AFRICA

Mozambico, sottratti quasi 2 miliardi di euro: figlio di ex presidente a processo

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
26 agosto 2021

Ndambi Guebuza, figlio dell’ex presidente mozambicano Armando Guebuza, insieme ad altri 18 imputati, è accusato di ricatto, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Sono tra gli attori di quello che è chiamato “Debito occulto”, contratto tra il 2013 e il 2014, uno scandalo finanziario da 2 miliardi di dollari (1,9 miliardi di euro) che ha fatto crollare l’economia mozambicana e impoverito circa due milioni di cittadini.

L’ex presidente Armando Guebuza e il figlio Ndambi

Il maggiore scandalo della storia del Mozambico

Si tratta del più grande scandalo per corruzione dell’ex colonia portoghese dal 1975, anno dell’indipendenza. A causa di questo pastrocchio l’Unione Europea, il Fondo Mondiale Internazionale (FMI) e altri donatori hanno tagliato i finanziamenti al Mozambico.

Tra gli altri 18 imputati ci sono vari personaggi che hanno avuto cariche politiche di alto livello istituzionale. Uno di questi è Gregorio Leao, che durante la presidenza di Guebuza era a capo del Servizio di Sicurezza e Intelligence (SISE). Antonio do Rosario, direttore della Intelligence economica del SISE e presidente della Proindicus, Mozambique Tuna Company (Ematum) e Mozambique Asset Management (MAM). Queste tre sono le aziende statali coinvolte dello scandalo. I prestiti sono stati possibili solo grazie alle garanzie fornite illegalmenteè e sono stati erogati dal Credit Suisse e dalla banca russa VTB attraverso la holding Privinvest di Abu Dhabi.

Il giudice del Tribunale di Maputo, Efigenio Baptista, al processo sul “Debito occulto” riprende uno degli imputati

Il giurista e accademico sudafricano André Thomashausen, oggi in pensione, all’agenzia portoghese LUSA ha indicato l’imputato Antonio do Rosario, come una personalità chiave. Ha detto che come ex capo del’Intelligence economica SISE “È difficile prevedere cosa può condividere e cosa non condividerà”.

Il giudice si infuria con gli avvocati di Guebuza e do Rosario e li multa

La prima udienza non è stata certo tranquilla. Gli avvocati di Ndambi Guebuza e Antonio do Rosario hanno più volte chiesto di annullare le dichiarazioni rilasciate dal presidente Filipe Nyusi e di farlo testimoniare in aula. Hanno anche fatto domanda per la libertà provvisoria dei loro clienti. Le richieste sono state rifiutate ma i legali non si sono arresi, a questo punto  il giudice, Efigenio Baptista, dopo i vari interventi dei legali si è infuriato.

Secondo Baptista i due avvocati “hanno un atteggiamento ‘manifestamente riprovevole’ delle procedure legali” – si legge sul giornale Carta de Moçambique in un articolo di Paul Fauvet/AIM. Lo scopo è “per raggiungere un obiettivo illegale, cioè impedire la scoperta della verità, per offuscare l’azione della giustizia, o per prolungare il processo, senza alcun serio motivo”. Il giudice ha deciso di multare Alexandre Chivale, avvocato di António do Rosario, per un importo di 5 mesi di salario medio, equivalente a circa €300.

Pescherecci della Ematum ancorati al porto di Maputo

Una flotta da pesca all’ancora costata 1,9 mld

Ufficialmente la cifra di 1,9 miliardi di euro era stata utilizzata per l’ammodernamento della flotta di pesca al tonno. Dall’azienda francese Constructions Mécaniques, in gravi difficoltà finanziarie, sono state acquistate 39 imbarcazioni. Ventiquattro erano percherecci, mai utilizzati, e 15 erano navi militari. Una bella boccata d’ossigeno per i francesi e un ottimo affare per corrotti: dei 1,9 miliardi sono spariti nel nulla circa 700 mila euro.

Il processo è iniziato lunedì 23, nella capitale Maputo, in una grande tenda nel cortile del carcere di massima sicurezza. Le aule del tribunale erano inadeguate ad accogliere tutti gli attori. Oltre ai 19 imputati e alle decine di avvocati, il tendone deve accogliere anche 70 testimoni, 250 giornalisti ed operatori dei media dai cinque continenti.

Coinvolte le più alte cariche dello Stato

Un processo che somiglia a un labirinto e vede chiamate in causa le più alte cariche dello Stato. In primis l’ex presidente Armando Guebuza e l’allora ministro della Difesa Filipe Nyusi, oggi presidente della Repubblica. Intanto mentre a Maputo si celebra il processo, a Londra, il legale della Privinvest accusa Nyusi: era “il principale motore” del “debito occulto”.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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  • Si deve anche dire che c'è una evidentissima connessione tra la corruzione del Governo, in combutta con il sistema finanziario internazionale e le multinazionali del petrolio, la spartizione delle risorse minerarie del paese da parte dell'elite corrotta (soprattutto nella provincia di Cabo Delgado, ricchissima di giacimenti di gas e ricca di pietre preziose), l'aumento a dismisura del debito pubblico causato dagli scandali finanziari, la caduta degli investimenti pubblici (scuole, infrastrutture, sanità), ... e la guerra civile, le cui cause si vogliono far appena sulla rinascita del fondamentalismo islamico.

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