Firenze, 14 marzo 2019
Le pesanti piogge dei giorni scorsi fino ad ora hanno lasciato sul terreno centoquindici morti tra Mozambico, Malawi e Sudafrica.
Sono state alluvionate vaste aree con la distruzione di raccolti e abitazioni. Oltre 840 mila persone sono in stato di estrema necessità a causa della distruzione di interi villaggi dove la gente ha perso tutto.
A seguito delle piogge torrenziali che hanno portato improvvise inondazioni il bilancio più pesante è nel centro-nord del Mozambico con almeno 66 morti, seguito dal Malawi con 45 decessi e il Sudafrica con quattro.
Nell’ex colonia portoghese le forti piogge, hanno già distrutto quasi cinquemilaottocento case lasciando senza tetto circa 15 mila famiglie per un totale di oltre 140 mila persone.
In Malawi sono stati contati più di 200 mila sfollati mentre, secondo l’Agenzia AFP, sono andati distrutti quasi 170 mila ettari di terreni coltivati. Secondo le Nazioni Unite occorrono 16 milioni di dollari per aiutare le popolazioni colpite dal disastro ambientale.
Ma il peggio deve ancora arrivare con il ciclone Idai che si è formato lo scorso 9 marzo a nord del Canale del Mozambico. Il suo arrivo sulle coste mozambicane è previsto tra oggi e domani. Secondo le previsioni dovrebbe prendere maggiore forza e diventare un ciclone tropicale di categoria 4 con venti tra 230 e 280km/h. Idai è il quarto ciclone tropicale in due mesi, testimonianza tangibile dei cambiamenti climatici.
Ana Comoana, portavoce del governo mozambicano, ha decretato lo stato di emergenza di massimo livello in attesa delle piogge che non si fermano e dei danni che può procurare l’ultimo ciclone dell’Oceano Indiano.
Africa ExPress
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