Mistero in Madagascar su un colpo di Stato in corso: presidente in fuga?

"Il potere è del popolo, io eseguo ordini", ha affermato il capo dei militari. L'ex primo ministro e un uomo d'affari sono scappati alle Mauritius

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Dal Nostro Corrispondente
Giorgio Maggioni
Antananarivo, 12 ottobre 2025

Questa mattina il presidente del  Madagascar, Andry Rajoelina, ha dichiarato in un breve comunicato che sarebbe in atto un tentativo di colpo di Stato. Il capo di Stato non ha però fornito alcun dettaglio in grado di corroborare la sua affermazione. Poco dopo queste dichiarazioni Rajoelina ha lasciato il Paese.

Aereo aeronautica francese

Secondo Madagascar Aviation, un aereo militare di tipo CASA dell’aeronautica militare francese sarebbe decollato dal piccolo aeroporto di Sainte-Marie in Madagascar. “A bordo c’era un’alta personalità politica del Paese che sarebbe arrivata direttamente in elicottero da Tana” (il nome con cui viene chiamata affettuosamente la capitale Antananarivo, ndr). Destinazione per ora ignota.

Il governo delle Mauritius, invece, ha affermato oggi che sul jet privato sabato notte sull’Isola Stato non era presente Rajoelina. Nella lista dei passeggeri figurano, oltre all’equipaggio,  l’ex primo ministro Christian Louis Ntsay e Ravatomanga Maminiaina, ricco uomo d’affari, entrambi accompagnati dalle rispettive mogli.

Le autorità di Port Louis hanno criticato aspramente l’atterraggio non autorizzato dell’aereo.

Il presidente era al potere dal 2018, ma ha già occupato questa posizione dal 2009 al 2014, dopo un colpo di Stato militare. Allora furono proprio le truppe dell’unità d’élite CAPSAT (corpo dell’esercito del personale e dei servizi amministrativi e tecnici) a aiutare Rajeolina a prendere il potere. E’ stato poi eletto democraticamente nel 2018 e riconfermato nel 2023 per un secondo mandato.

Unità speciale prende il comando

Dopo le dichiarazioni di Rajoelina, il CAPSAT ha annunciato di aver preso il controllo dell’esercito dopo due settimane di manifestazioni antigovernative.

“Il potere appartiene al popolo”, ha affermato il colonnello Michaël Randrianirina, capo del CAPSAT. Ha poi dichiarato: “In assenza del presidente, non detengo il potere”.

Unità speciale CAPSAT prende il commando

Il mio ruolo è quello di “essere un ufficiale, un esecutore”. E ha aggiunto: “Non c’è stato alcun colpo di Stato. L’esercito ha semplicemente dimostrato di esistere ancora e sta cercando di rispondere all’appello del popolo malgascio”.

Nella giornata di oggi l’Ufficio permanente del Senato, in accordo con i senatori, ha sollevato dall’incarico  Richard Ravalomanana, presidente della camera alta del parlamento. Tale misura è stata presa perché il presidente del Senato è la seconda carica della repubblica malgascia e diventa capo dello Stato in caso di dimissioni del presidente stesso.

Nel frattempo il ministro della Difesa, Manantsoa Deramasinjaka Rakotoariveloha, ha nominato come capo di Stato maggiore, Demosthenes Pikulas, che ieri si è schierato con i manifestanti.

Militari si uniscono alla protesta 

Ieri, durante le proteste nelle strade e nelle piazze a Antananarivo, i manifestanti sono stati raggiunti anche da diversi militari delle Forze armate malgasce, sostenendo così la causa dei giovani GEN Z, che da oltre due settimane chiedono al Rajoelina e al presidente del Senato di dimettersi.

Malgrado la presenza dei soldati e il loro appello alla disobbedienza, le gendarmeria è intervenuta ugualmente e durante gli scontri sono morte due persone: un militare e un giornalista.

Intanto, a causa del coprifuoco nuovamente in atto, sono stati cancellati diversi voli.

Madagascar: ieri i militari si sono uniti alle manifestazioni di GEN Z

Le proteste di GEN Z sono iniziate a causa delle continue e prolungate interruzioni di acqua corrente e elettricità. I primi giorni le forze dell’ordine non hanno esitato a sparare con pallottole vere contro i manifestanti. Secondo quanto sostenuto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, avrebbero perso la vita almeno 22 persone e i feriti sarebbero oltre cento.

Anche oggi la piazza “13 Maggio” nella capitale è gremita di gente. Studenti, artigiani, imprenditori, forze di sicurezza, politici e membri della diaspora chiedono all’unisono le immediate dimissioni del presidente.

A causa dell’escalation delle tensioni nell’Isola Stato, nel pomeriggio di oggi l’Unione Africana ha invitato le parti alla calma e ha chiesto a tutti di sedersi al tavolo delle trattative.

Giorgio Maggioni
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