BOTSWANA

In Botswana è crollato il mercato dei diamanti: niente più farmaci negli ospedali

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
17 settembre 2025

“La catena di approvvigionamento medico gestita dai magazzini centrali è fallita. Questo fallimento ha causato una grave interruzione nelle forniture sanitarie in tutto il Paese”. Sono le dichiarazioni alla nazione alla fine di agosto in televisione del presidente del Botswana, Duma Boko, sulla mancanza dei farmaci.

Nel suo discorso Boko ha annunciato che il ministero delle finanze aveva approvato 250 milioni di pula (circa 16 milioni di euro) in sussidi urgenti. Sarà l’esercito a gestire la distribuzione di emergenza dei farmaci dalla capitale, Gaborone, alle aree remote del Paese.

Mappa dell’Africa meridionale (Courtesy Google Maps)

Finiti i farmaci

Il mese scorso il ministero della Salute, in un comunicato, aveva annunciato un debito di 1 miliardo di pula (quasi 64 milioni di euro) verso strutture sanitarie e fornitori privati. I medicinali per curare ipertensione, cancro, diabete, tubercolosi, patologie oculari, asma, salute sessuale e riproduttiva e disturbi mentali stavano finendo.

I motivi che hanno portato all’emergenza sanitaria nel Paese, secondo il capo dello Stato, sono vari. I prezzi di acquisto gonfiati dei medicinali e perdite, sprechi e danni causati dai sistemi di distribuzione e la corruzione.

Il Botswana vive di diamanti e turismo. Con un territorio semidesertico grande il doppio dell’Italia, ha quasi 2,3 milioni di abitanti ed è il maggior produttore di diamanti del pianeta. Dopo il Sudafrica è tra i Paesi con il livello di benessere più elevato dell’Africa sub-saharaiana e i suoi cittadini hanno un reddito pro-capite di circa 7.000 euro (2024). Come fa ad avere una crisi di queste proporzioni e alti livelli di disoccupazione?

La tempesta perfetta

Cosa c’entra la crisi della Sanità pubblica con i diamanti? Il maggior fornitore di diamanti del pianeta non dovrebbe essere un Paese ricchissimo? Teoricamente sì, ma l’industria dei diamanti artificiali ha messo in crisi quella diamantifera mondiale, compresa quella del Botswana.

Questo brillante dai mille riflessi, creato artificialmente, costa fino al 40 per cento in meno del diamante naturale. Le pietre sintetiche stanno quindi sottraendo mercato ai diamanti naturali. Una crisi che ha messo sotto pressione l’economia del Paese sudafricano. I diamanti contribuiscono, infatti, per l’80 per cento delle esportazioni e per quasi un terzo delle entrate fiscali.

Diamanti, il Botswana è il maggior produttore del pianeta

Nuova generazione al potere

Duma Boko, 56 anni, laureato in giurisprudenza ad Harvard, eletto presidente nell’ottobre 2024, è il rappresentante della nuova generazione di politici. Con il suo partito, Umbrella for Democratic Change (UDC), dopo 58 anni, ha spodestato il Botswana Democratic Party (BDP) di Mokgweetsi Masisi. L’ UDC, ha ottenuto 36 seggi su 61 ma si trova a dover risolvere parecchi problemi.

Primo fra tutti la disoccupazione che arriva al 27 per cento. La sfida maggiore è risolvere la disoccupazione giovanile: la popolazione sotto i 35 anni, ha un tasso che supera il 40 per cento. Sono coloro che hanno votato l’UDC e contano su Duma che ha promesso 400 mila posti di lavoro entro i prossimi 5 anni.

Botswana, la miniera di diamanti Debswana Jwaneng Mine (Courtesy Google Maps)

Diversificare l’economia

La crisi dell’industria diamantifera ha confermato che è necessaria la diversificazione economica. Nei piani di Duma ci sono progetti per aumentare la partecipazione statale nelle vendite diamantifere e l’acquisto di quote maggiorate su De Beers oltre a investimenti in altri settori.

Tra i programmi del neo presidente c’è anche anche la creazione di partnership internazionali. Ma secondo gli osservatori, per stabilizzare la grave situazione attuale sono necessarie riforme nella governance del settore statale e una gestione trasparente del denaro pubblico.

Duma Boko sembra avere tutti i numeri per risolvere i problemi del Paese e ha l’appoggio dei giovani. Vediamo cosa avrà ottenuto alla fine del suo mandato.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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