Corvetta israeliana che sarà dotata di
Antonio Mazzeo
7 Novembre 2025
Saranno armate con cannoni italiani le nuove corvette della Marina Militare di Israele. Dopo le anticipazioni di alcune riviste specializzate nel settore della difesa, arriva la conferma ufficiale da parte delle autorità di Tel Aviv.
Lo Stato Maggiore della Marina ha pubblicato alcune slide con il design delle corvette di nuova generazione classe “Reshef”. Le immagini evidenziano come a prua delle imbarcazioni sarà montata una torretta con il cannone OTO Melara Super Rapido da 76 mm, già in dotazione delle corvette della classe “Sa’ar 6” impiegate per bombardare e distruggere il porto di Gaza dopo il 7 ottobre 2023.
Questo modello di cannone navale è prodotto dal Gruppo Leonardo SpA negli stabilimenti di La Spezia.
La costruzione della prima corvetta della classe “Reshef” ha preso il via a metà febbraio 2025 presso i cantieri navali Israel Shipyards di Haifa. Il primo esemplare dovrebbe essere consegnato entro il 2029.
Il programma del ministero della Difesa israeliano prevede l’acquisizione di cinque unità, con un costo complessivo di 780 milioni di dollari. Le corvette avranno un dislocamento da 1.000 tonnellate, una lunghezza di 77 metri e una larghezza di poco inferiore agli 11 metri.
Oltre all’OTO Melara Super Rapido di Leonardo, le nuove corvette saranno armate da un sistema SAM Rafael C-DOME (versione navale del più famoso IRON DOME) con 4 lanciatori verticali, e da una batteria di 8 missili supersonici antinave GABRIEL V. Inoltre saranno montati a bordo anche due puntatori Rafael TYPHOON da 25/30 mm.
I cannoni navali 76/62 Super Rapido sono in grado di sparare fino a 120 colpi al minuto. I sistemi vengono utilizzati per la “difesa” antiaerea e anti-missile e per il bombardamento navale e costiero.
La prima consegna alla Marina israeliana dei Super Rapido è stata fatta nel settembre 2022 in vista dell’installazione a bordo delle corvette della classe “Sa’ar 6”, acquistate in Germania dalla società ThyssenKrupp Marine Systems.
Il trasferimento dei cannoni navali italiani è avvenuto grazie ad un contratto firmato con la holding italiana dal Dipartimento di Stato USA, nell’ambito di una fornitura di armi alle forze armate israeliane da parte di Washington. Il valore della commessa, comprensivo del relativo supporto tecnico è stato di 440 milioni di dollari circa.
“Il Governo di Israele ha richiesto la possibile vendita di tredici cannoni navali da 76mm – riporta una nota dell’Agenzia alla cooperazione alla sicurezza del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America (DSCA), emessa il 28 aprile 2017″.
“Saranno inclusi pure i ricambi di bordo per supportarne l’operatività e la manutenzione preventiva (…) gli ingegneri, i tecnici del Governo USA e della società di contractor edi servizi di supporto logistici; le attività di addestramento del personale predisposto alla manutenzione”.
In un’intervista rilasciata l’8 febbraio 2024 alla rivista Israel Defense, il tenente colonnello Steven in forza alla 3^ flotta della Marina Militare israeliana, nel soffermarsi sui sistemi d’arma a bordo delle corvette impegnate nelle operazioni di guerra contro Gaza ha spiegato che la “maggior parte” di essi “è stata prodotta da industrie israeliane, eccetto i cannoni da 76mm, prodotti invece dall’azienda italiana OTO Melara”.
Un’autorevole conferma, quella dell’ufficiale israeliano, che anche le aziende belliche italiane hanno le mani sporche di sangue del popolo palestinese.
Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com
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