Africa ExPress
24 agosto 2014
Un medico britannico contagiato da ebola mentre il terribile virus si è manifestato anche in Congo-K. L’uomo, che lavorava in un centro medico a Kenema, in Sierra Leone, è stato rimpatriato immediatamente su un aereo militare della RAF Rayal Air Force e ricoverato nel reparto di isolamento del Royal Free Hospital di Londra. La sua identità è stata tenuta gelosamente riservata ma il ministero della Sanità ha fatto sapere che le sue condizioni non sono gravissime
Secondo il ministro il virus congolese è di un ceppo diverso da quello che si è manifestato in Africa occidentale alcune settimane fa e che finora ha ucciso 1.427 persone la maggior parte dei quali in Sierra Leone e Liberia e in minor misura Guinea e Nigeria.
In Congo-K ci sono state sei epidemie da quando è scoppiata la prima nel 1976. Durante quella del 1995 morirono alcune suore italiane a Kikwit. Gli ammalati che furono contagiati dal virus nel 2000 a Gulu, in Uganda, furono curati nell’ospedale italiano Lachor, un meraviglioso complesso diretto dal dottor Piero Corti, che l’aveva fondato pochi anni prima assieme alla moglie Lucille, medico anche lei.
Due americani che avevano contratto l’ebola in Liberia sono stati trasferiti negli Stati Uniti, curati con il nuovo siero ZMapp e sono guariti. La medicina è ancora in fase sperimentale ed è stata prodotta in pochissima quantità. Ecco parchè la casa farmaceutica che l’ha messa a punto, la Mapp Biopharmaceutical, ha comunicato di aver terminato tutte le dosi.
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