Algeria: presidente ricoverato in Germania per Covid-19, i migranti espulsi in Niger

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Abdelmadjid Tebboune, presidente dell'Algeria

Africa ExPress
29 ottobre 2020

Abdelmadjid Tebboune, presidente algerino in carica dallo scorso dicembre, è stato trasferito in un ospedale in Germania, all’indomani dal suo ricovero a Algeri. Finora non sono trapelate indiscrezioni se il leader sia stato colpito da Covid-19.

Abdelmadjid Tebboune, presidente dell’Algeria

Il 74enne capo di Stato si trovava in una clinica militare dal 27 ottobre e il bollettino medico rilasciato dal portavoce della presidenza non destava preoccupazioni. Il giorno seguente è stato evacuato con un jet per trasporti sanitari gestito dalla società francese Airlec Air Espace, che è atterrato all’aeroporto di Colonia-Bonn alle ore 9.00 del 28 ottobre. Ora, dietro consiglio dei suoi medici, è sottoposto a un check-up e esami mirati.

Ovviamente si sospetta che sia affetto da coronavirus, visto che da sabato scorso Tebboune si trovava in isolamento volontario, dopo essere entrato in contatto con alcuni alti funzionari risultati poi positivi alla temuta patologia.

Nelle ultime due settimane anche nel Paese nordafricano c’è stata una nuova impennata di Covid-19. Su una popolazione di 44milioni di abitanti, finora sono stati registrati oltre 57.332 casi con 1.941 decessi. Solo oggi i nuovi positivi sono stati 306.

Le frontiere marittime e aeree sono chiuse da metà marzo e non si prevede la riapertura prima del 2021. Esclusi dal divieto i voli commerciali.

Migranti espulsi nel deserto dalla forze di sicurezza algerine

E in mezzo alla pandemia Algeri ha costretto migliaia di migranti e richiedenti asilo a abbandonare il Paese, alcuni tra loro già registrati dall’UNHCR.

L’Organizzazione Human Rights Watch, nel suo rapporto pubblicato il 9 ottobre 2020, ha precisato che i disgraziati sono stati espulsi verso il Niger. Le forze di sicurezza hanno effettuato arresti di massa in diverse città, durante i quali i bambini sono stati separati dai loro genitori, gli adulti sono stati perquisiti, depredati dei loro beni personali. Nessuno ha potuto fare ricorso, contestare l’espulsione e le autorità si sono rifiutate di controllare la loro posizione nel Paese.

Tra i 3.400 migranti costretti a lasciare l’Algeria, ci sono 240 donne e 340 bambini di diverse nazionalità dell’area subsahariana, la metà di queste persone sono nigerini. Tutti sono stati caricati su camion e autobus. I nigerini sono stati consegnati alla frontiera ai militari del loro Paese. Gli altri, invece, abbandonati in pieno deserto, in prossimità del confine del Niger.

Il rimpatrio di massa di cittadini nigerini fa capo a un accordo non scritto tra i due Paesi che risale al 2014. L’intesa bilaterale è stata contestata dalle autorità di Niamey nel 2018. Allora il ministro degli interni nigerino aveva chiesto al suo omonimo algerino di non inviare più al confine gruppi di migranti di altre nazionalità.

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Emanuela Provera
Emanuela Provera, giornalista freelance e pubblicista, scrive periodicamente per i giornali Africa ExPress e Senza Bavaglio diretti da Massimo Alberizzi, vive e lavora come libera professionista a Milano. Nel 2006 ha collaborato alla stesura del primo libro di inchiesta, in Italia, sulla prelatura dell’Opus Dei “Opus Dei segreta” (Ferruccio Pinotti, BUR-Rizzoli) offrendo la sua testimonianza come ex numeraria *(membro non sposato)* ed ex dirigente dell’Organizzazione; ha fatto parte dell’istituzione dal 1986 al 2000 e in concomitanza con questa esperienza ha maturato una progressiva coscienza critica nei confronti delle *organizzazioni religiose* che l’ha condotta ad impegnarsi nella divulgazione di temi inerenti il fondamentalismo *nelle chiese* e i metodi coercitivi dei gruppi a matrice settaria. È autrice di Dentro l’Opus Dei (Chiarelettere, 2006) e Giustizia Divina (Chiarelettere, 2018). Emanuela è un’appassionata di montagna; l’attività prevalente è sempre stata di tipo escursionistico, cui si è affiancata l’arrampicata e recentemente lo sci di Fondo. Da febbraio 2025 è in rete il suo Sito www.yehudit.eu che esplora le esperienze di cammino in montagna delle donne: escursioni, arrampicate, salite e discese con gli sci di donne che, senza intento competitivo o di esasperazione delle prestazioni tecniche, hanno deciso di affrontare in solitudine o in solitaria l’esperienza del movimento. Libertà e desiderio femminile sono i temi che uniscono le donne alla montagna, di cui Emanuela intende approfondire i significati.

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