Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena,14 ottobre 2016
Il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari , è stato ricevuto oggi dalla cancelliera Angela Merkel e dal presidente della Repubblica tedesca Joachim Gauck.
La Merkel ha puntualizzato che il suo governo è disposto a sostenere la Nigeria che sta attraversando una crisi economica, dovuta al calo del prezzo del petrolio. Il colloquio con il presidente nigeriano, un generale ex-golpista, hanno toccato ovviamente anche altre tematiche, in particolare la questione dei jihadisti Boko Haram che spargono terrore nel nord-est della ex-colonia britannica dal 2009, provocando una crisi umanitaria senza precedenti nella Regione del lago Ciad (http://www.africa-express.info/2016/09/24/lago-ciad-crisi-umanitaria/) . Naturalmente si è discusso a lungo della questione migranti.
La Nigeria con centottanta milioni di abitanti è lo Stato più popolato del Continente nero, è abitato da quattrocento etnie diverse e si parlano cinquecentoquattordici tra lingue e idiomi. E soffre di una malattia che sembra incurabile, almeno per il momento: la corruzione. Pur vantando uno tra i PIL più elevati dell’Africa, la maggior parte della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà.
La cancelliera è stata generosa con Buhari: “Diciotto milioni di euro per il ravvenamento del Lago Ciad e cinquanta milioni per le altre aree”, ha specificato Malam Garba Shehu, assistente capo di Buhari per i media e la pubblicità.
Ieri, il giorno che precedeva l’incontro con le massime autorità tedesche, sono state rilasciate ventuno delle studentesse rapite a Chibok nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2014, grazie alla mediazione della Svizzera e del Comitato internazionale della croce rossa (ICRC) . Un portavoce del governo nigeriano ha fatto sapere in un comunicato ieri mattina che le giovani sarebbero state consegnate all’esercito nigeriano nella Regione di Banki nel Borno State (nord-est del Paese) da alcuni membri di Boko Haram. Il ministero degli esteri della confederazione elvetica ha confermato la partecipazione ai dialoghi con i terroristi.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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