AFRICA

Sequestrato cittadino americano in Niger, al confine con la Nigeria

Africa ExPress
27 ottobre 2020

Un cittadino statunitense è stato sequestrato in Niger nella notte tra lunedì e martedì. Il rapimento è avvenuto a Massalata, nel sud della ex colonia francese, al confine con la Nigeria, zona molto battuta da criminali, banditi e contrabbandieri, lontana però dal raggio d’azione dei jihadisti.

Ibrahim Abba Lelé, prefetto del dipartimento di Birni Nkonni ha precisato che la vittima, Philip Walton, che vive a Massalata da un paio d’anni con moglie e figlio, è stato portato via da un gruppo di 6 uomini armati di kalashnikov, che viaggiavano su 3 moto; sono poi fuggiti in direzione Nigeria.

Il padre di Philip vive a Birni Nkonni da quasi 30 anni e viene descritto dalle autorità locali come una specie di missionario. Il vecchio Walton ha riferito a una radio locale che il gruppo di uomini armati una volta entrati in casa, hanno rovistato tutto. “Cercavano denaro, ma non ce n’era abbastanza, solamente l’equivalente di una trentina di euro, allora hanno preso mio figlio”. Ha poi aggiunto: “Erano tutti armati e parlavano in lingua hausa condita di  qualche parola in inglese”.

Prima darsi alla fuga, il resto della famiglia è stato legato e proprio per questo motivo l’allarme è scattato solo dopo quattro ore.

Il portavoce del Dipartimento di Stato USA ha confermato il sequestro di un loro cittadino in Niger e ha detto che gli Stati Uniti stanno collaborando con le autorità locali che conducono le ricerche.

Truppe nigerine perlustrano la zona dopo il rapimento di Philip Walton

Gli USA dispongono di due basi nel nord del Niger, una a Agadez, l’altra a Dirkou e i loro droni stanno sorvolando tutto il Sahel in continuazione. Sono di supporto alle truppe francesi Barkhane, presenti in tutta l’area con 5.100 uomini.

Nel 2017 sono stati uccisi 4 soldati americani delle forze speciali e 5 militari nigerini in un’imboscata a a Tongo-Tongo, nel sud-ovest del Niger, al confine con il Mali. L’attacco è poi stato rivendicato dal gruppo terrorista Stato Islamico nel Grande Sahara. All’epoca Washington non aveva mai reso pubblico la presenza di truppe militari terrestri nella zona.

Africa ExPress
@cotoelgyes

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

Recent Posts

Denuncia del NYT: colf kenyane sfruttate fino alla morte in Arabia Saudita

Dal Nostro Corrispondente Costantino Muscau Nairobi, 20 dicembre 2025 Le casalinghe in Italia, siano esse…

11 ore ago

Guinea Bissau: moglie ex presidente indagata per riciclaggio di denaro

Africa ExPress 19 dicembre 2025 Dinisia Reis Embalo, moglie dell’ex presidente della Guinea Bissau, Umaro Sissoco…

23 ore ago

Il Cremlino non demorde: continua l’arruolamento di giovani africani per combattere in Ucraina

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 dicembre 2025 Un giovane kenyano non ha…

2 giorni ago

Namibia, anche cambiando nome Adolf Hitler vince le elezioni per la quinta volta

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 17 dicembre 2025 Adolf Hitler Uunona ha vinto con…

3 giorni ago

Bombardata dai ribelli base ONU in Sudan: uccisi 6 caschi blu

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 15 dicembre 2025 Alcuni giorni fa le Rapid…

4 giorni ago

Congo-K, si firma la pace ma continua la guerra

Africa ExPress 14 dicembre 2025 Solo poco più di una settimana fa i leader della…

6 giorni ago