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Basta violenze sui minori nel Sahel (Burkina Faso, Mali e Niger). Tali episodi sono aumentati del 70 per cento negli ultimi tre mesi del 2023, in rapporto ai tre mesi precedenti. L’allarme è stato lanciato giorni fa da Gilles Fagninou, direttore regionale di UNICEF per l’Africa occidentale e centrale dallo scorso febbraio.
La maggior parte delle violazioni consiste nel reclutamento e successivo utilizzo dei piccoli come soldati da parte di gruppi armati. Ma ci sono anche casi di omicidi e mutilazioni.
“Le violenze devono cessare, i bambini devono poter godere appieno del loro diritto fondamentale alla vita, in conformità alla Carta africana sui diritti e il benessere dei bambini e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia”, ha sottolineato il beninese Fagninou. Ha chiesto inoltre a tutte le parti in causa il massimo impegno per proteggere la popolazione civile.
In Burkina Faso, Mali e Niger gli attacchi dei terroristi legati ad al Qaeda o allo stato islamico (ISIS) sono all’ordine del giorno. E la popolazione civile ne paga il prezzo più elevato, perché costretta a subire le violenze dei jihadisti, dei militari, delle milizie comunitarie, dei mercenari e di gruppi criminali comuni.
Il nord del Mali è anche teatro di un’insurrezione separatista. L’accordo di pace siglato nel 2015 tra il governo di Bamako e i touareg dell’Azawad è andato in fumo con la presa del potere da parte della giunta militare di transizione. La situazione è poi peggiorata dopo la partenza di MINUSMA (Missione di pace dell’ONU in Mali). Da allora alcuni gruppi separatisti hanno ripreso le armi contro l’esercito maliano.
Le violenze vanno di pari passo con l’estrema povertà, l’insicurezza alimentare e la profonda crisi politica che accomuna i tre Paese del Sahel, governati da golpisti.
Nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite del giugno 2023 sull’impatto dei conflitti armati sui bambini nel mondo, è stato rilevato che nel 2022 sono morti 423 bambini a causa di attacchi da parte di gruppi affiliati allo stato Islamico ed a Al-Qaeda, ma anche per mano delle forze di sicurezza, soprattutto nella regione del Sahel. La prossima relazione del Palazzo di Vetro riguardante il 2023 dovrebbe essere pubblicata alla fine di questo mese.
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