Emmerson Mnangagwa, presidente dello Zimbabwe
Harare, 27 agosto 2018
Emmerson Mnangagwa è il nuovo presidente dello Zimbabwe. Le elezioni si erano svolte il 30 luglio scorso. Ha prestato giuramento ieri, perché solo venerdì scorso la Corte Costituzionale lo ha proclamato vincitore della tornata elettorale.
La cerimonia si è svolta nel più grande stadio dello Zimbabwe in presenza di numerosi capi di Stato africani, tra loro Jospeh Kabila, leader del Congo-K, Paul Kagame, del Ruanda (l’uomo che attualmente guida l’Unione Africana) lo zambiano Edgar Lungu e il sudafricano Cyril Ramaphosa.
“Io, Emmerson Dambudzo Mnangagwa, in qualità di presidente della Repubblica dello Zimbabwe, giuro di essere fedele allo Zimbabwe e che difenderò la Costituzione dello Zimbabwe”. Sono le parole pronunciate dal neo-eletto presidente durante il giuramento.
I giudici della Corte Costituzionale hanno rigettato il ricorso del partito di Nelson Chamisa, Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), e hanno convalidato la vittoria di Mnangagwa il 24 agosto scorso. Il candidato dell’opposizione aveva denunciato brogli elettorali durante le votazioni del 30 luglio scorso e aveva chiesto di dichiarare nulle le elezioni.
Il neo presidente, a capo dello Zimbabwe dallo scorso novembre dopo le travagliate dimissioni di Robert Mugabe, abbandonato dall’esercito e dal proprio partito di cui era il fondatore, Unione Nazionale Africana di Zimbabwe – Fronte Patriottico (ZANU-PF), è stato eletto proprio in quanto candidato del raggruppamento ZANU-PF con il 50,8 per cento di preferenze, mentre il suo rivale, Nelson Chamisa, dell’MDC ha raccolto il 44,3 per cento dei voti.
Durante la cerimonia di ieri, Mnangagwa ha accennato ai disordini post-elettorali e ha promesso che avrebbe aperto un’inchiesta sulla “repressione inaccettabile” durante una manifestazione dell’opposizione, svoltasi il 1° agosto. In tale occasione le forze dell’ordine, per disperdere la protesta, avevano sparato sulla la folla, uccidendo sei persone e ferendo decine di dimostranti. Il presidente ha sottolineato: “Una tale condotta non si deve più ripetere, è contraria alla cultura, la natura e la tradizione del nostro popolo. Una commissione d’inchiesta dovrà fare chiarezza sulle violenze commesse dallo Stato. Ancora una volta presento le mie sincere condoglianze alle famiglie delle vittime”.
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