a Praga Seoul, Valencia e tre vittorie a Buenos Aires, Valencia e Giappone. Ora è entrato nella Top 6, che comprende Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York.

Il Kenya, dunque, ha confermato la sua supremazia assoluta a Boston. Non è una caso. Già nel 2011 Geoffrey Mutai, originario di Eldoret, aveva coperto la distanza nel tempo più veloce di sempre in Massachusetts in 2:03:02.

Lo strapotere dei corridori della Rift Valley è infine confermato dalla classifica dei guadagni conquistati a Boston: ben 11 fra i 16 più ricchi. In testa è insediato Robert Kipkoech Cheruiyot con 469.000 dollari, seguito da Moses Tanui (260.100), Cosmas Ndeti (260.000), Geoffrey Kirui (240.000), Geoffrey Mutai (225.000), Lemi Berhanu (225.000), Wesley Korir (206.500), Robert Kiprono Cheruiyot (202.000). (Unico.. incomodo l’etiope Lelisa Desisa, al secondo posto con 450.000 dollari grazie a 1oro e a due argenti conquistati nella città fondata dai puritani).

Non c’è che dire: Boston per i maratoneti kenyani è una miniera d’oro.

Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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