Gambia, pugno di ferro del dittatore al potere: in galera i dissidenti

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Ouasainou Darboe
Ouasainou Darboe

Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu sant’Elena, 24 luglio 2016

Il leader dell’opposizione gambiana, Ouasainou Darboe, è stato condannato a tre anni di carcere insieme a altre diciotto persone per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata lo scorso aprile.

Darboe e molti altri simpatizzanti dell’ United Democratic Party (UDP), il 16 aprile erano scesi in piazza a Serrukunda, vicino a Banjul, la capitale del Gambia, per chiedere la liberazione del loro compagno Solo Sandeng, arrestato dal regime due  giorni prima insieme ad altre persone. Corre voce che Sandeng sia deceduto a causa delle percosse ricevuto in galera. (http://www.africa-express.info/2016/04/18/gambia-morto-in-carcere-un-leader-del-partito-dopposizione/).

Ouasainou Darboe
Ouasainou Darboe

La situazione politica nel Paese è sempre più tesa in vista delle elezioni previste per il prossimo dicembre. Il presidente Yahya Jammeh è al potere da oltre vent’anni e certamente non intende cedere lo scettro.

In un comunicato del 20 luglio, Amnesty International  ha sottolineato come nella ex-colonia britannica i diritti umani vengano continuamente calpestati. La condanna inflitta a Darboe e a diciotto suoi compagni di partito è solo l’ultima delle violazioni di una catena infinita.

Amnesty considera tutti coloro detenuti nelle putride galere gambiane per aver manifestato pacificamente, prigionieri di coscienza e chiede il loro immediato e incondizionato rilascio.

L’organizzazione chiede inoltre che venga fatta luce sull’atroce morte di Solo Sandeng. Una testimone oculare ha rilasciato una deposizione scritta e giurata in Tribunale, nella quale afferma di aver visto il corpo di Sandeng gonfio di botte e lividi e insanguinato nel quartier generale dell’ National Intelligence Agency del Gambia.La condanna a Darboe e i suoi compagni è stata pronunciata dalla Corte proprio due giorni prima del ventiduesimo anniversario del Colpo di Stato che ha portato Jammeh al potere.

Il mese scorso Amnesty aveva inviato un rapporto all’ECOWAS (Economic Community of West African States) chiedendo di prendere in considerazione un’eventuale sospensione del Gambia proprio per le continue violazioni dei diritti umani. Durante un summit di ECOWAS, i capi di Stato aderenti alla comunità economica hanno lanciato un appello al governo, invitandolo a sospendere l’eccessivo uso della forza verso i manifestanti e di aprire un dialogo politico con gli oppositori.

Arresti extragiudiziari e morti sospette sono all’ordine del giorno in Gambia ((http://www.africa-express.info/2014/11/09/violazione-dei-diritti-umani-il-gambia-lascia-casa-gli-ispettori-dellonu/) e (http://www.africa-express.info/2016/03/13/la-repressione-in-gambia-colpisce-un-altro-giornalista-finito-in-galerala-repressione)

Solo pochi giorni fa il presidente aveva “incantato” il mondo mettendo fuori legge i matrimoni tra minorenni (http://www.africa-express.info/2016/07/11/gambia-e-tanzania-mettono-fuori-legge-i-matrimoni-dei-minorenni/). Una mossa tattica intelligente, ma mai fidarsi dei dittatori.

Jammeh tempo fa ha riferito ad un giornalista di poter governare il Gambia per un milione di anni, cercherà di vincere anche le prossime elezioni, previste per la fine di quest’anno.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

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