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Rapiti due italiani e un canadese nel sud della Libia

Africa ExPress
Tripoli, 19 settembre 2016 

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni conferma di aver appreso oggi del rapimento di due cittadini italiani in Libia, precisamente a Ghat, nel sud-ovest della nostra ex-colonia, non lontano dal confine con il Niger e l’Algeria. Con loro è stato sequestrato anche un cittadino canadese. Bruno Cacace, Danilo Colengo e il loro collega canadese lavoravano per la CON.I.COS (Contratti Internazionali Costruzioni) di Mondovì, addetta alla manutenzione del piccolo aeroporto di Ghat. Secondo alcune informazioni non confermate nel 2011 i due dipendenti della CON.I.CONS siano stati rapiti e poi rilasciati.

I tre viaggiavano su un fuoristrada guidato da un autista quando il mezzo è stato fermato alle prime ore di questa mattina. Per ora non sono state avanzate rivendicazioni da nessun gruppo.

Nasce spontanea una domanda: dopo il rapimento dei quattro italiani lo scorso anno e la tragica fine di due di loro, Fausto Piano e Salvatore Fallia, ammazzati a Sabrata, cosa ci facevano i nostri connazionali in una Libia ormai fuori ogni controllo e quanti italiani si trovano ancora nella nostra ex-colonia, esposti a gravi pericoli?

La mappa della Libia. Al confine con l’Algeria,verso il Niger si trova Ghat il villaggio dove sono stati rapiti gli italiani e il canadese

A Misurata si mormora che Khalifa Haftar abbia ingaggiato moltissimi merceneri sub-sahariani, per lo più dal Ciad e ribelli dal Sudan. C’è chi sostiene che sia stato proprio Haftar ad aver creato l’ISIS. La gente di Misurata disprezza i sub sahariani. Haftar, invece, sostiene il contrario; secondo lui l’ISIS è composto da tutti gli estremisti, Misurata compresa.

Lo stinger di Africa Express pochi giorni fa ha riferito telefonicamente da Bengasi che attualmente  la maggior parte dei componenti dell’ISIS, compresi i mercenari sub sahariani, attiva nella nostra ex-colonia si sia spostata da Sirte verso il sud. I dubbi su questa versione comunque restano.

Africa ExPress

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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