LIBANO

La guerra infuria in Libano anche con la propaganda sui tunnel di Hezbollah nel Sud

 

Speciale per Africa ExPress
Alessandra Fava
9 ottobre 2024

La guerra si combatte anche con la propaganda. L’incursione delle truppe israeliane in Libano all’inizio di ottobre ha prodotto quella che sembra una fake news. L’esercito israeliano, anche per giustificare la morte di 8 soldati nel primo giorno di scontri con Hezbollah nel Libano meridionale, ha divulgato video e immagini in cui si mostrano dei tunnel descritti come scavati dal movimento sciita nel sud del Paese catturati dagli israeliani. Come per Gaza, anche il sud del Libano ha una rete di gallerie che servono come deposito di armi, sede militare e per celare le attività militari. Quanto sia estesa questa rete non è chiaro. Per Gaza si parlava di 350 chilometri di tunnel.

IDF shares footage from operation ‘inside Hezbollah tunnels’

La notizia che IDF avrebbe catturato armi e dispositivi nei tunnel in qualche modo giustificherebbe la vasta operazione di terra in cui Israele si è avventurata. France Press però sostiene che i video siano vecchi e che siano stati girati nella città israeliana di Safed e che il materiale confiscato a Hezbollah sarebbe stato mostrato ai giornalisti e alle telecamere senza precisare quando era stato preso e da che luoghi.

Un giornalista israeliano in effetti sostiene che le immagini sono state girate mesi fa alla presenza di molti giornalisti in una base militare del Nord di Israele con materiale effettivamente confiscato ad Hezbollah in altre operazioni compiute al confine dopo il 7 ottobre 2023.

Hezbollah che ricordiamo ha dei parlamentari regolarmente eletti nel governo libanese – governo adesso in crisi – ha dichiarato che i video sono vecchi: “L’esercito sionista ha pubblicato immagini e film di quello che chiamano depositi e tunnel di Hezbollah nel quadro di una guerra psicologica e di propaganda palese – dice l’organizzazione in un comunicato stampa -. Noi ci teniamo a sottolineare che questi film e immagini sono molto vecchi e non hanno alcun rapporto con alcuna azione militare oggi alla frontiera libanese con la Palestina occupata”.

LOrient Le Jour, quotidiano beirutino in francese, riferisce anche che un esperto di armi – account War Noir – su X ha spiegato che nei video si vedono: missili 9M133F-1 Kornet-E Thermobaric fabbricati in Russia, razzi PG-7-AT-1, missili 9M133-1 Kornet-E HEAT, dei RPG-29 Vampyr, dei mortai HM-14 da 60 mm, delle bombe M61, degli anticarro PG-7VM e dei razzi PG-7VR.

Pourquoi Israël a publié des vidéos de tunnels présumés du Hezbollah au Liban-Sud

Siccome nei video si vede anche una casa che viene distrutta, secondo il gruppo di indagini giornalistiche olandese Bellingcat, alcuni video sono stati girati alcuni mesi fa, quello della casa a febbraio. La deduzione viene fatta comparando immagini satellitari e anche visionando la presenza o meno di umidità per terra.

Certo si deduce che dal 7 ottobre dell’anno scorso, l’esercito israeliano ha fatto diverse incursioni in territorio libanese sequestrando armi e apparati e setacciando i villaggi di confine, senza che le incursioni siano finite nelle prime pagine dei media.

Secondo i chimici libanesi, Israele avrebbe usato bombe all’uranio impoverito per colpire edifici a Beirut

Per il resto mentre Israele ricorda le 1200 vittime dello spietato, disumano e terribile attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e i 250 ostaggi (un centinaio ancora nelle mani di Hamas a Gaza), su Beirut continuano a piovere bombe: secondo i chimici libanesi sarebbero state sparate anche ordigni all’uranio impoverito sugli edifici della capitale, a dispetto dei trattati internazionali che prevedono che questo tipo di esplosivi non vengano usati in zone abitate.

Inoltre nella città di Yaroun, nel sud del Libano, secondo quanto verificato dall’agenzia indipendente Ambamed è stata distrutta una moschea.

Hezbollah ha risposto colpendo una casa nella città di Haifa che non veniva raggiunta dalle bombe provenienti dal Libano da vent’anni. Intanto Hamas dalla Striscia sta lanciando missili su Tel Aviv. A Gaza e in Cisgiordania si continua a morire di guerra.

Alessandra Fava
alessandrafava2015@libero.it
©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alessandra Fava

Giornalista dal 1989, per lo più freelance. Ha scritto per Diario della settimana, Manifesto, Io donna, Marie Claire. Ha lavorato all'Ansa per 16 anni seguendo anche i processi del G8 2001 genovese. Esperta di Medio Oriente.

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