Categories: AMBIENTEZIMBABWE

Lo Zimbabwe chiede agli Stati Uniti di estradare il dentista che ha ucciso Cecil

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 2 agosto 2015

Lo Zimbabwe – ha annunciato ieri il ministro dell’ambiente Oppah Muchinguri – ha chiesto agli Stati Uniti di estradare Walter Palmer, il dentista cacciatore che ha ucciso Cecil, lo stupendo esemplare di leone che era la maggiore attrazione per i turisti del Paese africano.  Palmer, che vive in Minnesota, deve rispondere di bracconaggio ed è stato definito da Muchinguri come “bracconiere straniero”.

Anche gli Stati Uniti stanno investigando il caso. Si pensa che il dentista abbia sborsato 50 mila dollari, più o meno 45 mila euro, per avere il permesso di uccidere il leone, che ha poi scuoiato e decapitato per usare la testa come trofeo di caccia.  Si difende dicendo che lui non sapeva chi fosse il leone e che fosse protetto e monitorato con un collare di localizzazione elettronica.

Ma le sue risposte non sembrano del tutto sincere. Per uccidere il felino, il dentista ha usato arco e frecce, armi proibite dalle leggi dello Zimbabwe.

Intanto ieri si era diffusa la notizia che anche il fratello di Cecil, Jericho, fosse stato ucciso dai cacciatori. Per fortuna è stata smentita da un ricercatore sul campo, nel paro nazionale di Hwange, Brent Stapelkamp.

Ieri sera intorno alle 20.00, dopo che solo poche ore prima era stata diffusa la notizia circa la morte del secondo leone, Stapelkamp ha controllato il collare di monitoraggio del felino e ha comunicato: “Sembra che sia stato in giro tutto il giorno, abbiamo captato il suo ultimo segnale e la sua posizione proprio pochi minuti fa. Certamente andrò a cercarlo domani mattina per appurarmi del suo stato di salute e scatterò qualche foto da inviare al mondo intero”.

Trevor Lane, ricercatore del Bhejane Trust, un gruppo di ambientalisti che collabora con il parco nazionale della ex-colonia britannica, ritiene che Jericho sia stato tutto il giorno con una leonessa e che con molta probabilità abbia cercato di accoppiarsi con la “fidanzata”.

Questo il messaggio che è stato postato ieri sera sulla pagina facebook dai guardiani del parco, The Zimbabwe Conservation Task Force (ZCTF): “Jericho, fratello di Cecil, il più amato leone dello Zimbabwe, è stato ammazzato questo pomeriggio alle 16.00 ”.   (https://www.facebook.com/pages/ZCTF-Zimbabwe-Conservation-Task-Force/246013052094585)

Stapelkamp ritiene che questo genere di disinformazione sia tipico di questa fonte, mentre Stephen Long, che lavora ugualmente per lo stesso Trust, ritiene che ZCTF gode di ottima fama e che la sua credibilità sia pari a quella degli inquirenti nazionali.

Un nuovo messaggio sulla pagina Facebook dello ZCTF ha tranquillizzato: ”Jericho è vivo, ma un altro leone è stato ucciso in Zimbabwe”.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

 

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Denuncia del NYT: colf kenyane sfruttate fino alla morte in Arabia Saudita

Dal Nostro Corrispondente Costantino Muscau Nairobi, 20 dicembre 2025 Le casalinghe in Italia, siano esse…

6 ore ago

Guinea Bissau: moglie ex presidente indagata per riciclaggio di denaro

Africa ExPress 19 dicembre 2025 Dinisia Reis Embalo, moglie dell’ex presidente della Guinea Bissau, Umaro Sissoco…

18 ore ago

Il Cremlino non demorde: continua l’arruolamento di giovani africani per combattere in Ucraina

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 dicembre 2025 Un giovane kenyano non ha…

2 giorni ago

Namibia, anche cambiando nome Adolf Hitler vince le elezioni per la quinta volta

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 17 dicembre 2025 Adolf Hitler Uunona ha vinto con…

3 giorni ago

Bombardata dai ribelli base ONU in Sudan: uccisi 6 caschi blu

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 15 dicembre 2025 Alcuni giorni fa le Rapid…

4 giorni ago

Congo-K, si firma la pace ma continua la guerra

Africa ExPress 14 dicembre 2025 Solo poco più di una settimana fa i leader della…

6 giorni ago