Juba, 9 settembre 2018
Diciannove persone sono morte in Sud Sudan quando il piccolo aereo sul quale viaggiavano si è schiantato in un fiume. Sul velivolo si trovavano, tra gli altri, il vescovo anglicano di Yirol, Simon Adut, e Damiano Cantoni, un medico italiano del CUAMM (è sopravvissuto ma è in gravissime condizioni, anche se stabili) ed era in rotta dalla capitale Juba a Yirol, città dello Stato dei Laghi Orientali.
Secondo il ministro dell’Informazione del Sud Sudan, Taban Abel Aguek, dicannove persone sarebbero morte e solamente tre sarebbero state salvate, il medico italiano, un bambino e un co-pilota. La dinamica dell’incidente non è ancora chiara, ma sembra che l’aeromobile fosse autorizzato al trasporto di diciannove persone, mentre oggi a bordo se ne trovavano ben ventidue. Gli accertamenti sono ovviamente ancora in corso.
Sembra che questa mattina la visibilità fosse ridotta a causa della nebbia e quando il pilota avrebbe ingaggiato la discesa per l’atterraggio, l’aereo sarebbe precipitato nel fiume di Yirol, che scorre vicino alla città che porta lo stesso nome.
Anche Radio Miraya, l’emittente delle Nazione Unite, ha confermato che solo tre presono sono sopravvissute alla strage. E sul suo account twitter in precedenza aveva fatto sapere che tra i passeggeri c’era anche un medico italiano collaboratore di una ONG e Simon Adut, vescovo anglicano di Yirol. Non aveva però fornito le generalità del nostro connazionale che aveva dato per morto.
Africa ExPress
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