MALI

Lotta al terrorismo nel Sahel: Berlino pone condizioni per non ritirare le sue truppe dal Mali

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
19 dicembre 2022

Il ministro della Difesa tedesco, Christine Lambrecht, si è recata a Niamey e a Bamako, nel Sahel, per accertarsi di persona della situazione in Niger e in Mali, prima di prendere decisioni affrettate su un eventuale ritiro delle truppe di Berlino.

Il ministro della Difesa tedesco, Christine Lambrecht, con le truppe tedesche di MINUSMA in Mali

A fine novembre un portavoce del governo tedesco aveva paventato un possibile ritiro dei militari tedeschi dal contingente di pace dell’ONU (MINUSMA) in Mali, per la fine del 2023. MINUSMA è stata lanciata nel 2013 per rafforzare la sicurezza nel Paese, afflitto da attacchi jihadisti e i tedeschi sono attualmente presenti con 1.100 militari.

Alla fine della sua visita di tre giorni, la Lambrecht si è espressa favorevolmente sul fatto che la Bundeswehr resti nel Sahel per continuare la lotta contro il terrorismo. In particolare la cooperazione con il Niger, dove i tedeschi hanno una base aerea nella capitale Niamey, deve assolutamente essere sostenuta: “E’ un nostro dovere, come europei e tedeschi”.

Il ministro ha detto inoltre che il suo governo darà anche il suo sostegno all’addestramento dei soldati nigerini, missione annunciata pochi giorni fa da Bruxelles.

Infatti, secondo la Lambrecht, vanno assolutamente sostenute la formazione e la logistica. “Vogliamo continuare a contribuire con successo alla stabilizzazione di questa regione”. E ha aggiunto: “La precedente operazione europea Gazelle, che terminerà alla fine dell’anno, è un modello da seguire”. Durante tale missione i soldati tedeschi hanno addestrato le forze armate nigerine nella lotta contro i jihadisti.

Christine Lambrecht, ministro della Difesa di Berlino con il suo omologo nigerino Alkassoum Intatou

Nell’ambito della cooperazione bilaterale la Germania vuole contribuire alla costruzione di un ospedale militare, aperto anche alla popolazione civile.

L’omologo nigerino, Alkassoum Intatou, ha rassicurato la Lambrecht, che il suo governo non intende assolutamente richiedere la collaborazione dei mercenari russi di Wagner, come ha fatto la giunta di transizione militare maliana, capeggiata da Assimi Goïta.

In Mali, invece, gli attuali mandati nell’ambito di MINUSMA e EUTM (European Union Training Mission) non possono essere portati avanti con le condizioni attualmente in vigore. In particolare per quanto concerne l’EUTM, alla luce dei recenti fatti, come il massacro di 300 civili a Moura, ha specificato la Lambrecht.

A Bamako il ministro tedesco ha confermato che è prevista la permanenza della Bundeswehr nell’ambito di MINUSMA fino a maggio 2024. La Lambrecht ha tuttavia chiarito che devono essere assolutamente soddisfatte alcune condizioni: tra queste che si tengano davvero le elezioni nel febbraio 2024, come previsto.

Il secondo requisito è che la Bundeswehr sia anche in grado di poter effettuare voli di ricognizione. Nelle ultime settimane la giunta militare ha ripetutamente vietato il decollo del drone da ricognizione Heron.

Va ricordato, inoltre, che a fine novembre è stato rapito nella capitale Bamako un religioso tedesco, Hans Joachim Lohre. Mentre pochi giorni fa è stato liberato un connazionale del sacerdote, Joerg Lange, un cooperante, in mano ai jihadisti dal 2018.

Cornelia Isabel Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

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Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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