Massimo A. Alberizzi
27 luglio 2014
Chi credeva che in aprile, con il rapimento delle 300 ragazze nel nord della Nigeria (#bringbackourgirls) , Boko Haram avesse osato il massimo possibile, si è sbagliato. Oggi i militanti islamici hanno superato se stessi. Passato il confine con il Camerun hanno assalito la città settentrionale di Kolofata, di cui hanno preso il controllo, e attaccato la casa del vice primo ministro camerunense, Amadou Ali, rapito la moglie e ammazzato tre guardie. Il marito si è salvato per puro caso. Era fuori per il pasto serale, all’ora in cui si comincia a mangiare dopo la giornata di digiuno prevista dal ramadan, il mese santo in cui i musulmani osservano una stretta astinenza dall’alba al tramonto.
E’ stata una settimana tragica per la Nigeria e per il Camerun, i miliziani islamici si sono scontrati due volte da venerdì con le guardie di frontiera del Paese confinante. Quattro soldati sono stati uccisi. Nel nord della Nigeria, a Kano, oggi un terrorista ha lanciato alcune granate su un gruppo di fedeli che usciva da una chiesa, uccidendone cinque.
Qualche giorno fa un nutrito gruppo di terroristi ha assalito e preso il controllo dl Damboa, una città della Nigeria settentrionale, causando la fuga di almeno 15 mila la persone.
Venerdì la polizia camerunense ha messo in galera 20 sospetti militanti di Boko Haram trovati in possesso di armi, l’accusa è di voler organizzare un’insurrezione armata nel Paese.
Massimo A. Alberizzi
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#bringbackourgirls
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