Continua la censura sui media: vietato paragonare Gaza a Auschwitz

Huffpost ritira poche ore dopo la sua pubblicazione, senza dare spiegazioni, un articolo di Franz Foti, noto giornalista-blogger e docente di Comunicazione politica

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Speciale per Africa ExPress
Filippo Senatore
Luglio 2025

Franz Foti è docente di Comunicazione politica e d’impresa e di Fondamenti teorici e sociali della modernità all’Università degli Studi dell’Insubria. Giornalista e blogger di HuffPost, ha collaborato con il Corriere della Sera.

Una quindicina di giorni fa HuffPost ha pubblicato un suo articolo dal titolo Gaza è come Auschwitz? Dopo poche ore senza dare alcuna spiegazione all’autore e ai lettori l’articolo è stato cancellato dal blog. Abbiamo avuto la fortuna di visionarlo per cercare di capire una censura inqualificabile.

Genocidio Gaza

Franz Foti è un professionista serio che narra i fatti, si documenta per dare al lettore una visione ragionata di ciò che scrive. L’autore premette due considerazioni sulle condizioni della popolazione palestinese a Gaza.

Disumanizzazione

La prima è: fino a che punto la disumanizzazione sia giunta nella società del terzo millennio. Quali misure bisognerebbe prendere per evitare che le prospettive del futuro siano catastrofiche.

La seconda è la condanna drastica del terrorismo in qualsiasi modalità si manifesti. Prosegue Foti che la strage del 7 ottobre 2023, compiuta dai militanti di Hamas nei confronti degli israeliani, è stato un atto barbarico. Aggiunge che il numero complessivo dei morti israeliani è di 378 e molti ostaggi (240, ndr).

Fermiamoci qui. Secondo le fonti di Foti i morti del 7 ottobre sono meno rispetto al numero indicato dal governo Netanyahu (1170) e ritenuto vero dalla vulgata pur con perplessità e dubbi della stampa libera la quale ha rivelato false notizie sulle atrocità e alcune dinamiche non chiare di quella giornata. Ma a prescindere dal numero, l’autore condanna fermamente l’eccidio dei civili israeliani.

Liberato il campo dalle semplificazioni, Foti si pone la domanda se quello che sta avvenendo a Gaza sia paragonabile alle persecuzione nazifasciste subite dagli ebrei in Europa negli anni 40 dello scorso secolo.

Definizione genocidio

L’autore usa la definizione di genocidio del giurista ebreo polacco Raphael Lemkin, che nel 1945 scrisse un articolo su Free World. Lemkin riporta l’azione criminale tedesca e si sofferma in generale sui popoli nemici del Reich. L’arma della fame delle popolazioni civili viene utilizzata dai nazisti come mezzo organizzato per l’annientamento.

Sono le parole del feldmaresciallo Karl Rudolf Gerd von Rundstedt  quando parla all’Accademia della Guerra a Berlino nel 1943. Lemkin definisce la parola genocidio che significa sterminare la tribù o la razza. Il termine non significa necessariamente l’uccisione di massa, ma il piano coordinato di distruzione del vivere civile, delle strutture culturali e sociali, della lingua cancellando così la sicurezza personale, la libertà, la salute e la dignità del gruppo vessato.

Tale sistematico annientamento delle persone conduce alla privazione dei diritti civili. Così è avvenuto per gli ebrei durante il nazismo. Le pratiche di genocidio colpiscono i gruppi sia in tempo di pace sia in tempo di guerra. Uno Stato democratico non può perseguire le minoranze altrimenti cadono i presupposti dell’esistenza democratica del medesimo Paese.

Confische arbitrarie e sommarie della proprietà e dei beni privati sono un ulteriore motivo di privazione che ricade anche sul diritto internazionale. Le espulsioni di massa assumono carattere emergenziale per gli Stati confinanti. Deve sussistere, prosegue l’autore, un meccanismo di cooperazione internazionale adeguata per punire i colpevoli.

Il crimine di genocidio è quello di distruggere o umiliare un intero gruppo nazionale, religioso o razziale attaccando singoli membri di tale gruppo. Il diritto interno non può prevaricare tali principi universali. Foti non entra nel merito della cronaca di Gaza ma sottintende ciò che avviene da alcuni mesi nella Striscia, cioè la fame organizzata da Israele al fine di annientare l’umanità di ogni essere vivente a Gaza. Perciò l’interrogativo da lui posto è assertivo e dovrebbe far riflettere i censori.

Filippo Senatore
fsenatore57@gmail.com
©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

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