Ripubblichiamo un articolo del quotidiano israeliano
in lingua ebraica che racconta le reazioni del premier israeliano
alle manifestazioni antigovernative a Gerusalemme
Tel Aviv, 4 settembre 2025
Folla inferocita e migliaia di persone circondano la casa di Bibi – nel quartiere Rehavia di Gerusalemme – dando fuoco ad automobili, pneumatici e cassonetti della spazzatura (i residenti degli edifici vicini sono stati evacuati dalle loro case per timore di un disastro).
Successivamente, dopo che lo Shin Bet (l’intelligence interna, ndr) ha preso parte alle indagini, due manifestanti tra i 60 e gli 80 anni sospettati di essere responsabili degli incidenti sono stati arrestati.
Altri 13 manifestanti hanno sventolato cartelli contro il governo, nel tentativo di provocarne il rovesciamento, hanno persino lanciato una granata fumogena. Volevano esercitare pressioni sul popolo israeliano affinché accetti di arrendersi alle condizioni imposte dall’organizzazione terroristica Hamas e di fermare la guerra a tutti i costi: sono stati arrestati dopo essersi barricati sul tetto della Biblioteca Nazionale e essersi rifiutati di scendere.
Le famiglie degli ostaggi si sono incatenate: “Li avete abbandonati e uccisi”. Il premier furibondo (ed impaurito per l’incolumità sua e della sua famiglia) ha risposto duramente: “Siete tutti fascisti. Questa è un’ondata di terrorismo sostenuta e incoraggiata dal Procuratore Generale Penale che vuole gettare il nostro Paese in fiamme”.
La Polizia israeliana ha dichiarato che “prende molto sul serio atti come incendi dolosi, vandalismo, blocchi stradali e qualsiasi altra azione criminale che violi l’ordine pubblico. Si tratta di atti criminali e pericolosi che possono mettere in pericolo vite umane, causare danni alla proprietà e sconvolgere la vita dei residenti”.
Il portavoce dell’ufficio ha riferito che Netanyahu ha definito i manifestanti: “Fascisti, minacciano di uccidermi ogni giorno”.
Benjamin Netanyahu ha reagito duramente all’incidente, accusando i suoi oppositori di aver rivolto minacce di morte contro di lui e la sua famiglia e definendo gli incendiari “falangi fascisti”. “In una democrazia, protestare è una cosa legittima – ha sostenuto -. Ma cosa succede nelle manifestazioni politiche finanziate e organizzate contro il governo, che hanno infranto ogni confine?”
“Distruggono proprietà, bloccano strade, rendono infelici milioni di cittadini, inseguono funzionari eletti e i loro figli all’asilo e a scuola”, ha accusato il primo ministro in un video diffuso al pubblico.
“Minacciano di uccidere me, il primo ministro, e la mia famiglia ogni giorno, e appiccano anche incendi dolosi. Hanno detto che avrebbero circondato la mia casa, la casa del primo ministro, con un cerchio di fuoco, proprio come le falangi fasciste”.
“Poi hanno appiccato un incendio in Harlap Street – ha continuato – proprio accanto alla mia casa, e il fuoco si è propagato anche a un’auto, andata distrutta. L’auto appartiene al Capitano Yoav Bar Yishai, nipote di Yaakov Naaman, che è stato un meraviglioso ministro delle Finanze e ministro della Giustizia nello Stato di Israele”.
“Yoav ha prestato servizio per circa 260 giorni, il suo terzo mandato, sia a Gaza che in Libano. È ufficiale nella Pattuglia Corazzata. Ha tre figlie. Hanno bruciato l’auto e sua moglie non può portare con sé le figlie. Noi occuperemo Gaza, ci vendicheremo di Hamas e pagheranno a caro prezzo il terrorismo”.
“Chiedo al ministro della Difesa e al capo dello Shin Bet di dichiarare questa organizzazione (cioè il gruppo di opposizione, ndr) , un’organizzazione terroristica civile e di porre fine a questa pericolosa saga. Questi stanno persino consapevolmente facendo il gioco di Hamas e fermando la guerra, e tutto questo sotto gli auspici della depravata Alta Corte di Giustizia. Non sono dalla parte degli ostaggi, sono contro il popolo di Israele.”
Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha risposto debolmente allo scioccante incidente: “Condanno l’incendio doloso di veicoli a Gerusalemme, ma condanno molto di più un governo che abbandona gli ostaggi alla morte a Gaza”.
Shaharit
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