MEDIO ORIENTE

Siria, quando con il narcotraffico si finanzia la guerra

Speciale per Africa ExPress
Federica Iezzi
12 ottobre 2023

Secondo quanto dichiarato da Samih Maaytah, ex ministro dell’informazione giordano, Bashar al-Assad potrebbe utilizzare la proliferazione dello stupefacente captagon per attaccare la Giordania e gli altri Paesi arabi della regione, aperti sostenitori di politici dell’opposizione e gruppi ribelli che cercavano di rovesciare il leader siriano, dopo l’inizio della rivolta nazionale del 2011.

Compresse di captagon – Photo credit Al-Arabiya

Definita la “cocaina dei poveri”, il captagon è una sostanza prodotta in laboratorio che crea dipendenza, simile all’anfetamina, bandita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Già popolare in alcune zone del Medio Oriente, tra i lavoratori a basso reddito, il narcotico è facile da produrre ed è socialmente accettabile.

L’ultima operazione di sequestro di captagon, in ordine di tempo, porta la firma di Dubai. Nel 2021, le autorità malesi, informate dalla loro controparte saudita, hanno sequestrato circa 95 milioni di pezzi, del peso di 16 tonnellate e con un valore di mercato stimato di circa 1,2 miliardi di dollari. E l’anno precedente, l’Italia aveva sequestrato 84 milioni di pezzi, arrivati al porto di Salerno dalla città portuale siriana di Latakia.

Captagon era il marchio di un medicinale psicoattivo prodotto negli anni ’60 in Germania, successivamente etichettato come “fuori legge” in tutto il mondo. Venduto a un prezzo che va dai 3 ai 25 dollari a compressa, oggi il captagon è prodotto e trafficato principalmente da gruppi legati al presidente siriano al-Assad e alla milizia libanese Hezbollah, almeno secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e il Ministero degli Esteri del Regno Unito.

Il captagon è diventato un generatore di entrate vitale per al-Assad per un valore compreso tra 7 e 10 miliardi di dollari, solo negli ultimi tre anni.

L’imposizione di sanzioni statunitensi e multilaterali alla Siria, intese a indebolire la presa del regime sul potere, ha indotto al-Assad a cercare nuove fonti di entrate con cui acquistare sostegno interno, costruire risorse al di fuori del Paese e proteggersi dall’opposizione popolare. A causa della capacità di contrastare l’effetto delle sanzioni sul regime di al-Assad, il commercio di captagon ha guadagnato l’attenzione dei governi occidentali.

Il regime siriano in risposta ha condotto una serie di sequestri di facciata, sostanzialmente per rafforzare relazioni con i governi arabi.

La lotta al commercio di captagon in Siria diventerà una priorità significativa per gli Stati Uniti. Intanto il Dipartimento del Tesoro (OFAC) ha incluso nella Specially Designated Nationals and Blocked Persons List (SDN List), i soggetti chiave legati alla produzione e all’esportazione di captagon.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken, ha presieduto lo scorso luglio la Global Coalition to Address Synthetic Drug Threats, evento che ha fornito le basi per la prevenzione alla produzione e al traffico di droghe sintetiche illecite, per l’identificazione delle tendenze emergenti e dei modelli di utilizzo delle stesse droghe, in risposta all’impatto sulla salute pubblica.

Federica Iezzi
federicaiezzi@hotmail.it
Twitter @federicaiezzi
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Federica Iezzi

Federica Iezzi, è giornalista ma anche cardiochirurgo pediatrico impegnata in missioni umanitarie con Organizzazioni Non Governative in Africa

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