Spaciale Per Africa ExPress
Valentina Vergani Gavoni
12 settembre 2025
Continua la strategia militare israeliana che mira a uccidere i simboli politici della resistenza palestinese
Non è sufficiente, per lo Stato di Israele, bombardare Gaza ed eliminare fisicamente i civili. Non si limita a disintegrare palazzi, case, scuole e ospedali. Il nemico più pericoloso, quello che probabilmente gli fa più paura, è l’ideologia.
L’attacco di Netanyahu al Qatar mostra al mondo intero che non esiste diritto internazionale in grado di arrestare la sua guerra di espansione territoriale. Il messaggio ora è chiaro ed esplicito: “Quello che facciamo ai palestinesi lo possiamo fare a tutti”.
L’attacco del 9 settembre 2025 a Doha in Qatar, contro i leader di Hamas, è l’ennesima prova di forza che Israele e gli Stati Uniti d’America hanno voluto manifestare alla comunità internazionale. Ma non solo. Consapevoli dell’impunità che tutela le loro azioni criminali, si prendono gioco di tutti.
Rumore delle esplosioni
Il quotidiano qatariota “Al Sharq” riporta le dichiarazioni di Mohammed Al-Ansari, consigliere del primo ministro e portavoce ufficiale del ministero degli Esteri: “Le autorità del Qatar hanno ricevuto una chiamata americana mentre sentivamo il rumore delle esplosioni. Le affermazioni secondo cui il Qatar sarebbe stato informato in anticipo dell’attacco sono false”.

In un post sulla piattaforma X il ministro ha dichiarato: “Ciò che circola è falso. Sua eccellenza lo sceicco, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha osservato che l’attacco è avvenuto alle 15:40, mentre la prima chiamata dagli Stati Uniti è stata ricevuta alle 16:00. La comunicazione, effettuata da un funzionario americano, è avvenuta mentre si sentiva il rombo delle esplosioni provocate dalle bombe israeliane a Doha”.
Suhail al-Hindi, membro dell’ufficio politico del Qatar, ha confermato che “la leadership del movimento è sopravvissuta al vile tentativo di assassinio, sottolineando che l’attentato è avvenuto durante una riunione del team negoziale per discutere la proposta americana”.
Trump complice di Netanyahu
In un’intervista ad “Al Jazeera”, Suhail al-Hindi ha ritenuto “l’amministrazione statunitense responsabile dell’attacco”. Ha sostenuto poi che “i bombardamenti israeliani abbiano preso di mira ogni essere umano. Il mondo libero deve far sentire la propria voce”.
“Non c’è dubbio che Netanyahu e il suo governo non vogliano raggiungere alcun accordo e che stiano deliberatamente cercando di ostacolare ogni opportunità e gli sforzi internazionali, senza riguardo per la vita dei loro colleghi negoziatori – ha dichiarato un portavoce gi Hamas, aggiungendo – I media ebraici hanno riferito che circa 15 aerei da guerra hanno partecipato all’attacco terroristico e che più di 10 bombe aeree hanno colpito l’edificio preso di mira”.
Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha attaccato: “Netanyahu è un canaglia e l’attacco israeliano è terrorismo di Stato” si legge nell’articolo pubblicato dal quotidiano “Al Sharq”.
Arroganza continua
“Ci sono attori farabutti che praticano una continua arroganza politica in questa Regione e violano la sovranità dei Paesi che la abitano”, ha sottolineato il premier.
Sul quotidiano israeliano “Shaharit” si legge: “L’attacco è stato approvato solo dal gabinetto ristretto e gli Stati Uniti ne sono stati informati in anticipo”. Ed è falso – secondo quello che riporta il giornale – che il Qatar fosse a conoscenza di quello che sarebbe successo.

“Il nemico israeliano ha usato un’arma che il radar non poteva rilevare”, ha poi rivelato il primo ministro qatariota.
“Dopo gli attacchi omicidi a Gerusalemme e Gaza, il premier Netanyahu ha incaricato tutte le agenzie di sicurezza di prepararsi alla possibilità di contrastare i leader di Hamas”, riporta la dichiarazione congiunta del capo del governo israeliano e del suo ministro della Difesa Israel Katz.
Operazione premeditata
Il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, circa una settimana fa, aveva già dichiarato che avrebbero raggiunto i leader di Hamas all’estero. “Prima dell’attacco, sono state adottate misure per ridurre al minimo i danni agli astanti, incluso l’uso di armi di precisione e di ulteriori informazioni di intelligence” si legge nell’articolo che Africa ExPress ha tradotto dalla lingua ebraica.
“Israele ha affermato che l’operazione è stata coordinata in anticipo con gli Stati Uniti, grazie alla loro base in Qatar, la più grande in Medio Oriente”. L’ufficio di Netanyahu si è però preso tutto il merito dell’attacco: “Israele l’ha avviato, Israele l’ha condotto e Israele se ne assume la piena responsabilità”.
Il quotidiano israeliano “The Heraldmail” pubblica in lingua ebraica la pianificazione di questa operazione. “Un mese di preparativi e procedure di battaglia segrete”.

La decisione di eliminare i leader di Hamas in Qatar è stata presa già un mese fa e, secondo due fonti israeliane che hanno parlato con la CNN, la pianificazione ha subito un’accelerazione nelle ultime settimane. “E’ stata avviata una procedura di battaglia segreta che prevedeva quasi due giorni di discussioni preparatorie e, una volta alla settimana, si riunivano alti funzionari dello Shin Bet, dell’intelligence militare e della divisione operazioni dello Stato Maggiore dell’IDF”.
Anche questo quotidiano israeliano conferma che “l’attacco è stato coordinato in anticipo con gli Stati Uniti e approvato dal gabinetto ristretto, ma tenuto nascosto al gabinetto più ampio. Il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, e il comandante dell’Aeronautica militare, Tomer Bari, hanno supervisionato personalmente l’operazione, data la delicatezza derivante dalla vicinanza dell’obiettivo ai sistemi di difesa aerea iraniani”
Aggressione tossica
Il parlamentare israeliano Ofer Kassif di Hadash ha condannato fermamente l’attacco: “Bombardare Doha è come bombardare i rapiti. L’attacco alla capitale del Qatar, in collaborazione con gli Stati Uniti, è stata un’aggressione tossica – riporta il quotidiano -. L’opinione pubblica israeliana deve svegliarsi: intensificare il genocidio, oltre a essere un crimine contro l’umanità, non porterà sicurezza o libertà ai rapiti, ma solo più lutto e dolore a tutti noi”.
“La comunità internazionale – conclude il deputato – deve intervenire con urgenza per fermare la continuazione dello sterminio. Salvate il popolo palestinese e il popolo israeliano dal governo genocida”.
Africa ExPress
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