AFRICA

Kenya, crocevia dei traffici di esseri umani e fiorisce il business dell’espianto di organi

Speciale per Africa Express
Franco Nofori
Torino, 1° aprile 2019

Lo rivela il DCI (Directorate of Criminal Investigation) di Nairobi che alcuni giorni fa ha bloccato un veicolo che trasportava otto cittadini, eritrei tra i diciassette e i trentun anni, destinati al mercato asiatico di esseri umani. Il mezzo è stato bloccato in una remota zona del samburuland, nei pressi di Wamba, nel distretto di Isiolo. L’operazione ha portato all’arresto di tre trafficanti che gestivano l’indegno business: Alhabass Ali, Abdi Hassan, and Ibrahim Adan, mentre un quarto complice è riuscito a dileguarsi. L’azione della polizia keniana è stata resa possibile grazie ad una soffiata, conseguente a un precedente evento verificatisi a Kakamega, dove venivano liberate trentotto donne di età tra i diciannove e i quarantacinque anni.

Esseri umani destinati al traffico internazionale

Con questi arresti, il Kenya si riconferma come un nevralgico punto di smistamento del traffico internazionale di esseri umani che hanno come destinazione il mercato asiatico e quello di alcuni opulenti Paesi mediorientali, dove il carico scoperto a Kakamega era appunto diretto e la cui organizzatrice era una donna africana di trentatré anni (di cui non è stato rivelato il nome) che è stata arrestata nel corso dell’operazione. Il miraggio e la promessa di una vita agiata, che quasi mai si realizza nella realtà, induce uomini e donne, oggetto di questo commercio, ad affidarsi a criminali senza scrupoli che non raramente li assoggetteranno poi ad una vera e propria forma di schiavitù, esercitata attraverso ricatti e intimidazioni.

Uomo mostra cicatrice dopo espianto

Un’altra delle raccapriccianti conseguenze di questa tratta, è che essa – soprattutto a danno degli elementi più giovani – alimenta anche il lucroso traffico di organi, destinati a vari Paesi in cui corruzione e normative carenti, ne favoriscono l’attuazione. Le povere nazioni africane, asiatiche e sud americane, rappresentano le principali fonti di questa merce umana. Gli organi più richiesti dall’illecito mercato sono il fegato e il rene, che possono essere rispettivamente venduti a 43 mila e 85 mila euro. Secondo i dati forniti dall’agenzia delle Nazioni Unite IOM (International Organization for Migration), solo nel gennaio scorso, sono stati eseguiti nel mondo, ben 91 mila trapianti illegali.

I prezzi degli organi, nel mercato nero, hanno tuttavia un’estrema flessibilità, misurata sull’urgenza e sulle condizioni economiche del compratore e si possono anche raggiungere i 200 mila euro per un rene. Naturalmente, ben poco di queste somme resterà nelle tasche del donatore, quando questi non venga addirittura ucciso per procurarsi gli organi necessari senza dover erogare alcun compenso. La battaglia contro questo traffico è certamente impari, perché si scontra con la disperata urgenza del richiedente – che vedendo a rischio la propria vita è pronto a tutto – ed è aggravata anche dal fatto che alcuni Paesi, consentono o tollerano, la vendita di organi tra privati.

Il prelievo forzato di organi da un detenuto cinese

Il primo a farlo è stato il piccolo e fiorente stato di Singapore, ma in quanto a fornitori, c’è anche la Cina che preleva forzatamente organi ai propri carcerati, senza il loro consenso. Fino ad ora, malgrado l’incessante opera di organismi internazionali e di vari NGO, il traffico di esseri umani e di organi destinati al trapianto, in luogo di ridursi continua vertiginosamente a crescere. L’unica soluzione sarebbe debellare la povertà che affligge una larga parte del pianeta, ma questo è un ben altro discorso con migliaia d’implicazioni, difficilmente sintetizzabili nelle poche righe di un articolo.

Franco Nofori
franco.kronos1@gmail.com
@FrancoKronos1

Redazione Africa ExPress

Recent Posts

Alla coppa della Confederazione africana tira e molla fra Algeria e Marocco per una maglietta

Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 8 Maggio 2024 Nell’Italia del XIII secolo è ambientata…

59 minuti ago

In Sudan rischio ecatombe per fame e l’ONU lancia l’allarme: gli aiuti non riescono a arrivare

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 7 maggio 2024 Nei giorni scorsi il Programma…

1 giorno ago

Smotrich, ministro delle finanze israeliano, invoca la “Soluzione finale” per la Striscia di Gaza

Speciale per Africa ExPressAlessandra Fava6 maggio 2024 I tedeschi del Reich la chiamavano “Soluzione finale”.…

2 giorni ago

Economia e finanza possono agire contro il genocidio a Gaza

Speciale per Africa ExPress Federica Iezzi 3 Maggio 2024 A seguito di una causa intentata…

3 giorni ago

Ergastolo per dieci chili di avorio: le contraddizioni della giustizia in Uganda

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 5 maggio 2024 Pascal Ochiba, 63 anni, ugandese, è…

4 giorni ago

I russi entrano nella base americana a Niamey

Africa ExPress Niamey, 4 maggio 2024 Il 16 marzo il governo golpista di Niamey ha…

4 giorni ago