Sandro Pintus
13 ottobre 2023
Viene prima la “Differenziazione energetica” o il “Piano Mattei per l’Africa”? Sono queste le due parole d’ordine che portano la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Mozambico e Repubblica del Congo (Congo-B).
Non è un caso che l’accompagni Claudio Descalzi, amministratore delegato di ENI, gigante energetico presente anche in Mozambico e in Congo.
Viaggio breve e intenso per la premier e per l’ad ENI: venerdì 13 l’incontro con il presidente mozambicano Filipe Nyusi. Sabato 14 il meeting con Denis Sassou Nguesso, presidente della Repubblica del Congo.
La crisi portata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina, ha messo in difficoltà i rifornimenti energetici europei. E l’attacco di Hamas a Israele sta portando ulteriori problemi geopolitici ancora imprevedibili.
In questo scenario l’Algeria con la quale, a gennaio scorso, l’Italia ha firmato accordi per il rifornimento di gas si è schierato con Hamas. Una situazione nella quale diventa quindi prioritario l’approvvigionamento energetico anche da altri partner oltre che dall’Algeria. Eccoci quindi in Mozambico e Congo-B.
Per il momento sul “Piano Mattei” mancano dettagli. Intanto Mozambico e Congo sono considerati esempi dell’approccio “paritario e non predatorio”. L’unica intenzione certa è data dagli sforzi per interrompere l’emigrazione verso l’Europa ma non si sa ancora come visto che gli accordi con la Tunisia sono stati un fiasco.
Ecco allora che Giorgia Meloni con la guida di Claudio Descalzi si muove dove abbonda il gas estratto da ENI.
Con il progetto Coral Sul la multinazionale italiana è presente in Mozambico dal 2006 . Da novembre 2022, al largo di Cabo Delgado, estremo nord del Paese colpito dalla guerra contro i jihadisti, ENI opera nel Bacino del Rovuma con la Coral Sul FLNG.
È una piattaforma fluttuante che estrae il gas dal fondo marino a una profondità di 2.600 metri e lo trasforma in GNL (gas naturale liquefatto). Una volta liquefatto lo carica su apposite navi per il trasporto.
Il giacimento di gas ENI ha una capacità di 450 miliardi di metri cubi di gas. La Coral Sul FLNG ha un capacità produttiva di 3,4 milioni di tonnellate di gas per anno.
Finora sono partiti una trentina di carichi verso Gran Bretagna, Corea del Sud, Giappone e altri Paesi. È in progetto la Coral North, una seconda piattaforma fluttuante.
Presente dal 1968 in Congo, ENI opera on-shore e off-shore nell’esplorazione e produzione di petrolio. Nel 2022, secondo dati ENI, sono stati prodotti 15 milioni di barili di petrolio e condensati, 2 miliardi di metri cubi di gas e 28 milioni di barili equivalenti di idrocarburi.
L’estrazione del gas è in off-shore profondo di fronte a Pointe-Noire, sud ovest del Paese. Nel 2022 lo start-up del giacimento in produzione Nené-Banga e l’accordo per aumentare l’export di GNL verso l’Europa.
L’obiettivo dell’accordo ENI-Brazzaville è esportare 1 miliardo di metri cubi di gas nell’inverno 2023-2024 e fino a 4,5 miliardi dall’inverno 2024-2025.
Il progetto prevede due impianti galleggianti di liquefazione del gas naturale (FLNG) con una capacità di liquefazione di 600.000 tonnellate/anno di LNG nel 2023. Saliranno a 3 milioni di tonnellate/anno dal 2025.
Un test per Meloni e Descalzi per verificare l’approccio “paritario e non predatorio” e quanto gas riusciranno a portare a casa.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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Crediti immagini:
– Denis Sassou Nguesso
Amanda Lucidon / White House – File:Denis Sassou Nguesso with Obamas 2014.jpg – Pubblico dominio
– Filipe Nyusi, President, Republic of Mozambique – 2018
– https://www.flickr.com/photos/chathamhouse/40689535485/ CC BY 2.0
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