MOZAMBICO

Mozambico, società civile sospetta la longa manus dello Stato nell’assassinio di un giornalista scomodo

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
22 dicembre 2023

Si chiamava João Fernando Chamusse, 59 anni, era un giornalista e direttore del settimanale Ponto por Ponto. La settimana scorsa, il 14 dicembre, dopo aver passato la serata con amici è stato ammazzato a colpi di machete nella sua casa a Katembe (Maputo).

Poche ore dopo l’omicidio la polizia (PRM) ha arrestato un vicino. Secondo gli inquirenti l’omicidio è avvenuto dopo una lite a causa del rumore a casa di Chamusse. Due giorni dopo è stata arrestata un’altra persona, secondo la polizia anche questa sospettata di complicità nell’assassinio.

Giornalista poliedrico contro il potere

Pilota commerciale di formazione, si era dedicato al giornalismo negli anni ’90. João Chamusse era un giornalista poliedrico senza peli sulla lingua che ha lavorato per diversi organi di stampa. Tra questi anche Canal de Moçambique, testata nota per le inchieste sulla corruzione la cui sede è stata incendiata da sconosciuti. Ha scritto anche per Metical, MediaFax e Zambeze.

Manifestazione per la libertà di stampa e per il giornalista giornalista ucciso Joao Chamussa (foto da X CDD)

Ultimamente il reporter si era fatto conoscere per le sue analisi approfondite di questioni nazionali nel programma “Quarto Poder” di TV SucessoPonto por Ponto, nell’edizione del 30 novembre, aveva accusato il Frelimo (partito al potere dal 1975) di colpo di stato alle elezioni di ottobre scorso. Elezioni vinte ufficialmente dal Frelimo ma contestate dal Renamo, maggior partito di opposizione. Il tribunale ha perfino confermato i brogli.

Le perplessità della società civile

Secondo il Centro per la Democrazia e i Diritti umani (CDD) molte cose non tornano nell’omicidio del giornalista. Non si capisce per quale motivo siano spariti solo due cellulari e il suo pc portatile. Il CDD, afferma che sia stato portato a forza nella redazione del giornale e ci sono indizi che Chamusse sia stato torturato, probabilmente per avere informazioni o qualche oggetto.

Il 18 dicembre, nel centro della capitale mozambicana, Maputo, c’è stata una manifestazione per la difesa della libertà di stampa. Organizzata da Comunicação Social da África Austral (MISA- Mocambique) ha aderito anche in CDD.

Il Centro per la Democrazia nutre il sospetto che Chamusse sia stato assassinato a causa del suo lavoro di giornalista. Soprattutto in un contesto in cui il Paese attraversa una crisi post-elettorale a causa di mega-brogli delle elezioni di ottobre scorso.

Scrive il CDD: “Per Chamusse, il modo in cui vengono organizzate le elezioni in Mozambico, con la certezza di chi vincerà, è uno spreco di risorse statali”.

Anche Amnesty International prende posizione: ”…condanniamo la deplorevole uccisione di João Fernando Chamusse. Si inserisce in un’inquietante ondata di minacce di morte, intimidazioni e molestie nei confronti dei giornalisti in Mozambico. Una violenza volta a mettere a tacere il dissenso in vista delle elezioni generali del prossimo anno.

La prima pagina di Ponto por Ponto tirola “Fatto il colpo di stato”

Attacchi alla stampa indipendente

Negli ultimi anni sono stati segnalati numerosi attacchi o arresti arbitrari contro i giornalisti. Diverse volte il governo ha cercato di mettere il bavaglio alla stampa indipendente.

Secondo Reporters sans Frontieres (RSF) molti media mozambicani sono sotto il controllo del governo o di membri del Frelimo. La rielezione alla presidenza di Filipe Nyusi nel 2019 ha rafforzalo il controllo sui media che ne compromette notevolmente l’indipendenza.

Intanto il Mozambico, nella lista sulla libertà di stampa, oscilla tra l’arancione e il rosso. Su 180 Paesi, nel 2023, l’ex colonia portoghese si trova al 102° posto.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

Twitter:
@sand_pin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vuoi contattare Africa ExPress? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero +39 345 211 73 43 e ti richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp le news del nostro quotidiano online.

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

Recent Posts

Economia e finanza possono agire contro il genocidio a Gaza

Speciale per Africa ExPress Federica Iezzi 3 Maggio 2024 A seguito di una causa intentata…

12 ore ago

Ergastolo per dieci chili di avorio: le contraddizioni della giustizia in Uganda

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 5 maggio 2024 Pascal Ochiba, 63 anni, ugandese, è…

2 giorni ago

I russi entrano nella base americana a Niamey

Africa ExPress Niamey, 4 maggio 2024 Il 16 marzo il governo golpista di Niamey ha…

2 giorni ago

Iran: il regime aumenta la repressione dopo l’attacco israeliano

Speciale per Africa ExPress Francesca Canino 3 maggio 2024 In guerra contro il mondo e…

4 giorni ago

Piogge torrenziali e alluvioni: violenta crisi umanitaria in Kenya

Africa ExPress 1° maggio 2024 L’Africa orientale è nella morsa di El Nino e ha…

5 giorni ago

Un parallelo tra Ruanda e Palestina: cosa ha fatto e cosa sta facendo la stampa internazionale?

EDITORIALE Federica Iezzi 30 aprile 2024 Dal Ruanda alla Palestina, da un genocidio all'altro, quali…

6 giorni ago